Capitolo 12

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L'aria di quel posto era molto viziata.
I corpi sudati dei ragazzi la dentro si muovevano a ritmo della musica house che risuonava dalle casse.
Vi era molto fumo, in quella discoteca.
In un angolino del locale si potevano vedere i soliti ragazzi che fumavano o bevevano come se non ci fosse un domani.
Tutti, in quella discoteca, appartenevano ad una categoria specifica: vi erano i fumatori/ubriaconi che -appunto- stavano in un angolino remoto del posto; vi erano le troie e i puttanieri sempre in pista per provocare -nel caso delle ragazze- o sedurre -nel caso dei ragazzi-; vi erano anche gli isolati, ovvero quelle persone che preferivano rimanere seduti sulle poltrone a guardare ciò che li circondava con una bottiglia di vodka in mano.
Io, Ross, Raini e Calum invece, appartenevamo alla categoria più tranquilla e più rara: i normali.
Eravamo quei ragazzi che andavano in quel posto esclusivamente per ballare e divertirsi, senza ubriacarci, sedurre o provocare.
Nonostante non fossi mai stata una ragazza che amasse andare in discoteca,ogni sabato mi ritrovavo li con i miei amici.
Andavo solamente per non assorbire le lamentele di Raini e lo sfottermi di Ross.
Anche se, da quando stavamo insieme, non mi sfotteva più di tanto.
«Okay, ricapitolando: non devi allontanarti da me, se qualcuno ti offre da bere tu non accettare, e se ci provano con te devi subito venirmelo a dire» mi disse Ross prima di entrare. Queste tipo di raccomandazioni me le faceva ogni volta che andavamo in discoteca, ma -quella volta- era molto più severo a causa della nostra relazione.
«Ross, ti prego, è la quinta volta che me lo dici, ho capito!» ridacchiai.
Si avvicinò a me e mi diede un bacio tra i capelli sorridendo.
Quando entrammo nella discoteca, la puzza di alcool invase le nostre radici.
«Laura, andiamo a ballare!» Raini mi trascinò nella pista da ballo di quel posto e iniziò a ballare; così feci io dopo poco.
Si unirono anche Ross e Calum che cercavano di allontanare -con lo sguardo- i ragazzi che ci guardavano.
«Amore, vado a prendere da bere...sta attenta!» urlò Ross cercando di sovrastare la musica alta.
Sorrisi a come mi aveva chiamata.
Trascinò Calum con sé e,ben presto, io e Raini restammo sole in mezzo a quell'enorme gruppo di persone.
«Hey!» un ragazzo dagli occhi azzurri si avvicinò a me, e mi guardò con sguardo malizioso.
«Lo sai che ti muovi veramente bene? Chissà se ti muovi così anche a letto..»
Mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui.
In battito di ciglia, il ragazzo dagli occhi color mare si ritrovò a terra, con un naso sanguinante e il labbro spaccato.
Mi voltai verso Ross e mi gettai tra le sue braccia ancora terrorizzata dalle mani del ragazzo sopra di me.
«Ssh, è okay ci sono io qua con te.» mi sussurrò.
Lo guardai e annuii lentamente.
«Vieni»
Andammo nel retro del locale e mi abbracciò più forte di come avesse fatto prima.
«Tranquilla, Laura, ci sono io.»
Mi staccai dal suo abbraccio e lo guardai negli occhi.
«I-io ti ringrazio...se non fossi venuto io...Solo, grazie.»
«Non devi neanche dirlo. Quello lì non la passerà liscia.»
Mi accarezzò la guancia destra e chiusi gli occhi beandomi dei brividi che il suo tocco mi procurava.
Pian piano sentivo il suo respiro sempre più vicino, fino a quando non sentii le sue labbra sulle mie.
Era un bacio casto, dolce, pieno d'amore.
Ross leccò il mio labbro inferiore e ben presto schiusi la bocca, consentendogli l'accesso.
Il bacio casto si trasformò nell'opposto e trattenni un gemito quando Ross fece pressione sulle mie cosce, invitandomi ad allacciare le gambe intorno alla sua vita.
Mi appoggiò al muro e continuammo a baciarci.
«Casa mia?» soffiò sulle mie labbra.
«Casa tua.»

•|Scusate per l'enorme ritardo...spero che il capitolo vi piaccia! Bacioni😘❤|• ∽Giù♪

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