Finalmente si parte!

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Alle 7 e 30 la mia stanza venne invasa dalle note di Cecilia dei The Vamps. Con molta calma presi il mio iphone bianco, guardai l'ora e spensi la sveglia per poi ributtarmi a peso morto sul letto. Appena mi resi conto di che ore fossero aprì di colpo gli occhi e scattai in piedi. Ma con la mia gonffaggine finì con il sedere per terra. Così mi alzai velocemente da terra massaggiandomi il mio didietro ancora dolorante, presi l'intimo di pizzo nero e raggiunsi il bagno. Mi chiusi dentro, mi feci una doccia fredda per svegliarmi bene, uscì dalla doccia con indosso un asciugamano bianco intorno al corpo, mi asciugai velocemente i miei lunghi capelli e mi infila l'intimo. Mi misi tanto mascara e un po di blush. Corsi fuori dal bagno, mi misi i miei skinny bianchi strappati alle ginocchia e una maglietta a maniche corte azzurra. Presi lo zaino, il telefono, le chiavi, infilai le mie vans azzurre e scesi correndo giù per le scale. Andai in cucina a prendere una pesca e andai in salotto ad accendere la televisione mentre aspettavo quella ritardata della mia migliore amica. Appena mi misi comoda qualche pazzo iniziò a suonare il campanello come se non ci fosse un domani. Afferrai lo zaino spegnendo la tele e mi avviai verso la porta e presi la mia felpa blu. Quando la aprì una Leah in tutta la sua bellezza apparve davanti a me. Ciao bella. Le stampai un bacio sulla guancia, Ciao cicciona. Mi salutò lei ridendo. Mentre ci incamminavamo alla fermata del bus cominciammo a parlare dei nuovi video che avremmo potuto fare una volta tornate a casa da scuola, quando ci imbattemmo nell'argomento America
Fin da quando eravamo piccole il nostro sogno più grande era quello di partire per l'America, e da quando abbiamo scoperto che i nostri Magcon abitano li siamo impazzite.
Abbiamo pressato i nostri genitori per 7 mesi pur di convincerli a lasciarci andare a vivere lì. Tanto fra 1 mese avrei compito 18 anni, e lei tra 4 mesi. Mentre parlavamo arrivammo a scuola, e, dopo 6 lunghe ore di lezione, ritornammo a casa con addosso la solita monotonia. Anche oggi vieni da me a pranzo?Chiesi a Leah. Ovvio!Rise. Appena entrammo nella mia grande e bianca villa ci invase un buonissimo profumino di lasagne. Lasciammo cadere le nostre cose cose all'ingresso e ci fiondammo in cucina dove trovammo un bellissimo papà girato di spalle che sfornava una teglia enorme di lasagne. Mmh...strano, di solito papà non cucina, e addirittura le lasagne! Deve essere successo qualcosa di importante. Pensai. Si girò tutto sorridente verso di noi e ci diede le lasagne. Dopo ben tre porzioni a testa di quelle fantastiche lasagne mio padre ci disse Camila e Leah, mi sono dimenticato di dirvi che sta sera abbiamo la famiglia White a cena. Io e Leah ci guardammo stranite, ma annuimmo e basta. Intanto accompagnai Leah alla porta perché doveva andare a casa a studiare. Ci vediamo sta sera. Vieni prima così ci vestiamo. Dissi mentre la salutavo. Ok. Mi urlò lei da infondo la stradina. Arrivata la sera Leah arrivò da me e ci cambiammo. Io indossai un top bianco con stampati sopra dei fiori e una gonna bianca a vita alta larga, ai piedi misi dei sandali beje col tacco e infine mi feci una coda di cavallo. Mi truccai con del mascara e un lucidalabbra trasparente. Leah indossò un vestito bianco con scollo a cuore stretto in vita ma che cadeva leggero e morbido fino a sopra le ginocchia che le faceva risaltare la sua carnagione abbronzata abbinato a delle decoltè bianche, si lisciò i suoi bellissimi capelli color nutella, si truccò con un po di mascara i suoi occhi blu intenso, e mise un po di lucidalabbra nude sulle sue labbra carnose. Ci facemmo una foto e scendemmo in sala da pranzo. Appena entrammo mi fiondai tra le braccia del padre di Leah Ciao zio Charlie. Urlai al manager di mio padre, nonché mio zio. Ciao piccola Cami. Mi strinse tra le sue possenti braccia. Finito di stritolare lo zio passai alla zia, nonché sorella di mio padre. Ciao zia Cris. Diventi sempre più bella. Le sorrisi tra un bacio e l'altro. Ciao bellissima. Mi sorrise anche lei. Ci misimo tutti a tavola. E dopo cena io e Leah ci imbucammo nella mia stanza. Ci cambiammo con dei pantaloncini da pallavolo e magliette larghe e ci struccammo per poi cominciare a giocare a Fifa.
Ad un certo punto ci chiamarono, scendemmo e trovammo mio padre e gli zii seduti sul divano che ci guardavano sorridenti. Anche se la cosa era alquanto inquietante, andammo a sederci difronte a loro.
Allora ragazze, come ben sapete in questo periodo ho molti concerti in America. Noi ci guardammo e pensammo che ci avrebbero lasciato come sempre a casa a condurre la nostra solita vita, anche se la situazione era troppo insolita per lasciarci pensare queste cose. Quindi lo fecimo continuare. Quindi abbiamo pensato, visto che è sempre stato il vostro sogno, di portarvi con noi. A quel punto io e Leah cominciammo ad urlare per la gioia saltando come delle pazze. Grazie grazie grazie grazie pappiiiii. Continiavamo ad urlare. Ma ci interrompemmo di colpo pensando alla stessa cosa. E quando si parte?Urlammo in coro. Beh, domani mattina alle 9. Disse zio Charlie. Siiiiii. Urlammo per poi correre in camera a fare le valigie. E si, Leah aveva una valigia a casa mia, e anche un armadio tutto suo. Finito tutto ci buttammo sul mio letto matrimoniale cadendo, subito dopo, in un sonno profondo. Domani ci avrebbe aspettato una pesante giornata.

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