Capitolo 3

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Io e Mark finimmo l’università l’anno successivo. Lui iniziò la pratica per diventare avvocato, mentre io trovai un posto nell’ufficio legale di una società di forniture navali.

A poco a poco la mia esistenza stava ritrovando un senso.

Lo stesso giorno in cui passò l’esame da avvocato mi chiese di sposarlo. Fu il momento più bello della mia vita.

Ci sposammo sei mesi dopo. Avevo ventisette anni. Dalla morte dei miei genitori ne erano passati dieci, e in quel momento pensai di potermi lasciare tutto alle spalle.

Il giorno dopo le nozze avevamo un volo prenotato per il Messico. Da sempre mi affascinavano quelle località ed ero riuscita a convincere il mio neo marito a sceglierle come destinazione.

Ricordo che una brutta sensazione si impadronì di me quando lui mi disse di voler portare la moto in garage prima di partire. Sebbene fosse ben lungi dall’essere nuova, ci teneva tantissimo e non si fidava a lasciarla in strada.
           
Accantonai le mie preoccupazioni con una scrollata di spalle etichettandole semplicemente come frutto delle troppe emozioni del giorno prima.

In realtà qualcosa accadde realmente. Qualcosa di orribile e in grado di stravolgere nuovamente il corso della mia vita.

Appena prima di raggiungere il garage, Mark fu travolto da un pirata della strada alla guida di un veicolo di grossa cilindrata.

Costui era completamente ubriaco nonostante fossero appena le tre del pomeriggio.

Mio marito morì sul colpo. Nonostante i tempestivi soccorsi non vi fu nulla da fare.

Ad appena ventisette anni mi ritrovai vedova e orfana.

GIULIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora