la vasca da bagno

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Dopo aver fatto l'amore, ci siamo immersi nella vasca da bagno, l'acqua calda avvolgendoci come un abbraccio. Leora era seduta tra le mie gambe, appoggiata al mio petto, e io le accarezzavo i capelli ancora umidi.

Ezan: "Ti ho fatto male quando... sono venuto dentro di te?"

Leora: "Un po', ma è normale."

Ezan: "Mi dispiace, non volevo farti soffrire."

Leora: "Non preoccuparti, va tutto bene."

Le diedi un bacio delicato sul collo, sapendo bene che tutto questo era considerato peccaminoso nella mia religione, fare l'amore prima del matrimonio. Ma in quel momento, niente di tutto ciò aveva importanza; l'unica cosa che contava era stare lì con lei, sentirla così vicina. Se i cristiani non rispettavano sempre questa regola, perché avrei dovuto io?

Leora: "Sei davvero adorabile."

Ezan: "Grazie."

Sorrisi, e con un gesto leggero le strinsi i capezzoli, provocandole un gemito soffocato.

Ezan: "Ti piace?"

Leora: "Sì."

Ezan: "Raccontami qualcosa della tua... strana religione pagana."

Leora: "Non è strana!" disse, sbuffando con un sorriso.

Ezan: "Come vuoi, mia strana e dolce ragazza. Vuoi restare qui stanotte?"

Leora: "Certo."

Ezan: "Ma è vero che nei vostri sabba ballate tutti nudi e... vi accoppiate?"

Leora: "Cosa? No! Dove hai sentito queste sciocchezze?" Rise, scuotendo la testa.

Ezan: "Beh, ho visto certi disegni e ho sentito racconti..."

Sbuffai, un po' divertito, ma curioso.

Leora: "Sono solo vecchie leggende per spaventare la gente. I sabba moderni sono semplici raduni di persone, soprattutto donne ma anche qualche uomo, che si incontrano, parlano, ballano... È tutto molto più pacifico di quanto tu possa immaginare. Sono persone gentili che celebrano i loro riti."

Ezan: "Solo ascoltarti mi farà finire all'inferno."

Leora: "Non dire così."

Ezan: "E poi... fate sacrifici di animali a Satana?"

Leora: "Ma se nella nostra religione non esiste nemmeno Satana!"

Ezan: "Ma ci sono streghe che seguono il satanismo."

Leora: "Le streghe sataniche e le streghe Wicca sono cose molto diverse. E comunque, nemmeno loro sacrificano animali."

Ezan: "Secondo me, ti hanno solo fatto il lavaggio del cervello. Ma va bene così."

Le baciai dolcemente sulla guancia.

Ezan: "Ti amo."

Leora: "Lo so."

Ezan: "Non lasciarmi mai, ti prego."

Leora: "Stai tranquillo, non ti lascio."

Mentre parlavamo, iniziai a passare le dita sulle sue smagliature, tracciando le linee delicate sulle sue gambe. Erano profonde, come mappe incise sulla sua pelle, e le trovavo incredibilmente belle. Lei era perfetta così, con tutti i suoi difetti e la sua libertà selvaggia. Anche se la mia mente sapeva che il suo corpo, il corpo di una pagana, era considerato peccaminoso dalla mia fede, non riuscivo a fare a meno di amarla, di desiderarla. E per me, in quel momento, non c’era altro che contasse.

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