capitolo X -2

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ΝEW MΟON


Il nuovo anno scolastico, e l'ultimo per Bella e i Cullen, arrivò in coincidenza con il mio compleanno.
Facevo 17 anni, e ciò significava che ero un anno più vicina al cambiare città, stato e nome. Questo, a pensarci, era il mio primo compleanno da non umana.

Arrivai a scuola con Bella, anche se in un anno di scuola era la prima volta. Lei raggiunse i suoi amici per mostrargli la fotocamemera che aveva trovato nella sua camera, io invece mi avvicinai ai Cullen.
Poco prima di entrare nel cancello della scuola, però, sentii puzza di lupo, e quando mi giraii notai Jacob che mi fissava da lontano. Anche gli altri notarono il ragazzo, quindi chiesi a loro, con lo sguardo, il consenso di avvicinarmi, e quando vidi Rose piegare leggermente la testa lo feci.
Appena mi ritrovai davanti a lui, non disse nulla, guardava per terra, imbarazzato.
"Allora?" Lo invitai a parlare.
"...Auguri" Disse solo.
"Grazie"
"17 anni, eh? Be'...tecnicamente" Era nervoso, lo sentivo.
"Già" Mormorai.
Stette in silenzio per un paio di secondi, poi cambiò argomento: "Allora..." vidi un sorriso disegnarsi sul suo volto, "I bambini della tribù...sì, ecco, ti hanno fatto un regalo" Detto ciò tirò fuori dalla tasca un piccolo scaccia sogni di legno.
"I bambini?" Aggrottai le sopracciglia, prendendo il regalo.
"Mhm" Annuì. Io sorrisi, perché sapevo che non era così.
"Be', allora di' ai bambini che li ringrazio e che mi mancano" Quella frase aveva una specie di doppiosenso, perché si, mi mancavano i bambini, ma dal momento che sapevo che non erano stati i bambini era diretta anche allo stesso Jacke.
"Devo...devo entrate in classe" Mormorai, dopo un po' di silenzio, mettendo nella tasca del giubbotto lo scaccia sogni e facendo un cenno con la testa in segno di ringraziamento. Avrei voluto abbracciarlo, ma non potevo. 
"Sì, giusto, scusa..." Borbottò poi, guardandomi allontanarmi verso la scuola.
Mentre camminavo studiavo con le dita la rete dello scaccia sogni, sorridendo. 'I bambini ti hanno fatto un regalo'...che scusa stupida.

Quella sera, mi obbligarono a fare una specie di festa per il mio compleanno, anche se, al di fuori di quella festicciola, non avevo organizzato nient'altro.
Indossai un vestito blu scuro, brillantinato, con un leggero scollo a V e con le spalline sottili, che mi stringeva in vita e che poi si apriva in una gonna che mi arrivava poco sotto le ginocchia.

Quando ci ritrovammo tutti nella sala che Alice aveva addobbato con rose e candele, iniziò lo scambio dei regali. Rosalie mi regalò un bracciale, Emmett invece una radiolina per ascoltare la musica. Quando Bella mi stava per passare il regalo di Carlisle e Esme, però, le cadde dalle mani, e si tagliò con la carta.
"Oh, diamine...Mi sono tagliata" Fece notare a Edward, quasi si fosse dimenticata di essere in una stanza piena di vampiri. La ferita portò a una minima goccia di sangue.
Sangue, con un odore inebriante talmente forte da ammaliare qualsiasi vampiro. Edward fece in tempo a spingere via Bella, prima che io perdessi il controllo. Le pupille mi si dilatarono e l'unica cosa che vedevo era quella minima goccia di sangue, tutto il resto era offuscato. Mi gettai subito su Bella, ma qualcuno mi spinse via, e finii contro il pianoforte, rompendolo. Mi rialzai subito, continuando la mia corsa verso quella minima porzione di sangue. Però, per quanto fossi forte, Carlisle e Rosalie lo erano di più, e mi tenevano così stretta che per un attimo il mio cervello tornò lucido e mi fece temere che mi potessero strappare le braccia. Esme si piazzò davanti a me, accarezzandomi il viso, cercando di farmi calmare: "Annie, Annie. Guardami, guardami negli occhi. Trova la forza di controllarti" ripeteva con voce calma e cantilenante. Nonostante tutto, io non mollavo. Continuavo a dimenarmi, a ringhiare. Vedevo il viso di Bella tinto dal terrore e ciò mi provocava ancora di più. Avevo sete di sangue e di terrore.
"Portatela via." Ordinò Carlisle, passando a mia sorella per controllare il suo braccio, che si era aperto ancora di più per colpa dei vasi sul mobile sul quale era stata spinta.
Venni trascinata via dalla stanza, e tutti gli altri seguirono.

"Mi dispiace..." Continuavo a mormorare, con le mani sulla faccia per l'imbarazzo e il senso di colpa.
"Mi dispiace..." Capivo quanto Edward volesse insultarmi in tutti i modi, ma che allo stesso tempo non poteva, e mi dispiaceva anche per quello. Mi sentivo una bestia che non riusciva a controllare i suoi istinti animali e quella sensazione era peggio di mille coltellate.
Edward non mi diceva nulla, mi guardava disgustato e non spiaccicava parola.
"Sta tranquilla, sta tranquilla..." Canticchiava Esme, mentre mi coccolava in un abbraccio, "Non è colpa tua, lo sappiamo"
"Forse è meglio che rimanga qui stanotte" Fu l'unica cosa che Edward disse prima di uscire dalla stanza.

Spazio nota autrice

Ciao a tutti i lettori, questo è il primo capitolo (1.2) della seconda parte del libro. Infatti, con il nono capitolo (capitolo IV) si è concluso il Twilight arc, e con il decimo (capitolo X -2) inizia il New Moon arc.
Questa parte sarà molto emozionante, ma niente spoiler, quindi rimanete sincronizzati per scoprire il continuo della vita di Annie.
Il rapporto tra lei e Jacob tornerà mai come prima? E Bella come reagirà dopo l'attacco alla festa? Lo scoprirete solo vivendo (o meglio, leggendo).
Fatemi sapere se vi sta piacendo la storia!

Annabella Swan Cullen -Twilight story- (x Jacob Black) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora