Kiss ;;13

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Jimin era seduto alla caffetteria del campus, osservando con un sorriso leggero i suoi amici ridere e scherzare

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Jimin era seduto alla caffetteria del campus, osservando con un sorriso leggero i suoi amici ridere e scherzare. Di fronte a lui c'erano Taehyung, sempre allegro e pieno di energia, e i due fidanzati, Woonyoung e San, che sembravano inseparabili.

Ogni tanto, Woonyoung si avvicinava a San per dargli un bacio rapido e dolce, e Jimin, abituato a vedere l'affetto tra loro, non poteva fare a meno di sorridere. Era uno di quei momenti tranquilli che sembravano quasi sospesi nel tempo, lontano dalle preoccupazioni e dai drammi del campus.

Taehyung, il blu, si sporse in avanti con uno sguardo furbo.
«Allora, Jiminie, quando ti trovi anche tu qualcuno da baciare così?» disse, indicando i due fidanzati con un cenno della testa e facendogli l’occhiolino.

Il biondino rise e scosse la testa.
«Non c’è nessuno in fila, per il momento» rispose ironicamente, sorseggiando il suo caffè.

Woonyoung, appoggiata al braccio di San, sorrise dolcemente.
«Oh, arriverà il momento anche per te, Jimin. Sei così adorabile che non è possibile che qualcuno non ti abbia già notato...»

San annuì, aggiungendo con una risata: «Woonyoung ha ragione. Magari qualcuno che non ti aspetti...»

Jimin scrollò le spalle, godendosi la compagnia e lasciando che il discorso scivolasse via, mentre il blu li distraeva con una delle sue battute.
Il tempo sembrava passare in modo tranquillo, un momento di pace dopo una settimana turbolenta.
Ma la tranquillità non durò a lungo.

La porta della caffetteria si aprì con uno scatto, e un gruppo di ragazzi entrò rumorosamente, attirando immediatamente l’attenzione.

Al centro del gruppo c’era Jungkook, il corvino, con il suo solito aspetto sicuro di sé e ribelle, i tatuaggi che spuntavano dalla manica arrotolata e un sorriso arrogante stampato sulle labbra.
Non era mai solo: i suoi amici, un gruppo di ragazzi altrettanto rumorosi, lo seguivano ovunque andasse. La loro presenza si fece notare, non solo per il volume delle loro voci, ma anche per l’energia aggressiva che sembravano portarsi dietro.

Il minore distolse lo sguardo, cercando di ignorarli. Non voleva rovinarsi la giornata, e certamente non voleva un altro scontro con Jungkook, non dopo tutto quello che era successo.

Ma sembrava che l’universo avesse altri piani.

Jungkook si avvicinò al bancone con i suoi amici, ma presto la sua attenzione venne catturata da Woonyoung e San, che si stavano scambiando un altro bacio discreto al tavolo.
Il suo sorriso si fece più largo e maligno, e, senza perdere l’occasione di fare una battuta, si voltò verso i suoi amici.

«Guardate lì» disse il corvino a voce alta, abbastanza forte da farsi sentire da tutto il tavolo di Jimin.
«Non ci posso credere che permettano certe cose qui, così alla luce del sole.»

Uno dei suoi amici ridacchiò, annuendo con fare complice.
«Già, è disgustoso.»

Jimin sentì il sangue ribollirgli nelle vene, ma cercò di mantenere la calma. Non voleva reagire subito; sapeva quanto fosse facile cadere nella trappola di Jungkook, che amava provocare per il puro gusto di farlo. Ma quando il corvino continuò, le sue parole diventarono sempre più offensive.

𝙄𝙣 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙝𝙖𝙣𝙙𝙨 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora