la danza nel vento

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Ero a casa, occupato a prendermi cura di Sylas. Era un corvo davvero intelligente, e devo dire che stava diventando un compagno interessante. Gli avevo comprato una bella gabbia e gli avevo dato da mangiare. Tutto stava andando alla meraviglia. Decisi di uscire per fare una passeggiata nel bosco, cercando un po' di pace tra gli alberi. Fu allora che vidi Leora, intenta a muovere una bacchetta nell'aria, disegnando strani simboli e mormorando parole incomprensibili.

Leora: "Oh, vento, scaccia via le energie negative, ti prego. Fammi sentire bene e purifica quest'aria."

Mi avvicinai, scettico come sempre.

Ezan: "Stai cercando di parlare con il vento?"

Leora: "Sto chiedendo al vento pace e tranquillità."

Ezan: "Non puoi chiedere al vento pace e tranquillità. Chiedilo a Dio."

Leora: "Tipo alla Triplice Dea, Ecate o Persefone?"

Ezan: "Non a quelle dee blasfeme e pagane. Un Dio giusto, come il mio."

Leora: "Io credo che le mie dee siano giuste."

Ezan: "Che bugia. Sembri una pazza a parlare con il vento, una pazza schizofrenica."

Leora: "Sei così cattivo, Ezan. Sempre brutte parole per me."

Ezan: "Stupida e idiota. Non te lo direi se almeno seguissi una religione monoteista."

Leora: "Le religioni monoteiste sono noiose."

All'improvviso, lei si mise a ballare leggera tra le foglie, come se la mia presenza non avesse alcun peso. Fui colto di sorpresa.

Ezan: "Che cosa fai adesso?"

Leora: "Dai, divertiti."

Con un sorriso furbetto, mi prese per le mani cercando di farmi ballare con lei. Io, irritato e confuso, la spinsi via. Leora perse l'equilibrio e cadde a terra, ma per fortuna non si fece male.

Ezan: "Non voglio ballare con te!"
Lo dissi con il viso che diventava improvvisamente rosso di imbarazzo.

Leora: "Che dolore..."

Mi avvicinai subito, preoccupato, cercando lividi o ferite.

Ezan: "Non ti sei fatta troppo male, vero?"

Leora: "No, sto bene, grazie. Sono caduta in posti peggiori."

Ridacchiò, mentre io la guardavo sospirando di sollievo.

Ezan: "Mi hai fatto preoccupare, stupida pagana."

Leora: "È stato divertente vederti così preoccupato."

Ezan: "Ti odio."

Mentre mi allontanavo, ancora agitato, Leora mi richiamò.

Leora: "Come sta Sylas?"

Ezan: "Bene."

Leora: "Ottimo. Perché non gli insegni quei giochi di intelligenza per i corvi?"

Ezan: "Quelli che si vedono su YouTube?"

Leora: "Esatto."

Ezan: "Avevo pensato di liberarlo una volta guarito."

Leora: "Capisco... però i corvi sono molto intelligenti. Si ricordano delle persone, quindi potrebbe sempre tornare a farti visita."

Ci pensai un attimo, poi annuii.

Ezan: "Ci potrei provare."

Dopo quel breve scambio di parole, ci salutammo. Io tornai a casa, con un pensiero ancora rivolto a Leora e al nostro strano legame, così inspiegabile e pieno di contrasti.

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