capitolo XIII -2

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Era una giornata normale per me, ma a quanto pareva non per mia sorella. La sentii uscire di casa presto la mattina, ma non ci feci molto caso, fino a quando non mi passò un brivido lungo la schiena. Ero stata in camera mia tutto il giorno, ma quello mi fece saltare in piedi. I brividi significavano solo una cosa: un vampiro. Se c'era una cosa che mi distingueva nella famiglia Cullen, era il mio incredibile udito. Come Edward era più veloce di noi, io avevo l'udito più avanzato. E in quel momento, capii subito che Bella era in pericolo. Non sapevo quanto fosse lontana, ma sentii la sua voce. "Laurent..." Mormorava. Al sentire pronunciar quel nome, mi sentii come cadere nel vuoto. Nel mio cervello si era pitturata la situazione, e tutto il resto era nero. Uscii dalla casa così in fretta che provocai un vento che fece spostare tutte le foglie e le piante che mi si presentavano davanti. Ignorai tutto, qualsiasi animale o umano.
La trovai. Era nel bosco. Proprio dove vedemmo i tre vampiri per la prima volta: il campo da baseball.

Laurent teneva il braccio in aria, preparandosi a colpire Bella, pietrificata dalla paura. Mi buttai immediatamente su di lui, scaraventandolo almeno 10 metri più in là.
"Scappa" Mormorai a Bella, che iniziò subito a correre via.
"Che cosa pensi di fare, bastardo?!" Urlai, buttandomi di nuovo su di lui prima che si potesse rialzare. Gli tirai un pugno sulla faccia, che si crepò leggermente, ma nemmeno due secondi dopo si rimarginò di nuovo. "La neonata dei Cullen, ma che bella sorpresa" Ghignò il vampiro, che in meno di mezzo secondo si rialzò e ebbe la meglio su di me, prendendomi dal mento e  buttandomi sul suolo, invertendo così la situazione.
"Dovresti ringraziarmi, sto facendo un favore alla tua bella sorellina uccidendola prima che lo faccia Victoria" Continuò, risbattendomi la testa per terra. Sentii un rumore di rotto dietro le mie orecchie, e quello fu abbastanza per trovare la forza di riattaccare.
"Tu non ci devi proprio nulla!" Obbiettai, portandomi le ginocchia sul petto, poggiando la pianta delle scarpe sul petto del vampiro, che si trovava sopra di me, spingendolo via.
Sfortunatamente atterrò in piedi. Io mi rialzai subito, cercando di capire cosa fare con Bella, che era scappata, ma di cui potevo ancora sentire molto bene l'odore.
"Hai ragione. Facciamo un patto, tu mi dai tua sorella e io non ricordo ai Volturi della tua relazione con il lupo, che ne dici?" Al nominare dei Volturi mi bloccai un attimo, pietrificata dalla paura.
"N..." Non riuscivo a far uscire nulla dalla mia bocca. Il vampiro si stava chiaramente preparando a riattaccare, ma un rumore proveniente dalla foresta lo bloccò. Ci girammo entrambi in quella direzione, e la vista di due occhi gialli fissarci dall'oscurità degli alberi allarmò Laurent, che avvertì il pericolo e esclamò: "Non ci credo..." Erano i lupi. Almeno sette, che uscirono dal bosco, uno a uno, ringhiando al vampiro. Erano decisamente più alti sia di me che si Laurent, e anche se io non avevo nessun motivo di temerli  -per lo meno in quella situazione- ammetto di averli guardati con un po' troppa paura negli occhi.
Laurent iniziò a correre via subito dopo, e i lupi lo rincorrerono. Li seguii, e tra di loro riconobbi Jacob. Corremmo fianco a fianco, fino a quando Laurent non si fermò, avviando uno scontro faccia a faccia con me e i lupi.

L'ultima cosa che ricordo, sono i capelli di Laurent che stringevo in una mano, tenendo a penzoloni la testa.
"Sapevo che era troppo gentile per essere vero" Commentai, gettando la testa a terra, verso i lupi, che adesso mi fronteggiavano.
Entrai nella testa di Sam, che era con loro. "Tua sorella non è al sicuro, un altro vampiro le sta dando la caccia" trovai, tra gli altri mille pensieri che figuravano soprattutto il saltarmi addosso e sbranarmi.
"Victoria. Lo so. Si vuole vendicare per il suo compagno James, ucciso dai Cullen qualche mese fa" Spiegai.
"Che cosa hai intenzione di fare?" Lessi di nuovo da Sam.
"Proteggerla. È ovvio." Pensai un po' a cosa dire dopo, "Ma sapete che avrò bisogno del vostro aiuto. Non starò certo a guardare solo perché non ci sono più i Cullen".
"Ne riparleremo" Fu l'unico pensiero che riuscii a trovare prima che tutti si girassero e corressero via.

Appena tornai a casa, Bella mi saltò letteralmente addosso.
"Che cos'erano quei cosi?!" Esclamò appena entrai dalla porta di casa.
"Ehi, calma. Di cosa stai parlando?" La spinsi leggermente via, poggiandole due dita sul petto.
"Quei lupi! Mentre correvo, mi stavano travolgendo. Non possono essere normali, erano grandi quanto orsi!" Stava chiaramente dando di testa.
"Bella. Calmati" Feci una pausa, e lei qualche respiro. "Erano...solo lupi. Niente di più"
"No! Non mi mentire, Annie. Lo so che non siete le uniche cose soprannaturali in questa città. Dimmelo." Ordinò.
"Ok, ok! Sono...una specie di lupo mannaro. Nulla di che, sono innocui, per te" Ammisi, un po' vagamente.
"Per me?"
"Diciamo che ammazzano i vampiri"
"Cosa?!"
"Solo quelli che rappresentano un pericolo, tranquilla. Infatti Laurent non ti darà più fastidio. L'unico problema adesso è l'altra, Victoria." Sospirai. "L'unica cosa che ti posso garantire è che non ti succederà nulla, non ti devi preoccupare. Penserò a tutto io"
"E io che faccio?" Chiese.
"Nulla. Stai nella riserva il più tempo possibile, è l'unico posto sicuro al momento" Spiegai, mentre la sorpassavo per salire le scale -visto che fino a quel momento mi aveva tenuto appiccicata alla porta di ingresso-.
"La riserva? Perché?" Mormorò, ma io le risposi chiudendo rumorosamente la porta della mia camera. Stava facendo troppe domande.

Annabella Swan Cullen -Twilight story- (x Jacob Black) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora