23. 𝕃𝕚𝕥𝕚𝕘𝕚

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Marco
"Bene, ripartiamo da dove eravamo rimasti"
Entro in mensa e mi siedo di fronte a Andrea che sta giocando con il telefono.
"Andrea guardami"
Se ne frega.
"Ti ho detto guardami"
Mi ignora. Sbatto le mani sul tavolo e urlo.
"Ooo Andrea"
Finalmente mi guarda.
"Spiegami perché?"
"Solo perché l'hai giudicata per delle cicatrici facendola sentire una merda totale, eh?"
"Ma dai guardala non si possono guardare quei segni sulle braccia"
Lo guardo con occhi e bocca spalancati. Continua a sorridere.
"Guarda Andrea qui non c'è proprio niente da ridere"
Sorrido anche io, istericamente.
"Non ti senti fallito?"
Faccio una pausa.
"Hai giudicato lei, sei proprio un fallito, ti devi solo vergognare"
"Stai calmo con le parole"
Dice lui.
"Non mi vergognerò mai di questa cosa perché per me è stato più che giusto."
Mi lecco il labbro e alzo la voce.
"Tu...hai fatto questo alla ragazza che sposerò"
"Cosa?"
Ha gli occhi e la bocca spalancati.
Fanculo Andrea.
"Si proprio così"
Mi avvicino a lui e alzo sempre di più la voce.
"Si ma tu la giudichi per delle cicatrici sul braccio, la giudichi per un periodo in cui è stata male e ti fermi solo alle apparenze.
Se solo tu fossi andato un po' più a fondo tu avresti capito che ragazza meravigliosa che è"
Sto urlando.
"Pezzo di merda non ce bisogno di urlare"
Pezzo di merda?
Gli tiro un pugno in faccia e casca per terra.
Io mi siedo sul divano con le mani sulla faccia e poco dopo entra Elia.

𝔻𝕚𝕖𝕥𝕣𝕠 𝕚𝕝 𝕤𝕖𝕥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora