sylas

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Ero nel bosco quando vidi Leora, inginocchiata a terra, intenta a medicare un povero uccellino con delle erbe. Mi avvicinai, osservandola con una leggera incredulità.

Ezan: "Cosa stai cercando di fare?"

Leora alzò lo sguardo, senza smettere di sorridere, come se la mia presenza non fosse una sorpresa.

Leora: "Ha un'ala rotta. Lo sto curando."

Ezan: "Con le erbe non curi niente. Smettila, serve qualcosa di pratico."

Leora: "Le mie erbe sono pratiche."

La sua voce era così sicura, come se non avesse il minimo dubbio sulle sue capacità.

Ezan: "Non c'è tempo per le tue superstizioni. Vado a prendere delle bende a casa mia."

Leora: "Ezan, so come curare un animale."

Ezan: "E io lo so meglio di te. Lasciami andare a prendere le mie cose e vedremo chi è più bravo."

Leora: "Hai davvero degli attrezzi per curare uccellini?"

Ezan: "Sì, sono preparato a tutto. Ho un intero ripostiglio pieno di attrezzature mediche, per me, per gli altri e per gli animali."

Leora: "Che cosa carina... non pensavo che ti interessassero così tanto gli animali."

Lei sorrise dolcemente, e io arrossii leggermente, cercando di non farlo notare.

Ezan: "Mi interessano, a volte capiscono più delle persone. Di sicuro, questo uccellino capisce cento volte più di te."

Leora: "Sempre così sgarbato."

Ridacchiò, prendendo tutto con leggerezza.

Tornai di corsa a casa mia e presi tutto il necessario per curare l'ala dell'uccellino. Quando tornai da Leora, lei lo stava ancora osservando con attenzione.

Leora: "Sta già un po' meglio."

Ezan: "Non ci credo neanche un po'."

Mi misi i guanti e iniziai a bendare con cura la piccola ala dell'uccellino. Mentre lo facevo, Leora cominciò a cantare una strana melodia, probabilmente per la guarigione. La ignorai, concentrandomi sul mio compito, e alla fine finii il bendaggio.

Ezan: "Ecco, adesso dovrebbe stare meglio."

Leora: "Wow, sei stato bravo."

Ezan: "Grazie."

Lei mi guardò con un'espressione curiosa.

Leora: "E adesso, cosa dovremmo fare?"

Ezan: "Lo terrò con me finché non si riprende del tutto."

Leora: "Capisco."

Ezan: "Devo ammettere che sei stata un po' inutile durante l'operazione."

Arrossii di nuovo, sperando che non lo notasse.

Leora: "Forse, ma sono stata io a dargli il primo soccorso."

Ezan: "Su questo hai ragione, anche se volevi curarlo solo con delle erbe..."

Lei rise piano, e io la osservai per un attimo, prima di distogliere lo sguardo.

Leora: "Come lo chiamiamo?"

Ci pensai un attimo, poi risposi.

Ezan: "Sylas."

Leora: "Bel nome."

Dopo aver sorriso l'uno all'altra, ci salutammo a modo nostro e tornai a casa, con l'uccellino tra le mani e una strana sensazione nel cuore.

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