Un'amica

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Severus era rimasto fedele alla sua promessa, cercava di aiutarla in ogni modo. Ogni giorno le faceva recapitare dal suo elfo una serie di pozioni contro le nausee e i malesseri generali che cominciavano a manifestarsi nel suo corpo.
Stava tentando di creare, esclusivamente per lei, un incantesimo che disilludesse almeno in parte la porzione di pancia rigonfia a causa della crescita del bambino, in modo da non far sì che la gravidanza venisse scoperta; al momento era ancora presto, ma entro uno o due mesi l'uniforme più larga di qualche taglia non sarebbe più bastata. Creare un incantesimo non era qualcosa di immediato, aveva bisogno di tanti tentativi per fare tutto al meglio, in modo da non compromettere la salute della creaturina di Hermione. Era difficile, terribile impegnativo, ma ce la stava mettendo tutta.
Hermione, dal canto suo, alternava lo studio disperato per i suoi M.A.G.O. alla lettura di libri sulla gravidanza: voleva essere una madre perfetta, ma più leggeva e più si accorgeva di non sapere assolutamente nulla su questo mondo. Inoltre, da figlia unica, non aveva avuto a che fare con sorelle o fratelli minori, perciò le erano mancate esperienze di interazione con bambini più piccoli.
Di conseguenza, il suo umore calò drasticamente, anche complici i cambiamenti ormonali.

L'unico conforto lo trovava nel tempo passato con il professor Piton, ora diventato nel privato Severus, con il quale passava ore ed ore a parlare. Nessuno dei due si aspettava che potesse esserci una simile connessione, avevano poco meno di vent'anni di differenza e due vissuti estremamente diversi, eppure si trovavano bene insieme. Da quando Hermione era entrata nella sua vita, Severus si accorse di sorridere di più; troppo spesso pensava con affetto a quella ragazzina Grifondoro che la sera si insinuava nel suo studio per finire i compiti in silenzio, per tediarlo con i suoi infiniti discorsi o per incastrarlo in calorosi abbracci. E lui si era lasciato prendere completamente da lei, dalla sua giovinezza, dalla sua vitalità. Si era insinuata nella sua vita nel modo più improbabile, perché mai aveva pensato che potesse nascere un'amicizia fra lui e la Granger, eppure eccoli lì, a passare del tempo insieme ogni sera.
Inaspettatamente aveva anche cominciato a lasciarsi andare al contatto umano, perché si era accorto che ad ogni tocco di Hermione non provava fastidio o rabbia, anzi, non sentiva nulla di negativo. Non si sentiva così da quando era bambino, e questo era leggermente destabilizzante: l'abitudine l'aveva portato ad evitare qualsiasi situazione in cui fosse previsto un contatto. Certo, sopportava le strette di mano e anche gli abbracci di Minerva, ma con gli altri proprio non riusciva. Il fatto che con Hermione le cose fossero cambiate lo riportò al passato, riproponendo alla mente l'ultima persona alla quale aveva desiderato spontaneamente stare vicino: Lily Evans.
Una parte di lui vedeva in questo un campanello d'allarme che gli urlava a gran voce di non lasciarsi coinvolgere così tanto, che sarebbe finita come l'ultima volta e che con una sua studentessa sarebbe stato ancora peggio. La parte più emotiva, però, ebbe la meglio, perché Severus era consapevole di aver bisogno di qualcuno. Hermione era capitata nel momento più assurdo e più giusto allo stesso tempo, e non si vergognava di ammettere di volere un'amica.
Solo un'amica, nulla di più.
Perché non poteva avere nulla di più, non da una sua allieva che portava in grembo il figlio di un altro.

Si era però reso conto che il comportamento che la sua amica aveva con lui era diverso da quello con gli altri studenti: senza più Potter e Weasley alle calcagna, aveva rapporti amichevoli solo con la Weasley più giovane, la Lovegood e Longbottom; aveva notato, però, un atteggiamento sempre più distaccato verso di loro. Nei pasti si sedeva ancora con loro, conversava con piacere, ma nei corridoi la vedeva sempre distante, girava per la scuola da sola escludendosi dal gruppo; tutte le sere, poi, le passava insieme a lui e non più nella sala comune.
Uno strano senso di colpa sorse nella mente di Severus, che cominciò a pensare che lei si fosse allontanata piano piano dai suoi amici a causa della loro nuova amicizia. Questo pensiero lo lusingò da una parte, perché pensare che quella ragazza così speciale provasse per lui una stima tale da farle passare la maggior parte del suo tempo libero in sua compagnia era qualcosa di nuovo, come un regalo caduto dal cielo, ma dall'altra non poteva permetterle di staccarsi dalle persone che le volevano bene, e per le quali sicuramente anche lei provava affetto.
Questo lo portò ad affrontare il discorso una sera, mentre sorseggiavano una nuova miscela di thè creata appositamente da Severus proprio per Hermione.

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