2. [A] Un miracolo

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ABIGAIL

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ABIGAIL

Le grandi cose non si fanno solo impulsivamente,
ma sono una serie di piccole cose messe insieme.
Che cosa è il disegno? È lavorare attraverso una muraglia invisibile in ferro
che sembra sorgere tra quanto si sente e quanto uno sa fare.

Van Gogh, Lettera a Theo [Ottobre 1882]


Dopo una prima giornata di lezioni finita prima ancora di cominciare, una convocazione nell'ufficio di Mrs. Hatchins era l'ultima cosa di cui avevo bisogno.

Saltare l'introduzione al suo corso non era nei miei progetti, ma dopo aver passato più di un'ora chiusa in bagno ed essere riemersa nei corridoi solo parzialmente vuoti, l'idea di tornare in mezzo alla folla di studenti mi aveva chiuso lo stomaco, la gola e infine anche la mente, che mi aveva guidato come uno zombie fino alla mia stanza.

Lì mi ero rintanata per il resto della giornata, cercando di non sobbalzare ogni volta che sentivo dei passi nel corridoio.

Quando avevo ricevuto la mail di Mrs. Hatchins, il mio primo istinto era stato fingere di non averla vista e inventare una scusa alla lezione successiva.

Ma l'anno precedente Mrs. Hatchins era stata l'unica del mio corso a provare a darmi una mano quando i miei voti erano collassati e con un colpo di fortuna che temevo fosse pilotato ero riuscita a passare almeno il suo corso.

Uno dei pochi voti decenti che avevo ottenuto l'anno precedente e che aveva impedito che mi buttassero fuori.

Per questo mi sono iscritta a Letteratura II, con la speranza che conoscendo già la materia e la professoressa le mie possibilità di fallire il corso si riducessero.

Dopo aver visto il programma mi sono ricordata perché sperare è una pessima idea.
Non che avessi bisogno di un'ulteriore conferma.

In un mondo ideale, la mia opzione migliore sarebbe cambiare corso di studi, sollevando Mrs. Hatchins e tutti gli altri professori dal leggere e valutare testi al limite del ridicolo che mi fanno mancare un paio di battiti ogni volta che sono costretta a consegnarli.

Ma purtroppo l'accordo non comprendeva tra le clausole un cambio corso.

E io non ho abbastanza soldi per permettermi di spostarmi su un ambito che mi interessa di più.

Per questo mi sono arresa a raggiungere l'ufficio di Mrs. Hatchins con già la scusa pronta per giustificare la mia prima assenza.

La verità, ovviamente, è esclusa.

Non so se Mrs. Hatchins è consapevole di quello che è successo l'anno scorso, la ragione per cui da una studentessa appena discreta ero passata a non riuscire nemmeno a consegnare un elaborato in tempo, ma lei come molti altri professori del mio dipartimento si tengono lontani da tutto quello che riguarda gli ambiti sportivi, hockey compreso.

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