È lunedì mattina.
Già questo basta per esprimere come mi sento.
Voglio rimanere a letto a dormire, la voglia di andare a scuola è pochissima, se non inesistente.
Però purtroppo mi devo alzare, quindi con moltissima calma lo faccio, poi mi cambio e, infine, vado a fare colazione.
Mangio come sempre latte e cereali e appena finisco vado in camera per prendere lo zaino ed andare a scuola.Non dista molto da casa, sono solo dieci minuti, quindi la faccio a piedi ogni giorno.
Fortunatamente mancano solo altri due anni di scuola, se tutto va bene, e poi ho finito.
Mentre vado a scuola mi fermo per aspettare che Dario esca di casa, abita vicino a scuola e io passo là per andare, allora abbiamo iniziato a fare quel pezzo insieme.
È così da ormai tre anni.Appena arriva ci salutiamo e iniziamo ad avviarci.
Quando arriviamo c'é già, stranamente dato che di solito é sempre in ritardo, Jacopo ad aspettarci.
Saluto pure lui e iniziamo a parlare di un po' di cose a caso.
Fino a quando alle nostre spalle sentiamo qualcuno salutarci, quando ci giriamo vediamo erano Andrea, Marco e Pietro.Sentiamo subito le persone intorno a noi iniziare a parlare, io, Jacopo e Dario eravamo soliti a stare quasi sempre soli, fatta eccezione di Huda che ogni tanto stava insieme a noi, quindi abbiamo attirato subito l'attenzione.
Cosa che non mi piaceva per nulla, allora decisi di iniziare a entrare a scuola salutando gli altri cinque.
Mentre vado sento qualcuno seguirmi, allora mi giro per dare un'occhiata.
Era Andrea.
Che voleva?«Ciao?» dissi abbastanza titubante.
«Perché te ne sei andato?» mi domandò a questo punto il corvino.
«Volevo entrare in classe, devo sistemare le cose prima che inizi la lezione.» risposi cercando una scusa almeno un po' plausibile.
Sentivo molti sguardi puntati su di noi.
Non vedevo l'ora di finire quella conversazione per stare solo qualche minuto.«Facciamo finta che ti credo, e comunque la tua classe é dall'altro lato»
«Giusto..» dico cambiando subito direzione.
Appena arrivo in classe, sempre seguito da Andrea mi siedo al mio banco, sono in ultima fila, e inizio a tirare fuori la roba, ignorando quest'ultimo.
Si era appena seduto su un banco nella fila appena davanti alla mia.Non mi piace la sua presenza.
Non mi sembra una persona affidabile, sembra fin troppo infantile e immaturo.
Appena finisco di sistemare le cose alzo lo sguardo e becco Andrea a fissarmi.
«Che vuoi?»
«Nulla, ma ti rendi conto che mancano ancora cinque minuti a inizio lezione? potevamo benissimo stare fuori con gli altri»
«Guarda che non sei mica stato obbligato a stare qua con me eh, anzi potevi benissimo andartene sarei stato bene lo stesso» gli rispondo, seccato dalla sua presenza.
Volevo solamente stare da solo, ma mi spiegate che ho fatto di male nella vita?
«Senza la mia bellissima e importantissima presenza? non credo proprio»
«Io dico di si» conclusi così il "discorso".
Prese un attimo il telefono in mano e io mi misi a fissarlo per qualche secondo.
Come ho già detto é un bel ragazzo, non si può negare, ma apparte quello?
Sembra vivere in un mondo completamente diverso dal mio.
Siamo veramente agli antipodi,
lui è sempre esuberante, pieno di vita, io sono, invece più calmo.
Lui è aperto con tutti, io mi apro difficilmente con le persone.
A lui piace il caos, le feste, a me piace la tranquillità, stare a casa a dipingere.
Siamo ai poli opposti e credo che niente ci colleghi.
Nemmeno un filo sottile.Questo è il motivo per cui non capisco perché mi continua a parlare.
Credo abbia capito di non essermi troppo simpatico, eppure è da ieri persiste a cercare di avere una conversazione con me.Mi sveglia dai pensieri un suo commento: «So di essere bello, ma così mi consumi eh».
«L'importante è crederci, poi non stavo guardando te» gli rispondo distogliendo lo sguardo da lui.
«Certo, stavi guardando il banco immagino»
«Sicuro è più interessante di te» risposi in tono abbastanza acido, mettendo fine un'altra volta alla nostra "conversazione", sempre se così si possa definire.
«Vai in classe tua che mo suona» gli dico come ultima cosa, mancava meno di un minuto al suono e poi sarebbe iniziata la mia tortura.
Per carità l'indirizzo che ho scelto mi piace, ma non andare a scuola o alzarmi dal letto la mattina presto.«Vuoi davvero liberarti di me?»
«Si e pure subito, se possibile»
«Ai suoi ordini» mi risponde il corvino, per poi uscire salutandomi dalla mia classe che si stava iniziando a riempire di alunni.
La campanella suona, vicino a me dopo qualche minuto si siede Jacopo, come sempre.
Parliamo un po' e poi la prof entra in classe.
Abbiamo storia dell'arte.
Come materia mi piace, ma non alla prima ora, ma soprattutto non alla prima ora del lunedì mattina.Le ore di lezione piano piano passano, fin quando arriviamo alla fine della terza ora.
Suona la campanella e tutti ci affrettiamo a uscire dalla classe, finalmente è iniziato l'intervallo.
Io e Jacopo ci dirigiamo da Dario, che nel mentre era a parlare con Huda, Andrea, Marco e Pietro.
Anche se non stava ascoltando gli ultimi tre troppo incantato a osservare e ascoltare la sua ragazza.Poco convinto mi avvicino insieme a Jacopo a loro cinque.
Ho sempre odiato essere al centro dell'attenzione.
E stando con loro lo sono per forza, sono quelli più popolari della scuola, è impossibile che nessuno noti che da una settimana all'altra hanno iniziato a parlare con noi tre.
Infatti già sta mattina l'hanno notato tutti.
Ho già sentito alcuni commenti non molto positivi, del tipo che stavano insieme a noi per pietà.
Fatto sta che ci avviciniamo a loro e iniziamo a parlare un po' mentre giravamo per la scuola.All'ultima ora io e Jacopo avremmo avuto motoria, come sempre eravamo insieme alla classe di Marco e Andrea.
Di solito non abbiamo mai parlato invece oggi l'abbiamo fatto anche a motoria, in verità era soprattutto Jacopo a parlare con loro due.Dopo alcuni giri di corsa i prof stavano facendo fare una partita di pallavolo tra le due classi.
Inutile dire che stavamo perdendo.
Però ad un certo punto mi arrivò una pallonata in faccia, e indovinate un po' chi l'aveva tirata?Esatto proprio Andrea.
Autrice
Salve, eccomi qua con un nuovo capitolo di questa storia.
So che è abbastanza corto e pietoso, ma non volevo lasciarvi senza capitolo per troppo tempo, dato che sono già passati cinque giorni dall'ultimo aggiornamento.
Per colpa della scuola sono un po' impegnata, anche se sto cercando di mantenere l'aggiornamento di questa storia abbastanza costante.
Detto questo vi saluto e mi scuso per eventuali errori.
Al prossimo capitolo🫶🏻
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Gli opposti si attraggono, no? // Piccolaster
Fanfiction⚠️in caso desse fastidio a qualcuno del bnkr non esiterò a cancellarla⚠️