Effetto farfalla

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"Passami la palla, dai!";

"no mi sono scocciato, giochiamo ad acchiappino";

"eddai, voglio giocare con la palla, non fare il solito guastafeste!";

"smettila! Abbiamo giocato un'intera mattina con la palla, adesso vorrei fare qualcosa di diverso";

"chiamo la zia se non mi passi la palla!";

"chiamami hyung e te la darò";

"sognatelo";

"allora buco la palla!";

"c'è la zia! Zia, hey! Jimin hyung non mi lancia la palla!";

"Jimin, fà giocare anche Jungkook!";

"quel piccolo bastardo mi chiama hyung solo davanti agli adulti per fare tenerezza ma è un coniglio furbo e cattivo".



Sorrido, facendo leva sui miei ricordi d'infanzia ma inevitabilmente il peso di questi ricordi, ricade su di me, facendomi annaspare in cerca d'aria da immettere nei polmoni. Ormai sono un uomo adulto, quasi soddisfatto della propria carriera e dei propri obiettivi raggiunti ma nonostante tutto, il mio pensiero ricade sempre lì, su di lui.

Sul mio primo vero ed unico amico, sul mio rifugio quando tutto andava male, sul mio compagno di giochi ed irrimediabilmente, sul mio primo amore, colui che mi ha fatto scoprire la mia reale sessualità: Jungkook.

Lo conobbi quando io avevo otto anni e lui sei, eravamo entrambi molto piccoli e capricciosi e le nostre madri, essendo amiche secolari, decisero di farci incontrare durante le loro uscite, fin quando non eravamo abbastanza grandi da incontrarci tra noi spontaneamente e da soli. Abbiamo frequentato le medie e superiori insieme e abbiamo vissuto e trascorso la nostra adolescenza supportandoci a vicenda, senza mai separarci. I litigi non sono mai mancati ma nessuno dei due riusciva a rimanere arrabbiato con l'altro per molto tempo ed è per questo che non siamo stati separati per oltre un giorno, in almeno dieci anni.

Fino a quando io non decisi di partire...

Capii che tutto sarebbe andato in malora, nel momento in cui i suoi tocchi mi rendevano febbricitante; la sua voce mi rendeva debole e le sue labbra, mi distraevano dal resto del mondo. Tutti mi chiedevano per quale motivo io non avevo interesse nelle relazioni e non avevo intenzione di conoscere e dare l'opportunità ad una delle tante ragazze che mi facevano la corte o mi regalavano cioccolatini il giorno di San Valentino. Ero molto famoso tra le ragazze, molte mi aspettavano all'ingresso di scuola per regalarmi il loro pranzo a sacco ma io le rifiutavo sempre, senza alcuno scrupolo. Ricordo ancora quando la ragazza più bella dell'istituto, durante il quarto anno di liceo, si avvicinò a me, chiedendomi di accompagnarla al ballo di fine anno ma io la rifiutai senza mezzi termini e apertamente. Da lì in poi venni additato come un ragazzo strambo, asociale, egoista e chi più ne ha, più ne metta ma a me non è mai importato realmente come gli altri potessero vedermi.

A me interessava solo una persona, ed è sempre stato solo ed unicamente lui.

Jungkook, invece, è stato sempre il mio opposto: socievole, giocherellone, simpatico, bellissimo e amato da chiunque. Tutti volevano essergli amico e tutti volevano passare anche una sola notte con lui e infatti, ne approfittava sempre, in qualsiasi occasione. Al liceo divenne un giocatore di basket e quindi idolo di molte ragazze e ragazzi, veniva acclamato ovunque andasse e molti avevano alte aspettative su di lui e sul suo futuro roseo e prospero. Tuttavia, nonostante le dicerie e i preconcetti, lui non ha mai abbandonato il mio fianco e ha spesso preferito rimanere con me, piuttosto che andare a far serata con la squadra o con altri amici. Persino le sue fidanzate, che cambiava con la stessa costanza con la quale cambiava le mutande, non le prendeva in considerazione, così come invece, faceva con me. Era strano e la rottura con le sue fiamme del passato avveniva quasi sempre a causa mia. Non chiedevo io di rimanere al mio fianco, anzi spesso ero scostante e freddo per farlo allontanare da me ed aiutarlo a concentrarsi sulle sue relazioni ma lui non faceva altro che avvicinarsi...

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