9 anni prima
Adeline si era sempre considerata una bambina coraggiosa. Non c'era angolo della casa o del giardino che non avesse esplorato, nessun albero che non avesse cercato di scalare.Eppure, mentre si faceva strada nel corridoio dell'ospedale con il braccio ingessato, sentiva per la prima volta una strana ansia. Non le piaceva stare lì, quel posto era troppo freddo, troppo silenzioso, e il gesso sul suo braccio le sembrava un peso insopportabile.
"Nascondino," pensò tra sé e sé, quasi ridendo al ricordo di come fosse finita in quella situazione. Stava giocando con Matthew e Miles, i suoi fratelli maggiori, quando decise di nascondersi in un angolo del giardino. Ma la fretta di scappare, una volta scoperta, la portò a cadere malamente. Un rumore secco, un grido, e poi il dolore acuto. Ora era lì, in quell'ospedale che non le piaceva, con i suoi fratelli che le promettevano di andare a trovarla ogni giorno.
Adeline camminava lentamente lungo il corridoio, l'infermiera le accarezzava la spalla per incoraggiarla a fare qualche passo. Il suo sguardo vagava da una stanza all'altra, quando qualcosa la colpì. In una delle stanze, seduto su un letto, c'era un bambino con capelli castani e occhi così azzurri da sembrare il mare in piena estate. Teneva un inalatore tra le mani e guardava fisso fuori dalla finestra. Sembrava perso nei suoi pensieri.
Adeline non riuscì a trattenersi, la curiosità prese il sopravvento. Si avvicinò alla porta e, senza pensarci due volte, parlò.
"Ciao," disse con voce allegra. "Che fai qui?"
Il bambino, sorpreso, distolse lo sguardo dalla finestra e lo posò su di lei. Per un attimo, sembrò incerto su cosa rispondere, come se non fosse abituato a essere interrotto nei suoi pensieri.
"Ho l'asma," rispose alla fine, con una voce timida. "Sono qui da una settimana. E tu?"
Adeline sorrise, sollevando il braccio ingessato come se fosse un trofeo. "Nascondino. Mi sono rotta il braccio mentre cercavo di scappare dai miei fratelli."
La risata che seguì fu spontanea, come se il semplice condividere la loro sfortuna li avesse avvicinati in qualche modo. Per Adeline, era come se quel bambino, George si chiamava, fosse improvvisamente diventato un alleato contro la noia dell'ospedale.
Da quel giorno, si ritrovarono a passare molto tempo insieme. Ogni pomeriggio, Adeline andava nella stanza di George e i due chiacchieravano per ore. George era tranquillo, con una voce pacata, ma c'era una dolcezza in lui che Adeline trovava affascinante. Le raccontava della sua sorella minore, Lily, di come le piaceva correre nei campi pieni di tulipani é aveva promesso di portarci adeline un giorno, vicino casa e guardare le stelle la sera. A volte, sembrava che il respiro di George si facesse affannoso mentre parlava, e allora prendeva il suo inalatore e tutto tornava tranquillo.
Adeline, invece, raccontava delle sue avventure con i fratelli maggiori, di come Matthew fosse sempre pronto a farle uno scherzo, e di Miles, che a volte cercava di fare il serio, ma in fondo era il più divertente. George ascoltava con attenzione, i suoi occhi azzurri brillavano di curiosità.
Un pomeriggio, Adeline era più eccitata del solito. Matthew e Miles
le avevano promesso una sorpresa, e lei non vedeva l'ora di scoprirla. Quando i due fratelli arrivarono, Adeline li accolse con un sorriso. Matthew teneva in mano una grande scatola che profumava di dolci."Guarda cosa abbiamo portato," disse Matthew con un sorriso complice, aprendo la scatola per rivelare una splendida torta al cioccolato.
Adeline sgranò gli occhi, ma subito si affrettò a dire: "Non la condivido."
George rise, mentre Matthew alzò un sopracciglio divertito. "Davvero? Sei sicura?" la prese in giro.
"Sicurissima!" rispose Adeline, stringendo la torta come fosse un tesoro inestimabile. Ma mentre Matthew rideva e usciva dalla stanza, successe qualcosa di inaspettato.
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The fear of freedom
Romancein un piccolo d'ospedale di città, due bambini si incontrano per la prima volta, entrambi portatori di storie di paura e speranza. George è Adeline, un luogo che entrambi percepiscono come freddo e spaventoso. Il suono regolare delle macchine e l'od...