5-Il fazzoletto ricamato.

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Sono scossa, lo supero mentre percepisco i suoi occhi sul mio corpo, mi sta letteralmente analizzando ma non in maniera volgare, sessuale, sta cercando di capire, quello che spero non capisca mai, non voglio che questo squalo si nutra del mio sangue.

Poi sento nuovamente, quella voce vibrata, che fa breccia nel mio animo apatico, in una maniera del tutto casuale.

<<Chi ti ha segnata?
Chi ti ha disegnata?>>

Mi giro, guardo il pavimento per poi focalizzare bene l'interlocutore per comprendere se sia frutto della mia immaginazione o se realmente quel ragazzo che prima con fare autoritario mi ha messo in riga, adesso sinceramente voglia conoscere il motivo dei miei silenzi improvvisi.

Ciro Ricci.

<<Niente e nessuno.>> mento per poi raggiungere, i miei compagni di liceo.

Lui, viene trascinato da Lino, senza smettere di guardarmi, senza smettere di guardarci, lui sa molte cose, immagina attraverso i miei occhi, la guerra che tengo dentro, e così anch'io la sua, solo che possiamo solamente immaginare la natura dei nostri tumulti, non ci è concesso scavare dentro l'anima e mostrarci deboli.

E questo che ho in comune, con questo ragazzo, è questo uno dei valori che già questo Ipm mi ha insegnato.

Dopo, vengo risvegliata dalla mia realtà, è Riccardo!
A lui è stato affidato, Milos, Pino, Totò e il Pirucchio, che stanno cenando, come se non avessero mai visto cibo a casa loro.
È un po' vero, apparte Pirucchio, che tiene un padre d'oro, tutti gli altri sono veramente morti di fame, e qui stanno recuperando tutto il cibo, che poverini non hanno mai potuto gustare sulle loro tavole, se non attraverso "scippi" e "rapine".

Mi fa strano ascoltare un lessico forbito, mi stavo già abituando e pian piano innamorando del nostro idioma napoletano.

Lo vedo strano Riccardo, un misto tra l'incuriosito, l'incazzato e sembra sempre sul punto di volermi rivelare qualcosa di scottante, che potrebbe cambiare il corso delle nostre vite e dei nostri eventi.

<<Hei, principessina!
Va tutto bene, ho visto che i ragazzi ti hanno dato fastidio?>> mi chiede cercando di spostare una mia ciocca di capelli, che evito che lui tocchi, provedendo da sola a sistemarmi l'acconciatura.

<<Non ho bisogno che nessuno, mi difenda.
E non chiamarmi principessa, noi non siamo così intimi.>> rispondo irritata.

In realtà, nemmeno con l'angelo dannato, sono così intima, e nonostante sembri una presa per i fondelli mi piace di più la sua pronuncia e il suo tocco di voce.

<<Lo sai benissimo quello che provo per te, mi sanguina il cuore quando mi rifiuti.
Cosa devo fare per farti capire, che farei di tutto per te, di tutto!>> mi chiede, disperato, mi sento in colpa, non posso però fingere un interesse che non ci sia.

<<Dovremmo smettere di essere amici, di rivolgerci la parola.
Non ti ci vedo come mio papale ragazzo.
Non ho tempo per l'amore, ho bisogno di una persona diversa da me, che non mi dica sempre sì, sei un bravo ragazzo, troverai di meglio.
Ne sono certa, certissima.>>

<<Sarà...ma voglio sognare.
Come va, con la zingara?
A me, sono solo degli sbruffoni, che si divertono a prendermi in giro!>> Dice cercando di cambiare argomento, non rassegnandosi al fatto che non potremmo mai essere niente di quello che lui sogna.

𝐃𝐚𝐦𝐦𝐢 𝐮𝐧'𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞. 𝐂𝐢𝐫𝐨𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora