Capitolo 67

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Jimin non è più tornato a scuola da quel giorno e la paura che sia già sotto tre metri di terra è sempre più alta, passo sempre davanti a casa sua dopo scuola ma non riesco a vederlo o a capire qualcosa

Oggi nonostante sia sabato mi ritrovo di nuovo qui, davanti al suo cancello, immobile senza sapere che fare..

Dovrei suonare? Dovrei chiamarlo? Ah no, non posso, mi ha bloccato

"Vuole entrare?" La sua domestica sbuca da dietro di me con i sacchi della spesa "è l'amico del signorino Park, mi ricordo di lei sa?" Mi sorride calorosamente aprendo il cancello "venga, penso che il signorino stia riposando ancora, non è stato molto bene ultimamente.. su venga venga, che fa ancora fermo?" Deglutisco seguendo la domestica fino all'interno della casa "cosa..cosa gli è successo?" Chiedo anche se terrorizzato dalla possibile risposta

L'anziana signora si rabbuia "oh.. penso fosse così stressato e debole che alla fine ha preso un virus, peccato non riesca a mangiare o si riprenderebbe molto più in fretta" sgrano gli occhi, sono passati quattro giorni da quando l'ho fatto mangiare, spero abbia toccato cibo da allora.."non può non aver mangiato nulla" penso ad alta voce

La signora si gira sospirando "è riuscito solo a finire nei giorni l'avanzo di zuppa di pollo, l'ha fatta lei se non sbaglio, mi ricordo, l'ho visto uscire di casa prima che tornassi a lavoro, la zuppa prima non c'era e io non l'ho mai preparata" annuisco pensieroso "posso farne ancora, magari tantissima così durerà un po'

La domestica mi posa una mano sulla spalla ed è la prima volta che lascio ad una donna prendersi queste libertà "non preoccuparti ragazzo, vai a salutare il signorino, ha davvero bisogno di un po' di compagnia, al massimo mi puoi insegnare a farla più tardi" è proprio una brava persona lei

Mi avvio verso la camera di Jimin facendo gli scalini a due a due per la fretta di rivederlo, di vedere come sta, di accertarmi che non sia diventato uno scheletro..

Busso piano e il cuore sembra pompare più forte, penso che sia la preoccupazione, il terrore di perdere qualcun'altro ad agitarmi così e farmi avere la tachicardia

"Scusa Patricia, sono un po' stanco" la sua flebile voce giunge finalmente alle mie orecchie, spalanco la porta entrando nel buio della sua stanza, quando me la richiudo alle spalle non vedo un cazzo.

"Come fai a vivere in sto buio? Ci credo che sei sempre triste" sbotto andando ad aprire le tende, lo sento mugolare in disapprovazione "e quando speravo di non vederlo più, eccolo che ritorna" borbotta piano e mi sento il cuore pesante nel vederlo in quello stato, deve aver preso quel famoso virus davvero alla fine

"Mai fingere di essere malati, ci si ammala davvero alla fine sai?" Lo vedo roteare gli occhi al cielo mentre mi siedo al suo fianco, ha un panno bagnato sulla fronte ed è tutto sudato, sembra così spento, quasi grigio "che ci fai qui Min?"

La sua freddezza mi arriva dritta al petto, l'ho trattato tanto di merda per l'essere così dolce, estroverso e tutto il resto che ora a vederlo così me ne pento, me ne pento così dannatamente tanto.

"Jimin..pensavo fossi morto non vedendoti più.." sussurro automaticamente senza filtri, finalmente riesco ad ottenere i suoi occhi nei miei "eppure sono qua, perché la mia vita è perfetta" vorrei non averlo mai detto..

"Non..non puoi spiegarmi? Cazzo io..io non capisco, cos'è andato storto? Cos'è successo che ti ha reso così dannatamente triste perché per me non ha senso, non riesco ad immaginare come qualcosa possa aver distrutto qualcosa come te, ceh tu sei Park Jimin, quello che si è fatto uno fin dalla prima media, sei un cazzo di mangiauomini che tutti adorano" la mia testa è un macello e mi rendo conto di non essermi spiegato così bene ma so che ha capito

Eppure il suo sguardo è ormai tornato vuoto a fissare dalla finestra un punto inesistente "Jimin..parlami.." ma niente, è come perso, un corpo vuoto senz'anima

"Come posso aiutarti?" sussurro infine dopo minuti interi ad aspettare

"Non lo so.." sussurra piano, deve pesare anche a lui tutta sta situazione, alla fine anche questa condizione è una dipendenza e dopo un po' anche se ne vuoi uscire risulta impossibile

Un vero e proprio tunnel senza uscita, come quello di mio padre, ma non lascerò che Jimin faccia la sua stessa fine.. io voglio aiutarlo

Gli prendo la mano, facendogli spostare lo sguardo sulle nostre mani unite "allora..cosa ti potrebbe far star meglio ora?" Chiedo piano, ho paura di dire una cosa sbagliata come l'altro giorno, l'ho fatto esplodere facendomi del male, ma non è il livido la cosa peggiore, ma che lui possa rischiare di sentirsi in colpa e punirsi

"Voglio andare fuori..c'è la neve" sussurra solo "okay, okay si, si può fare!" Ok, forse ho un po' esagerato con l'emozione

Mi alzo e apro l'armadio cercando i vestiti più caldi che possa trovare, recupero dei leggins da fargli mettere sotto dei jeans poi passo alla parte di sopra, prendo una canottiera, una maglietta, un'altra maglietta ancora per sicurezza, un maglione leggero e uno più grande e pesante da mettere infine "sai che non stiamo andando al polo nord ma solo qua giù in giardino si?" Chiede confuso mentre mi giro con in mano un terzo maglione "si ma tu sei magrissimo, stai male e hai la febbre quindi scusa se non voglio averti sulla coscienza e chiedere scusa in ginocchio ai tuoi il giorno del tuo funerale"

Rimane in silenzio con un volto indecifrabile "sei molto più paranoico di quanto mi aspettassi sai?" Sussurra alzandosi a fatica, le sue gambe sembrano essere dimagrire ancora..

"Non guardarle se ti fanno impressione" dice solo ma io mi avvicino subito "non è così.. è solo che..non va hene" borbotto piano abbassandogli i pantaloni del pigiama "no aspet-" ma è troppo tardi, ho già visto quei nuovi segni sulle cosce, sono recenti, forse di ieri..

Ed io non c'ero..se gli avessi suonato anziché stare fuori come un cretino ora non ci sarebbero.

Tento di non avere nessuna reazione esagerata, m'impegno al massimo per trattenermi, lo faccio sedere sul letto mentre gli infilo i leggins e i jeans in totale silenzio, pesco dei calzini caldi e gli faccio indossare pure quelli

Lui segue ogni mio movimento immobile come una statua, venendomi incontro solamente per aiutarmi a vestirlo, una volta finito lo faccio alzare mettendogli il tocco finale di sciarpa pescata alla cazzo di cane dal suo armadio

Mi manca il vecchio Jimin.. e nello stesso tempo lo odio.. probabilmente perché ora ho la conferma che quello era solo una maschera, un travestimento

Vorrei farlo tornare come prima ma reale

Voglio vederlo sorridere senza che sia solo una farsa

How You Want Me «TAEKOOK» /«YOONMIN» Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora