Ada

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Gioco con le pellicine delle mie dita, i pensieri mi girano come trottole impazzite nel cervello.

Era passata ormai una settimana dalla sera al Pub, ero finita per ricordare solo piccoli spezzoni di quello che era successo, ma quello che non dimentico è che vedo chiaramente e Alex.

Alex che mi preme contro di lui.

Che passa le mani sulle mie cosce.

Sul mio sedere.

Non ci parlavamo da quel momento, nonostante lo avessi visto passare nei corridoi.

Se fossi stata lucida lo avrei spinto via probabilmente, non sono così, sicuramente non una che si fa toccare da tutti con tanta facilità.

"Mi stai ascoltando?" E Sam a riportarmi alla realtà, siamo sedute in mensa, nel momento pausa fra gli allenamenti che riempiono le nostre giornate.

Sospiro "scusami, ripeti per favore" rispondo portando gli occhi su di lei "alcune reclute verranno chiamate in missione" ripete "cosa? Da quando?" La confusione è palese sul mio viso "da molto ormai" sorride "serve a capire i progressi di una persona nelle prime tre settimane di residenza qui, e vedere come te la cavi in un campo vero".

Spiega ed io inizio a comprendere, è logico in fondo, potevo immaginarlo "verrai assegnata ad una squadra, durante un recupero informazioni, proverò a farti entrare nella mia" mi sorride, ed il fatto che mi voglia con lei mi fa stare meglio.

"Grazie" ricambio il suo sorriso, prima di dare voce alle mie domande "recupero informazioni? Di che si tratta?"
"I dettagli si discuteranno non appena tutti saranno stati messi in un gruppo" disse in un alzata di spalle.

'Almeno avrò una distrazione'

Annuisco e allontano il mio piatto con la mano, ho lo stomaco chiuso.

"Quando verranno fatti i gruppi?"

"Tra qualche ora dovrebbero appendere i fogli con le raccomandate"

Mi segno mentalmente quell'informazione, prima di recuperare il mio borsone ed alzarmi "ho gli allenamenti" annuncio, lei mi augura buono fortuna, ed io la abbraccio prima di andarmene.

Sono abbastanza felice, oggi ci occupiamo del combattimento corpo a corpo, e mi fa ricordare quando da piccola facevo la lotta sul letto con mio padre.

Ci lanciavamo cuscini e lui mi provava a spiegare alcune mosse per bloccare un avversario, o almeno ci provava, la soglia di attenzione di una bambina di 6 anni non è molto sviluppata, e finivo sempre per fargli domande su argomenti che non centravano nulla.

Quando ci penso mi si scalda il cuore ogni volta.

'Sorridi sempre, migliora la giornata delle persone'

E qualcosa che mi diceva spesso, allora anche quando sono triste sorrido, per migliorare la mia di giornata.

Non ne ho mai parlato a nessuno, alla sua morte mi sono chiusa a riccio, ne sono consapevole, e sono consapevole che non dovrei farlo, ma mi fa comprendere me stessa.

Passo davanti all'infermeria, io e Cosmo avevamo fatto amicizia, quindi mi premuravo di salutarlo prima di catapultarmi negli allenamenti di routine.

Faccio il mio ingresso e saluto Summer, la segretaria, che ricambia poco dopo.

Il telefono mi vibra nella tasca ed io lo estraggo, fissando il messaggio di Sam sul display
SAM: ho parlato con il comandante del nostro padiglione, non ci sono problemi a collocarci insieme
Sorrido e digito sulla tastiera un grazie prima di entrare nell'ufficio di Cosmo.

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