Una famiglia

La scoperta

Hermione non si capacitava di come avesse potuto sbagliarsi in questo modo. In tutti questi mesi si era affidata completamente a lui, erano entrati a far parte l'uno della vita dell'altra e sì, forse aveva superato qualche confine che una studentessa non avrebbe mai dovuto scavalcare, però Severus sembrava apprezzare la sua presenza.
Anzi, pareva cercasse ogni occasione per passare più tempo possibile insieme a lei. Si lasciava abbracciare, le sorrideva, le permetteva addirittura qualche piccola battuta.
E soprattutto sopportava i suoi sbalzi d'umore con tranquillità.
No, non poteva essersi sbagliata.
Non dopo aver notato gli sguardi che le lanciava quando pensava di non essere visto.
E lei ci era cascata totalmente, quello che prima era iniziato come un sentimento d'affetto si era trasformato presto in amore. Cercava un amico, ma aveva trovato molto di più.
O almeno così credeva, prima che lui la cacciasse dal suo ufficio in malo modo.
In fondo, chi mai poteva innamorarsi di una ragazza che portava in grembo il figlio di un altro?

Illusa, era solo un'illusa.

Nei giorni passati aveva cercato invano di non pensarci, di concentrarsi solo sulla sua bambina, ma già dal primo giorno cedette e gli fece recapitare una lettera.
Le tornò indietro.
Il secondo giorno ci riprovò, ma anche questa volta non ricevette risposta.
Provò allora ad andare nelle sue stanze, ma l'entrata era bloccata.
L'aveva esclusa dalla sua vita senza nemmeno lasciarla parlare, senza darle la possibilità di scusarsi per il suo comportamento inappropriato.
Avrebbe potuto sopportare le parole di odio, avrebbe voluto poter ascoltare le sue urla e, con tutte le probabilità, anche i suoi insulti.
L'indifferenza, però, la faceva uscire di testa.

Non che gli stesse interamente addossando la colpa della sua distrazione, ovviamente.
Era chiaro che lei stessa si dovesse prendere la responsabilità delle sue azioni: se non avesse rovinato tutto, la sua mente non sarebbe rimasta fissa a quell'ultimo incontro. Se fossero riusciti a performare l'incantesimo nel modo corretto, Hermione sarebbe stata a conoscenza del fatto che fosse imperativo che il movimento dovesse essere fatto sull'intera area interessata.
Invece Hermione, nella fretta data dal ritardo, sbagliò.

Inizialmente non se ne accorse, ma durante le lezioni la sua pancia ricominciò ad intravedersi, fino ad arrivare del tutto visibile dopo pranzo.
Appena alzata dal tavolo, notò che tutti gli occhi dei commensali erano su di lei.
Dapprima abbassò lo sguardo con orrore, poi trovò il coraggio di guardare negli occhi la donna che, presumibilmente, aveva il suo destino in mano.
La preside McGranitt non sembrava affatto contenta
Hermione non rimase ferma a lungo, scappò via dalla Sala Grande non appena sentì urlare il suo nome dalla preside.

Espulsione.
Fu l'unico pensiero che attraversò la sua mente nel panico dato dalla scoperta.

Per ore nessuno riuscì a trovare Hermione Granger.

~

"Temo sia la soluzione più giusta, Minerva. Questi comportamenti non possono restare impuniti." disse il professor Melroy, di Studi Babbani.

Non l'aveva mai sopportata. Non riuscì a fermarsi dall'approfittare di questa situazione per liberarsi di lei. Non provava vergogna nell'aver proposto l'espulsione.

"Miei cari, ricordiamoci che la nostra Hermione ha vissuto molti traumi nel periodo della guerra, forse ha adottato un comportamento poco responsabile per superare ciò che ha dovuto sopportare. Diamole un po' di pace, non merita una punizione così grave!" la difese il Professor Vitious, sorpreso dalla situazione ma non ancora pronto a salutare una delle sue studentesse più promettenti.

"Ormai non è più una ragazzina, Filius, è giusto che venga sanzionata per questo comportamento irragionevole ed inappropriato. Insomma, ci sono così tanti modi per evitare una gravidanza che sicuramente deve averlo fatto di proposito per attirare l'attenzione!" ribattè Melroy, supportato da cenni di assenso di alcuni professori.