𝚜𝚙𝚘𝚛𝚝 𝚛𝚘𝚖𝚊𝚗𝚌𝚎
Niente al Newton College è come sembra.
L'unico obiettivo che Abigail Pearson si è posta è passare l'anno senza attirare l'attenzione della squadra di hockey, ma i suoi piani vengono messi a dura prova dall'arrivo di un n...
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LOGAN
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Abigail mi ha mandato il primo messaggio un paio di ore dopo la fine della lezione.
Dopo il nostro scambio la conversazione si è interrotta con la mia domanda, ma non ci ho fatto molto caso visto che dovevo andare agli allenamenti.
Ma le ore si erano prolungate e adesso, mentre mangio la mia cena nel silenzio della mia stanza, chiedo se questo ritardo sia dovuto al fatto che è impegnata o a qualcos'altro.
Quando le mando un punto di domanda, Abigail appare online e scrive qualcosa, poi i tre puntini spariscono e lei esce dalla chat.
Le concedo altri dieci minuti, il tempo che mi serve per finire la mia noiosissima cena, prima di chiamarla.
Alla prima chiamata non risponde, perciò le mando un messaggio subito dopo.
L: Puoi dirmi qual è il problema a voce o per messaggio. Oppure posso presentarmi davanti al tuo dormitorio e ne parliamo di persona.
La sua risposta questa volta è immediata, ma non quella che mi aspettavo.
A: Come sai dove abito?
Aggrotto la fronte, confuso dal suo messaggio, e mi stendo sul divano. Lo rileggo un paio di volte prima di capire e faccio partire una chiamata, a cui lei stavolta risponde dopo solo sei squilli.
«Ho immaginato che abitassi al campus, come molti degli studenti. Giuro che non ti ho seguito nell'ombra mentre tornavi allo studentato» dico, senza lasciarle il tempo di pentirsi di aver risposto.
Dal sospiro di sollievo che le sento rilasciare, immagino di aver azzeccato il problema.
E infatti alla fine lei dice: «Sei lo Spencer Reid della Newton quindi.»
«Dottor Spencer Reid, volevi dire. E comunque no, non sarei mai in grado di prendere così tante lauree, o di profilare dei criminali. Mi limito alle deduzioni semplici.»
Abigail ride e io non riesco a trattenere un sorriso. Poi mi schiarisco la voce e torno al motivo originale della mia chiamata. «Allora, aula studio. Qual è il problema?»
