Capitolo 9

4 2 2
                                    

Lunghi istanti di silenzio colmi di tensione si frapposero fra noi. Io aspettavo che fosse lui a parlare. Dal canto mio avevo già detto tutto. Quando smise di piangere si alzò, guardandomi negli occhi.

<<Giulia, io non so cosa dire. Sono senza parole. Tutto questo è semplicemente assurdo.>>

<<Ne sono consapevole. Anche per me è allucinante. Eppure è così.>>

Il mio amico parve soppesare le sue parole successive. Dopodiché riprese a parlare. <<Ascolta, ci dev’essere un modo di aiutarti, non puoi semplicemente accettare quello che ti sta accadendo.>>
<<Vorrei poterci far qualcosa, ma cosa? La mia unica speranza, a questo punto, è che si concluda ciò che è iniziato. D’altronde la morte è l’unica cosa che desidero.>>

<<Ascolta, ho bisogno di riflettere. Nel frattempo non voglio che tu affronti tutto questo da sola. Che ne dici se faccio un passo a casa mia, prendo un paio di cose e mi fermo qui da te?>>

Valutai la sua proposta per alcuni istanti. Per quanto io detestassi le violazioni della mia privacy domestica la prospettiva di affrontare un’altra notte da sola con i miei pensieri mi terrorizzava.

Abbozzai un sorriso in direzione del mio amico, che mi stava fissando in attesa di una mia risposta. <<E va bene>> gli dissi, se non hai paura a trascorrere la notte a casa di una morta vivente sei bene accetto.

Vidi il sollievo nel suo sguardo. <<Fantastico>>  mi disse. <<Allora siamo d’accordo. Non ti resta che preparami una bella cenetta. Ora sono le cinque. Sarò da te… diciamo alle otto e trenta, ok? Giusto per andare a casa, rilassarmi un po’ per riprendermi da queste emozioni e prepararmi una valigetta con il necessaire per andare domani al lavoro. Così andremo in ufficio assieme. E per quanto riguarda la paura di trascorrere la notte con te… non ti preoccupare. Nella mia vita ho trascorso alcune notti con uomini talmente spenti da farmi rimpiangere uno zombie.>>
Il suo sorriso malizioso ebbe su di me un piccolo effetto lenitivo.

Sorrisi a mia volta alla sua battuta. <<Ok uomo di mondo. Dunque siamo intesi. Ti aspetto qui tra qualche ora. Nel frattempo cercherò di inventarmi qualcosa da cucinare con quel poco che ho in casa. Il fatto che io abbia cessato di nutrirmi non vuol dire che tu debba digiunare.>>

<<D’accordo mia cara. Stupiscimi!>> mi disse, uscendo con la sua solita andatura ancheggiante e un sorriso decisamente forzato sul viso.

GIULIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora