1. L'accusa 🌒✨️

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<<Mio re, la principessa ha nuovamente infranto i suoi comandi>>

Una delle guardie del re annunciò così la sua entrata, muovendosi con passi corti e svelti, per poi inchinarsi al suo cospetto.

Il suo completo nero era adornato da delle decorazioni in oro, che risplendevano.

<<Cos'ha combinato questa volta?>> chiese il sovrano, con una punta di disprezzo nella voce.

Era seduto sul suo trono mentre il sole che filtrava dalle grandi vetrate rifletteva sul suo abito in oro facendolo splendere e concedendogli un'aura maestosa, così come erano illuminati i diamanti messi in risalto dalla luce, che erano incastonati nella corona che gli circondava delicatamente la testa. A tutto ciò si aggiungeva il mento alto, le braccia rigide posate sui braccioli del trono, e uno sguardo giudicante.

<<La principessa Gwendalyn, mio signore, ha corrotto le cuoche reali affinché le dessero un paio di pagnotte. È stata poi avvistata dalle guardie che erano appostate sulla torre d'avvistamento mentre si dirigeva verso Arvendell, e quando le stesse guardie sono giunte nel posto, l'hanno trovata a distribuire le pagnotte a dei Senzaluna. Ancora>> disse la guardia tutto d'un fiato con voce tremante, mangiando alcune lettere, mentre la sua espressione si contorceva in una smorfia di dolore nel pensare alle conseguenze.

I Senzaluna, "coloro che vivono nell'ombra e senza risorse", erano l'insieme di tutti gli abitanti del continente di Lunapiena che potevano permettersi lo stretto necessario, come qualche pezzo di pane, un paio di mele o un secchio d'acqua.

<<adesso dov'è mia figlia?>>

<<è stata portata nella sua camera, la cui porta è stata chiusa a chiave e  sorvegliata da una guardia>>

<<Figlia disonorevole! Vergogna della famiglia reale!>> iniziò ad urlare il re, mentre la sua voce grave rimbombava per la sala del trono.
La guardia strinse i denti, impaurita dalla reazione del suo sovrano, rimanendo comunque in silenzio attenta a non emettere alcun suono.

Quest'ultimo fece un lungo respiro, e ricomponendosi chiese:

<< Si hanno notizie della Spada Lunargento ?>>

Cambiò argomento, sperando in una buona notizia, ma anche questa volta era destinato ad una delusione.

<<No signore, abbiamo mandato messaggeri anche a Selenea, Lunarix, Nottilux e a Città del Plenilunio, ma nessuno è stato in grado di fornirci informazioni>>

<<Continuate la ricerca, spingetevi anche fino alla Valle della Luna ed a Crescenzia, se necessario>>

La guardia spalancò gli occhi, esterrefatta. Crescenzia, era un regno con cui non avevano contatti da tempo, trovandosi dall'altra parte del Bosco della Luna, che era pericoloso ed invalicabile.

<< Ma Signore...>>

<<Niente ma! Sono o no il tuo sovrano?>>

Tremò e annuì ripetutamente, abbassando ancor di più il capo.
Il sovrano si compiacque quando vide l'effetto che faceva ai suoi sudditi.

<<Si, mio re>>

<<Molto bene. Fa condurre mia figlia nella sala delle torture, e getta in una cella le cuoche e le guardie incompetenti che hanno mancato ai loro doveri. Verranno giustiziati tra due giorni, in piazza davanti a tutto il popolo, e sarò io stesso ad imporre loro la dovuta punizione>> ordinò con voce intrisa di rabbia.

Le rughe che contornavano i suoi occhi e gli attraversavano la fronte erano ben visibili, mentre il suo viso pallido si tingeva di sfumature rosee, tendenti al rosso.

La guardia si alzò velocemente, per poi correre ad eseguire gli ordini dati.
Mentre cercava di nascondere invano i fremiti del suo corpo, aprì i grandi portoni in legno, decorati da ghirigori in rilievo, per poi sparirci dietro lasciando solo il re, fumante di rabbia.

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𝕽𝖊𝖕𝖊𝖓𝖙𝖆𝖈𝖊 - Sangue RealeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora