Morana, una tredicenne assassina, una leggenda. È nata in Francia ed è stata cresciuta dalla mafia francese.
Viene mandata ad uccidere uno dei fratelli Cortello, ma non ci riesce e viene colpita, portata in ospedale e interviene la polizia che scopr...
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"Morana." Qualcuno chiama il mio nome due volte.
Mi sono strofinata gli occhi gemendo perché stavo dormendo così pacificamente - '..così il mio corpo automaticamente non riesce a dormire' il mio culo.
Mi siedo e apro gli occhi per trovare Elio che mi guarda con qualcosa tra un sorriso e un sorrisone. "Quindi russi?"
Imbarazzo è il mio secondo nome.
Ho alzato gli occhi ancora cercando di ricordare gli ultimi eventi della mia vita. Mi ha alzato le sopracciglia, forse perché ho alzato gli occhi al cielo, ma non me ne frega un cazzo.
"Cosa vuoi?" L'ho chiesto guardandolo e questo lo ha fatto sorridere ancora di più? È felice di mettersi sotto la mia pelle?
"La cena è pronta." Ha detto guardandomi per così tanto tempo che sto iniziando a pensare che ci sia qualcosa sul mio viso.
Ha ridacchiato prima di girarsi e alla fine ha iniziato a lasciare la mia stanza.
Poi si voltò verso di me confuso e quando lo guardato anche io confusa, ha alzato gli occhi al cielo dicendomi di seguirlo.
Ho annuito alzandomi prendendo il telefono in mano,ho aperto la fotocamera per vedere la mia faccia e ho trovato della bava sul lato della bocca.
Letteralmente uccidimi.
Camminiamo per un tempo molto lungo in un silenzio doloroso fino a raggiungere una porta, è così grande, sembra di essere in un castello, questo posto è grande come un castello onestamente.
Le guardie spingono la porta aperta rivelando me e Elio. Mentre Elio si dirigeva verso il suo posto, io stavo lì a guardare...
NO.
NAH
NON FARTI SFUGGIRE!
I miei occhi stanno giocando con me...
NON SONO COSÌ SFORTUNATA, NO!
Raggiungo il retro dei miei jeans e tiro fuori il mio coltello quando DOMENICO CORTELLO si è alzato e mi ha puntato la pistola.
È uno scherzo? Non è vero?
Qualcuno lo dica perché questo non è divertente.
Puttana di merda.
Forse sto ancora sognando? Ho appoggiato un po' il mio coltello fino a colpirmi il mignolo: questo non è un sogno. Dannazione la mia esistenza.
