Parte 6 - Vorrei

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Paulo

La cena non è andata come speravo, troppe interruzioni per potersi conoscere più a fondo e mentre la riaccompagno a casa sento un senso di amarezza difficile da spiegare. L'avrei voluta impressionare, invece ho impiegato la maggior parte del tempo a firmare autografi e a concedere foto ai miei fan.
Quel momento che ho provato a rimandare il più possibile sta per arrivare e io non sono pronto a salutarla definitivamente. Non prima di averla conosciuta per davvero.
Parcheggio di fronte al suo portone e scendo dall'auto per aprirle la portiera.
"Sei un galantuomo o vuoi solo evitare che ti rovini la carrozzeria sbattendo lo sportello con troppa forza?" ride divertita. Adoro queste sue battute pungenti, ma tra qualche minuto non potrò più goderne.
"Beh allora grazie ancora di tutto, è stato un piacere conoscerti" mi porge una mano delicata che mi affretto a stringere. Se potessi la trascinerei nel più passionale dei baci, ma non voglio sembrarle un pazzo o peggio ancora un maniaco.
"Il piacere è stato mio" rispondo sforzandomi di rimanere calmo mentre lei cerca le chiavi nella borsa. Ho ancora qualche istante, devo inventarmi qualcosa.
"Possiamo rimanere in contatto?" le chiedo a bruciapelo senza riuscire a guardarla negli occhi. "Sai... per Tommaso... appena possibile vorrei invitarlo a Trigoria o se me lo permetti allo stadio..." correggo il tiro per togliermi dall'imbarazzo.
"Mi farebbe piacere e sicuramente lo renderesti molto felice" mi sorride.
"Anche se purtroppo non dipende da me... Vorrei fare di più per poterlo aiutare, alcune volte vorrei essere io al suo posto, inventarmi una cura, ma purtroppo non è possibile" aggiunge con un sospiro triste.
"Non puoi caricarti questo peso sulle spalle da sola, non è colpa tua se non si trova una cura per lui..." provo a consolarla sfiorandole il viso con la punta delle dita. A quel contatto tutto il mio corpo viene percorso da una scarica elettrica, mentre si crea un vuoto attorno al mio stomaco e il mio cuore accelera improvvisamente.
Lei abbozza un sorriso, forse il più bello che abbia mai visto.
Che cosa mi sta succedendo? Perché mi sono fissato con lei? Ho avuto l'opportunità di stare con modelle, attrici, influencer, molte delle quali sicuramente più attraenti, ma non ho mai guardato nessuna come sto guardando lei in questo momento.
Sento che devo fare qualcosa, non posso perdere la mia occasione, non posso vivere per sempre con questo rimorso.
Fisso gli occhi nei suoi e mi avvicino lentamente studiando la sua reazione.
Lei resta ferma, in attesa, non si ritrae e questa è già una cosa buona.
"Io vorrei..." mi avvicino ancora un po' così che a dividerci rimanga solo una manciata di centimetri. Fisso le sue labbra sottili, desidero davvero baciarla, ma ho paura di una sua reazione. Non vorrei che si facesse strane idee e che pensasse che ho accettato l'incontro solo per portarmela a letto. "Vorrei... chiederti se puoi mandarmi le foto di oggi pomeriggio... sai, mi piacerebbe avere un ricordo" mi invento la prima scusa che mi viene in mente e mi allontano di scatto dal suo viso.

Eleonora

Sono pronta a ricevere il suo bacio, non aspetto altro da tutta la sera. Il suo interesse nei miei confronti sembra evidente, non capisco cosa stia aspettando.
Pensa davvero che io potrei mai rifiutarlo? Ok che sono una ragazza con dei principi, una donna in carriera e un medico rispettabile, ma ho anche io gli occhi e di certo lui è davvero un bello spettacolo a cui non si può dire di no.
Paulo si avvicina, è arrivato il momento.
Visualizzo le nostre labbra che si toccano, le lingue che si intrecciano e il suo calore su di me. Immagino già il bacio che diventa sempre più passionale mentre l'ascensore sale fino al quinto piano e io rovisto nella borsa per trovare le chiavi del mio appartamento. Ciò che accadrà dopo non è difficile da immaginare: i vestiti a terra, le mie mani sui suoi muscoli, lui sopra di me e il mio letto matrimoniale che ci implorerá di smetterla.
Arrossisco di fronte a tutti questi pensieri spinti, ma proprio mentre la scintilla sta per innescare la miccia lui si allontana e tira fuori la scusa più stupida che io abbia mai sentito, anche perché quelle foto gliele ho già mandate durante la nostra cena.
Lo guardo un po' infastidita e metto un ulteriore passo di distanza tra i nostri corpi.
Non ci sarà niente: nessun bacio, nessuna notte di passione, nessun tipo di coinvolgimento fisico o emotivo. Ognuno di noi tornerà semplicemente a casa sua, io nel mio appartamento, lui nella sua villa lussuosa, ripensando a cosa sarebbe potuto succedere che però inspiegabilmente non è successo.
Mentre frugo nella borsa alla ricerca delle chiavi mi interrogo su quale sia stata la ragione della sua retromarcia improvvisa e ben presto giungo alla conclusione che la colpa sia mia. Devo aver fatto qualcosa di sbagliato, devo averlo offeso in qualche modo, o più semplicemente devo essermi immaginata tutto.
Eppure quegli sguardi, quei sorrisi, quel rossore sulle guance... sembrava tutto così reale.
Infilo la chiave nella toppa del portone e mi giro per salutarlo, forse per l'ultima volta. "Allora buonanotte" gli dico senza nemmeno guardarlo negli occhi. "Buonanotte" risponde lui a capo chino. Mi avvio verso l'ascensore, ma sento che il portone non si è chiuso alle mie spalle, così mi volto a controllare.
Lui è dietro di me, che mi fissa con lo stesso sguardo di pochi minuti fa.
"Io non so cosa sia, ma dal primo momento in cui ti ho incontrata, ho visto in te qualcosa che non mi era mai capitato di vedere nelle altre ragazze" mi confessa il calciatore avvicinandosi di qualche passo.
Lo guardo confusa: di cosa sta parlando?
Mi sta dicendo che è davvero attratto da me o mi sta di nuovo prendendo in giro?
Non ho bisogno di chiederglielo, perché, questa volta senza esitare, lui mi prende il viso tra le mani e appoggia le sue morbide labbra sulle mie. È un bacio diverso da quello che avevo immaginato, forse meno passionale, ma sicuramente ricco di trasporto.
Mi sembra quasi di sollevarmi da terra mentre lui non sembra essere intenzionato a lasciarmi andare.
Lo attiro verso di me appoggiando la schiena sulle porte dell'ascensore ed azzerando la distanza tra i nostri corpi. Vorrei proseguire questo momento in camera mia, ma quando glielo propongo lui si blocca di colpo.
"Che c'è? Ho trovato l'unico calciatore a cui non va di farsi una scopata?" non penso prima di parlare, ma sono completamente inibita e sopraffatta dal desiderio.
Lui si stacca da me e capisco subito si aver detto qualcosa di sbagliato.
"Non so come spiegarti che io non sono come gli altri" mi risponde duramente. "Non riduco tutto ad una scopata, come la chiami tu... io le persone voglio conoscerle per come sono realmente prima di andarci a letto" continua facendomi rabbrividire con il suo sguardo gelido. Vorrei dirgli che non so cosa mi sia saltato in mente, che la penso esattamente come lui e che mi sono solo lasciata trasportare dal momento, ma lui è già rivolto verso il portone. "Buonanotte" sibila prima di lasciarmi sola come una scema e sparire nella notte.

Non sarai mai sola ~Paulo Dybala ❤️🧡💎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora