"Solo"

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POV JIMIN:

Paranoia.

Ansia e debolezza, sono gli unici sentimenti che possono descrivere al meglio la mia attuale condizione. Mi sento totalmente destabilizzato e paurosamente in bilico tra un attacco di panico e la voglia di abbandonare tutto ed iniziare una nuova vita. Tuttavia, non posso comportarmi sempre così. Non posso fuggire sempre quando la situazione diviene troppo scomoda, non quando ho raggiunto determinati obiettivi faticosamente, rinunciando persino alla mia stessa felicità.

Non riesco a mantenere la calma e ho paura di perdere il controllo ma una mano gentile si posa sulla mia spalla, facendomi voltare in direzione del mio migliore amico "Jiminie.. Ti calmi, per piacere? Stai andando a lavoro, non al patibolo!" mi mordo violentemente il labbro inferiore e piagnucolo "preferirei andare a morire, adesso, piuttosto che presentarmi a lavoro!". Sbuffa e alza gli occhi al cielo, guardandosi intorno "non essere sciocco, cosa sarà mai incontrare, dopo sei anni, l'amore della tua vita, colui che ti ha costretto ad abbandonare la tua vita passata per creartene una nuova, qui, a Seul?" lo fulmino con lo sguardo e gli tiro una gomitata nello stomaco "ma sei idiota? Perché stai rigirando il coltello nella piaga?". Lui si piega su sé stesso e frigna "perché devi farmi sempre male quando ti dico le cose come stanno?" sbuffo e metto le mani nelle tasche dei pantaloni mentre mi guardo intorno e nascondo il viso nella sciarpa "perché mi fa male, Tae. Tu sai come ero ridotto e c'è mancato davvero poco... io... non ho mai avuto nessuno che ci tenesse realmente a me e lui era il mio intero mondo insieme alla zia, ma una volta persi entrambi, ero solo come un cane. Come pretendi che io reagisca positivamente al suo ritorno? Come si comporterà lui quando mi vedrà? Spero non faccia scenate..." lui sospira e interrompe il mio cammino, prendendomi il braccio destro e tirandomi a sé, in un abbraccio caldo e confortevole "scusami hai ragione piccolo mio ma devi capire che io sono fatto così. Mi vuoi bene proprio per la mia schiettezza" sorrido e tiro su con il naso, inserendo la mia mano nella tasca del suo piumino caldo "scoprirà anche della mia omosessualità e ho tremendamente paura che possa pensare che io lo abbia usato per i miei sporchi bisogni fisiologici o desideri..." il mio migliore amico sbuffa e scoppia a ridere "scusami se te lo dico anima mia ma... una persona che non è attratta dagli uomini, non ti fa una sega" corrugo la fronte e chiedo confuso "cosa intendi?" alza gli occhi al cielo e si pone di fronte a me, interrompendo il nostro cammino. Mi mette entrambe le mani sulle spalle e annuncia serio "che anche a lui piace il cazzo, genio!" Io, gli tappo la bocca e mi guardo freneticamente intorno sperando di non vedere gente che curiosa, si è fermata, a causa delle urla di questa checca isterica del mio migliore amico. Alzo gli occhi al cielo ma poi gli volto le spalle e riprendo a camminare verso il luogo che decreterà la mia definitiva fine "non dire idiozie, è uscito con più ragazze lui, nei primi anni di vita, che mio padre durante la sua intera esistenza" sbuffa e aumenta il passo per raggiungermi , dandomi una spallata "certo, perché il signorino per togliersi dalla testa te, si buttava in relazioni poco proficue ed approssimative" alzo gli occhi al cielo e mi guardo il polso per accertarmi dell'orario e urlo, facendo sobbalzare Taehyung "porca puttana se non ho fatto tardi" comincio a correre ma le urla del mio amico mi fanno interrompere i passi e ritornare indietro per dargli un bacio sulla guancia, alzare la mano per salutarlo e urlare correndo "ciao amico mio, buona fortuna per oggi!" scoppia a ridere e urla teatralmente "dovresti augurarti da solo la fortuna!" scuoto la testa e sorrido nervosamente mentre corro verso l'imponente edificio che mai come adesso, mi trasmette timore e ansia.

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