"Quindi...lo sa" Disse Edward una volta riuniti tutti in cucina. Io spalancai gli occhi.
"Chi? Bella? Perché? Come?" Storsi il naso, facendo un sacco domande.
"Okay, rallenta. Si, Bella sa di me, di noi, in realtà. Ma non di te per ora. Come...be', lo ha detto lei per prima" Spiegò Edward.
"In che senso lo ha detto lei per prima?" Domandai.
"Lei ha detto che io ero un vampiro, e poi mi ha detto che non aveva paura di me. Gliele ho dette tutte Annie, te lo giuro. Tutte le cose più atroci che ho mai fatto in vita mia, ma lei continuava a dire che non aveva paura" Disse.
"Lei doveva rimanere fuori da questa storia" Mi passai una mano sulla faccia, scuotendo la testa e sbuffando.
"Lo so" Mormorò. E dopo un po' di silenzio continuò: "Ci sarebbe anche un'altra cosa ma non credo che sia il caso di dirla ora..."
Io, non sopportando l'attesa (anche se non c'era nemmeno stata) gli entrai subito nella testa, e quello che vidi mi avrebbe fatto venire da piangere.
"STATE INSIEME?!" Urlai. Tutta la famiglia rimase sorpresa, ma più che altro erano felici. Quindi mi girai verso di loro poggiando i gomiti sui fianchi e puntando le mani all'infuori.
"Veramente per voi va tutto bene?" Chiesi quasi indignata. Girai di nuovo lo sguardo verso Edward.
"Ma lei...Lei è umana, e il suo sangue ha un odore fortissimo! La ucciderai sicuramente!" Dissi, disperata. Non capivo se fossi preoccupata per Bella o gelosa di Edward, che pur essendo un vampiro poteva comunque avere una relazione e nessuno ci vedeva un problema.
"Annie. Calmati" Mormorò Rosalie.
"Ma...Ma non è giusto" Continuai, insistente.
"Annie..." Borbottò Alice, sfiorandomi la spalla, come per consolarmi.
"Non mi toccare!" Scollai il braccio, e lei ritirò subito la mano.
"Doveva venire qua solo per un mese e poi se ne sarebbe tornata a Phoenix, e la vita sarebbe continuata normalmente, perché hai dovuto complicare le cose?" Lo accusai di nuovo. Nessuno osava parlare.
"Ti odio! Vi odio tutti! Mi avete rovinato la vita!" Urlai ancora. Erano bugie, ma la rabbia mi aveva offuscato. Nessuno aveva fiatato.
Me ne scappai in camera di Rose subito dopo, sperando, sotto sotto, che mi seguisse. Infatti così fu. Mi buttai sul suo letto e urlai nel cuscino, e quando lei entrò nella stanza chiuse la porta dietro di lei.
Mi passò una mano sulla schiena, e mentre io continuavo a strillare, lei canticchiava "Shh, Shh, va tutto bene".Quando finalmente alzai la testa dal cuscino, iniziai a parlare.
"Scusami, Rose" Mormorai.
"Non ti preoccupare, lo capiamo..." Mi rassicurava con la sua voce melodica e cotonata, ma che aveva sempre un pizzico di mistero.
"Bella doveva solo restare qui perché nostra madre doveva andare in vacanza. Tutto qui. Non doveva trovarsi un fidanzato. Doveva solo stare per i fatti suoi, come ha sempre fatto" Mi lamentai.
"Lo so..." Ci fu un momento di silenzio, dove riflessi su cosa dirle dopo.
"Non è giusto che Edward possa stare con qualcuno. Se solo non fosse stato per quel dannato vampiro che un giorno ha deciso di ammazzare un villaggio di Quileute, forse io e Jacob staremmo ancora insieme".
Lei ridacchiò: "Sì, forse sei andata un po' troppo indietro..."
"Perchè proprio io, Rose?"
"Era il tuo destino, Annie. Non dovevi morire quella notte".
"E chi lo ha deciso? Sul serio, se sopravvivere vuol dire dover lasciare l'amore della mia vita, avrei preferito morire".
"Anns...Non dire così. Tu vali molto di più di una relazione. Non devi basare la tua vita su te e Jacob, non ti godrai mai la vita così".
"Non ce l'ho più una vita, Rose. Sono grata che tu mi abbia salvato, ma adesso..."
Ci fu ancora un momento di silenzio. L'aria era chiaramente tesa, era ora di cambiare discorso -non sapevo più cosa dire comunque-."A proposito di Jacob...Ho sentito che l'altra mattina puzzavi di cane, e spero di averlo sentito solo io eh! Però dimmi, lo hai incontrato?" Chiese.
Rosalie era speciale, sapeva sempre cosa fare per tirarmi su il morale. Si atteggiava sempre da grande e senza cuore, ma in realtà era tutto il contrario, era dolce, simpatica e si preoccupava sempre degli altri.
Cercai di nascondere il sorrisetto che mi si era creato in volto, ma lei lo notò.
"Sì! Lo hai incontrato!" Intuì lei.
"Ci stavamo per baciare" Spiegai, arrivando subito al sodo, sempre sorridendo come una stupida.
"Sul serio!?"
"Già, però poi ha detto che non poteva farlo perché andava contro ogni suo principio" Rattristii la situazione. Rose non disse nulla.
"Però...in quel momento, mi son ricordata di quanto eravamo veramente felici insieme. E se solo non fosse che siamo quel che siamo adesso potremmo essere a coccolarci sul suo divano guardando un film dell'orrore, come quando eravamo felici. Come Edward e Bella..." Mormorai.
"Sai che per noi non ci sarebbe nessun problema. Sono i Volturi, lo sai. E anche gli stessi Quileute..." Cercò di consolarmi.
Ancora un po' di silenzio.
"Edward vuole invitare bella a mangiare qui" Dissi.
"Come lo sai?" Chiese lei.
Picchiettai l'indice sulla tempia: "Lo aveva nella mente. L'ho visto"
Lei annuì. "E...cosa ne pensi?" Mi domandò poi.
Io alzai le spalle. "Sono proccupata per Bella. Non sa che guai si sta cacciando"
"Secondo me sono carini alla fine. Certo, non capisco come Bella possa accettare il fatto di stare con vampiro, ma forse è proprio questo il punto"Parlammo un po' del più e del meno, poi mi pose una domanda un po' scomoda per me, di cui non avevo ancora mai pensato alla risposta. "Quando dirai a Bella che sei come noi?"
"Probabilmente quando morirà" Dissi pronta. Ma chiaramente era una risposta buttata lì, come quando giochi a scacchi e non sai che mossa fare e muovi una pedina a caso, sperando vada bene.
"Dai! Sul serio." Rise.
"Non lo so" Ridacchai a mia volta. Amavo la risata di Rose, era contagiosa e vivace, quando si degnava di uscire per davvero.
"Dovresti dirglielo domani, a cena" Mi propose, alzandosi dal letto. Intanto diedi una veloce occhiata all'orologio a parete, notando che erano otto passate, segno che era il caso ditornare a casa. Avevamo passato più di un ora a parlare.
"Forse. Ho paura della sua reazione" Dissi. Lei emise un versetto divertito, mentre uscivamo dalla stanza dirigendoci verso la porta d'uscita.
"Mi sembra che per Edward, uno sconosciuto per lei praticamente, non abbia reagito molto male. Fidati, andrà bene." Mi fece l'occhiolino.
Io sospirai, e prima che chiudesse la porta dietro di se, urlò: "Io accompagno Anne a casa!"A poco meno di un chilometro da casa mia, Rose disse, sempre col suo sorriso in faccia: "Sembra che tuo padre abbia qualche ospite" Io all'inizio non capii, poi mi concentrai di più sull'odore dell'aria, e in effetti sentii odore di cane, e mi spuntò un sorrisino sulla faccia che avevo cercato di reprimere con tutte le mie forze. Avrei rivisto Jacob.
In effetti, parcheggiato vicino alvecchio pick-up di Bella, ce n'era uno molto più nuovo e bello, ed era proprio quello di Billy Black. Scesi dalla macchina con un po' di malavoglia. Però alla fine salutai Rose e mi aprii la porta di casa.Jacke stava già guardando l'uscio, aspettandosi la mia entrata, mentre Billy stava chiaramente facendo finta di non avermi sentito arrivare. Stavano guardando una partita di baseball in TV. C'erano diverse lattine di birra sparse per tutto il pavimento e per il divano.
"Oh, finalmente. Sei fuori dal coprifuoco" mi rimproverò mio padre, e io sbuffai.
"Papà, puoi smetterla di far finta di essere un padre responsabile solo perche c'è Billy? Non ho nemmeno mai avuto un coprifuoco" Aggrottai la fronte. Quello sbuffò, visto che non ero stata al suo gioco. Billy ridacchiò.
"Ero dai Cullen, comunque" Jacob mi lanciò uno sguardo, che non seppi bene come interpretare.
"Come sempre" aggiunsi, fissandolo a mia volta. Mio padre annuì.
"Vado di sopra. Non cucinare per me, non ho fame oggi" Come se mai ne avessi.
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Annabella Swan Cullen -Twilight story- (x Jacob Black)
Фанфик‼️Qui sarà pubblicata la storia completa‼️ Annabella era la sorella minore di Bella, aveva anno in meno ma era decisamente più matura della sorella maggiore. Annie, come la chiamavano tutti, aveva sempre vissuto a Forks con il padre, e al contrario...