Ch.5

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Chuuya si svegliò bruscamente, la confusione avvolgendogli la mente come una marea. Si trovava ancora seduto sulla sedia, ma qualcosa era diverso. I suoi muscoli non rispondevano, il suo corpo era come paralizzato. Provò a muoversi, ma non riusciva nemmeno a spostare le mani legate o distogliere lo sguardo dal monitor spento davanti a lui.

"Perché sono qui?" sbottò, la sua voce carica di frustrazione. "Perché non posso muovermi? Cosa mi hai fatto, Dazai? Liberami subito!"

Le parole uscirono a raffica, un mix di rabbia e panico che sembrava non avere fine. Chuuya tirò con forza contro le corde, cercando invano di liberarsi. Il monitor vuoto lo fissava, silenzioso e minaccioso, come se lo prendesse in giro.

Dazai, che fino a quel momento lo aveva osservato in silenzio, sorrise con calma. "Oh, Chuuya, sei sempre così impulsivo," disse con un tono quasi paterno. Si avvicinò lentamente, le mani infilate nelle tasche, lo sguardo sereno e imperturbabile. "È inutile che ti agiti così tanto. Presto sarai mio... completamente."

Chuuya serrò i denti. "Tuo? Come osi pensare che potresti controllarmi?!"

Dazai ridacchiò, chinandosi di nuovo verso di lui, osservando il suo prigioniero con uno sguardo divertito. "Vedi, Chuuya... il problema è che sei diverso dagli altri. Non posso semplicemente entrare nella tua mente e cambiare i tuoi pensieri come faccio con chiunque altro. Il tuo pensiero è troppo forte, troppo resistente."

Chuuya lo fissò con odio, il respiro pesante per la rabbia. "Allora lasciami andare e vediamo quanto forte sono davvero."

Dazai scosse la testa, il sorriso mai scomparso dal suo volto. "Oh no, non funziona così. Vedi, per indebolirti, ho bisogno di qualcosa di più… efficace." Fece un gesto con la mano verso il monitor spento. "Qualcosa come un bel lavaggio mentale."

Chuuya spalancò gli occhi, un brivido di paura attraversandogli la schiena. "Non osare!" tentò di gridare, ma la sua voce vacillò.

Dazai si limitò a ridere, poi si avvicinò al monitor. "Non preoccuparti, Chuuya. Questo sarà solo l'inizio. Alla fine, non avrai scelta se non obbedirmi." Con un click, il monitor si accese, riempiendo la stanza di un turbinio incessante di colori vividi e cangianti che si alternavano rapidamente. I toni ipnotici sembravano penetrare negli occhi di Chuuya, facendogli girare la testa.

"Che diavolo...?" Chuuya lottò per chiudere gli occhi, ma non poteva. Il comando di Dazai lo tratteneva, come una catena invisibile che lo costringeva a fissare il monitor senza potersi allontanare.

Poi, Dazai premette un altro pulsante, attivando le cuffie sulle orecchie di Chuuya. Dal nulla, una voce monotona iniziò a ripetersi, un sussurro costante che si faceva sempre più forte: "Devo obbedire. Devo obbedire. Devo obbedire."

Chuuya strinse i denti, il suo corpo teso al limite. "Spegni questa cosa, Dazai!" urlò, cercando disperatamente di resistere a quel bombardamento visivo e sonoro.

Ma Dazai lo ignorò. Si avvicinò a Chuuya un’ultima volta, guardandolo negli occhi con un’espressione di dolcezza quasi inquietante. "Ti lascerò qui a riflettere, Chuuya. Vedrai che, quando ci rivedremo, sarai molto più… docile."

Si girò e, con passo tranquillo, si avviò verso la porta. Chuuya continuava a lottare, la voce nelle sue orecchie ripeteva incessantemente lo stesso comando. "Devo obbedire."

Dazai fece un ultimo cenno con la mano prima di uscire. "Ci rivedremo presto, amore mio." E, con un sorriso finale, chiuse la porta dietro di sé, lasciando Chuuya solo nella stanza buia, immerso nei colori ipnotici e nei sussurri che cercavano di corrompere la sua mente.

Nel buio dei tuoi occhi | ☆Soukoku Fanfiction☆ | BSDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora