𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟔

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Il Professor Kane si schiarì la gola, e il silenzio calò in aula come una cappa pesante

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Il Professor Kane si schiarì la gola, e il silenzio calò in aula come una cappa pesante. Si voltò verso la lavagna e scrisse a caratteri grandi: "L'ARTE DELL'OMICIDIO." Poi si girò lentamente, il suo sguardo penetrante che scrutava ogni singolo studente, fermandosi brevemente su ciascuno di noi.

«L'omicidio non è un semplice atto di violenza,» iniziò, la voce ferma e carica di autorità. «È un'arte. Un'arte che richiede pazienza, pianificazione e, soprattutto, precisione. Qui imparerete a conoscere ogni aspetto di questa disciplina. Ogni movimento, ogni gesto, ogni dettaglio conta. Anche il più piccolo errore può costarvi la vita.»

Le sue parole sembravano vibrare nell'aria, e sapevo che non stava scherzando. Sentii il peso della responsabilità ricadere su di me. Questo non era un gioco.

«Per prima cosa,» continuò, incrociando le braccia sul petto, «dovrete imparare a conoscere i vostri bersagli. Non si tratta solo di assassinarli; dovrete capire chi sono, cosa vogliono e come pensano. Solo così sarete in grado di colpirli al momento giusto, nel modo giusto.»

Mentre parlava, notai che Ether si era irrigidita, il suo sguardo fisso sulla lavagna. Volevo dirle che doveva restare calma, ma capivo che non era facile. Nessuno di noi sapeva davvero cosa ci aspettava, e il Professor Kane sapeva esattamente come instillare paura e rispetto in egual misura.

«Studieremo diversi metodi e tecniche. Dalla strategia all'uso delle armi, dal tossico alla manipolazione psicologica. Ogni lezione sarà una sfida, e ogni errore avrà delle conseguenze. Questo è un percorso di crescita e apprendimento, ma anche di sopravvivenza. La vostra vita dipende dalla vostra capacità di apprendere rapidamente.»

Si fermò, lasciando che le sue parole affondassero nel nostro subconscio. Ogni studente si guardava intorno, cercando di comprendere l'enormità di ciò che avevamo intrapreso. E io? Non potevo distogliere lo sguardo da Ether, che sembrava combattere con la realtà di quello che stava ascoltando.

«Infine,» concluse il professore, «dovrete essere disposti a sporcarvi le mani. Non esiste onore nell'omicidio. Solo la sopravvivenza. E in questo contesto, il fine giustifica i mezzi. Siete pronti ad abbracciare questa verità?»

Le sue parole risuonarono in me, un misto di adrenalina e paura che si fusero insieme. Sapevo che da quel momento in poi, ogni passo che avremmo fatto sarebbe stato decisivo.

Il Professor Kane continuò a parlare, ma le sue parole si trasformarono in un sottofondo indistinto. La mia mente tornò indietro a un anno fa, quando tutto questo era diventato reale per la prima volta. Ricordai gli sguardi spaventati dei miei compagni, la tensione palpabile nell'aria mentre ci preparavamo a ciò che sapevamo sarebbe stata una lotta all'ultimo respiro.

Uccidere quattro dei miei compagni non era stato solo un atto di sopravvivenza; era stato un testimone del mio potere e della mia determinazione. In un mondo dove la vita di ognuno poteva essere spezzata in un attimo, era stato necessario agire.
Mia madre si aspettava questo da me, non potevo deluderla.

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