Narciso - Amore non corrisposto

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Quella mattina sembrava essere iniziata come tutte le altre: allenamento, doccia e colazione in vista di un'impegnativa mattinata in ufficio

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Quella mattina sembrava essere iniziata come tutte le altre: allenamento, doccia e colazione in vista di un'impegnativa mattinata in ufficio.

Eppure... Sentivo che c'era qualcosa di strano nell'aria, come una virgola sbagliata in una sequenza di numeri, o un pixel colorato in un'immagine in bianco e nero... era come se avessi dimenticato di fare qualcosa ma, il mio cervello, mi impedisse di ricordare cosa.

Sbuffando decisi di controllare l'agenda sul cellulare: non avevo viaggi di lavoro, né riunioni impreviste o compleanni o altre cose importanti da ricordare. Mordendomi il labbro per cercare di fare chiarezza nei miei pensieri, abbasso lo sguardo sul tavolo per posare in sicurezza la tazza piena di caffè bollente che tengo in mano.

È in quel momento che il mio sguardo si posa fugacemente su un foglio bianco e lucido che era rimasto nascosto tra il resto della posta che avevo preso dalla cassetta al rientro dal mio viaggio di lavoro. Prendo la busta in mano e faccio scorrere lo sguardo su quell'invito elegante e raffinato, che spicca accecante sotto la luce fioca della stanza: 

Il cuore fa un triplo salto carpiato e poi si ferma, incapace di continuare a battere in modo razionale: leggere il tuo nome accanto al suo in quell'annuncio mi ha scosso più di quanto io sia disposto ad ammettere

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Il cuore fa un triplo salto carpiato e poi si ferma, incapace di continuare a battere in modo razionale: leggere il tuo nome accanto al suo in quell'annuncio mi ha scosso più di quanto io sia disposto ad ammettere. Le mani mi tremano mentre apro quella busta, vorrei riuscire a buttare via quell'inutile pezzo di carta, invece resto fermo, incapace di reagire. Gli occhi mi si riempiono di lacrime mentre una nuova consapevolezza si fa strada dentro di me: è giunto il momento di lasciarti andare e di provare ad essere felice per, per voi...

Me lo ripeto come un mantra mentre il mio viso in lacrime mi guarda dallo specchio del bagno. Come si fa a lasciar andare qualcuno che è diventato parte di te? Come posso cancellare con un battito di ciglia anni di speranze, di sogni, di attese?

Non esiste una risposta e, forse, non sarebbe mai esistita. Lavando il viso dalle lacrime, iniziai a ripetermi che avrei continuato a vivere con quel vuoto, con quel pezzo mancante che nessuno avrebbe mai potuto colmare.

Rileggo con attenzione l'invito al vostro matrimonio, indeciso su quale fosse il modo migliore di comportarmi: desideravo essere presente, per dimostrare a me stesso di essere abbastanza forte per sopportare quel dolore senza crollare; ma... l'altra parte... l'altra parte di me non è sicura di riuscire a sopportare la vista di voi due insieme, così vicini, così perfetti. Sarebbe stato come guardare il mio mondo frantumarsi davanti ai miei occhi, senza poter fare nulla per fermarlo. Il tempo passava, ma io rimanevo lì, fermo, intrappolato in quel momento. Il dolore non si attenua, anzi, sembra farsi più acuto con ogni respiro, con ogni pensiero. Eppure, non posso fare altro che accettarlo, lasciarlo entrare, lasciare che mi consumi. È l'unica cosa che mi è rimasta di te, dopotutto. Un dolore che non si placherà mai, come un narciso che continua a fiorire in un terreno sterile, destinato a rimanere solo, per sempre.

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