Le ombre del giardino ;; 3

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Era una di quelle giornate in cui il sole sembrava fare fatica a filtrare tra le nubi spesse che coprivano il cielo di Seoul

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Era una di quelle giornate in cui il sole sembrava fare fatica a filtrare tra le nubi spesse che coprivano il cielo di Seoul. Il campus era stranamente tranquillo, e Jimin aveva deciso di approfittare di quel raro momento di pace per fare una passeggiata nei giardini dell'università. Aveva bisogno di schiarirsi le idee, di allontanarsi per un attimo dai libri e da tutto il caos che aveva caratterizzato la sua vita negli ultimi tempi. I suoi pensieri vagavano, ma una voce in lontananza catturò la sua attenzione.

Voltandosi verso una piccola area più appartata del giardino, il biondo notò un gruppo di ragazze.
Ridevano, parlottavano tra di loro, ma ciò che attirò davvero il suo sguardo fu la figura che stava con loro. Jungkook.

Il ragazzo dai tatuaggi, quello che sembrava vivere ai margini del mondo universitario, era lì, in mezzo al gruppo.

Non era una scena insolita, ma c'era qualcosa che non andava.
L'atmosfera intorno a loro sembrava densa, quasi elettrica. Jimin si avvicinò di qualche passo, rimanendo nell'ombra degli alberi per osservare meglio.

Quello che vide lo fece irrigidire.

Jungkook stava passando delle piccole buste trasparenti alle ragazze. Non ci volle molto a Jimin per capire di cosa si trattasse: droga.
Piccole dosi, forse pillole o polveri.

Qualunque cosa fosse, il comportamento di Jungkook era calmo, quasi distratto, come se fosse un gesto abituale, senza alcun peso morale.

Le ragazze presero le bustine e, ridendo, se ne andarono velocemente, probabilmente soddisfatte. Ma non era finita lì. Qualcuno si avvicinava. Jimin sentì una voce familiare che emergeva dal silenzio del giardino.

«Non pensavo fossi così prevedibile, Jungkook...»

Era Taehyung.

I suoi capelli blu brillavano in contrasto con il grigiore del cielo sopra di loro, e i suoi occhi erano fissi sul castano, con una miscela di disappunto e ironia.
Non sembrava sorpreso, ma c'era una tensione palpabile nell'aria tra loro. Jimin rimase nascosto, incerto su cosa fare, ma troppo curioso per allontanarsi.

Jungkook si voltò lentamente, incrociando lo sguardo di Taehyung.
Per un attimo, sembrò che nessuno dei due volesse parlare, come se stessero cercando di misurarsi a vicenda. Poi, con un sorriso sarcastico, Jungkook rispose: «Taehyung, pensavo fossi più occupato a dipingere i tuoi arcobaleni o qualunque cosa tu faccia nel tuo tempo libero...»

Taehyung si avvicinò, non distogliendo lo sguardo.
«Sai, credevo che fossi cambiato. Ma vedo che mi sbagliavo. Ancora qui, a fare affari sporchi con ragazze che non sanno neanche in cosa si stanno cacciando»

Jungkook alzò un sopracciglio, apparentemente divertito.
«Affari sporchi? Stai esagerando, Tae. Non faccio nulla che loro non vogliano. Nessuno li costringe. È solo un po' di divertimento»

«Divertimento?» Taehyung scosse la testa, la sua espressione diventando più seria. «Questo è ciò che chiami 'divertimento' Vendere queste cose come se non avessero conseguenze? Sai meglio di me che non è così semplice!»

𝙄𝙣 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙝𝙖𝙣𝙙𝙨 ;; 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙢𝙞𝙣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora