2. 𝕊𝕒𝕝𝕒 𝕔𝕠𝕤𝕥𝕦𝕞𝕚

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Anna

Usciamo dall'ufficio e ci dirigiamo tutti e tre per le scale.

Elia esce per primo e Marco da gentiluomo mi fa passare, mentre passo mi giro e gli sorrido, lui ricambia. Scendiamo le scale e Marco è dietro di me, sento i suoi occhi fissi sulla mia schiena, ma non ci faccio caso.

Continuo a scendere le scale. Arriviamo al piano terra.

"Ragazzi di qua" ci indicò Elia di proseguire a sinistra.

Usciamo in cortile e subito il sole ci illumina i volti.

Percorriamo un pezzo di strada e entriamo in una porta...

"Wow!" è la prima cosa che ho pensato appena ho visto l'immensa sala.

Mi si sono illuminati gli occhi.

Elia ci porta dalle nostre file di vestiti che erano vicine così ci potevano vedere  se andavano bene gli abbinamenti.

"Anna provati il vestito di cui ti avevo mandato per foto, la prima scena che dobbiamo girare è quella in ospedale dopo che Roberto, tuo padre ha fatto l'incidente.

"Ok?" mi domanda.

"Va bene"

Ivan mi allunga il vestito e vado nel camerino a provarlo.

Mi sta d'incanto, è ancora più bello che in foto. Sorrido ed esco.

Marco

Anna è andata a provarsi il vestito per la prima scena da girare.

Sento i brividi percorrermi per tutto il corpo. Io e Ivan aspettiamo 5 minuti buoni. Sentiamo qualcuno che inizia a canticchiare.

E' lei.

Lo capisco dalla voce.

Inizio a sorridere rumorosamente quando la sento cantare una canzone di Ultimo. Io e Elia ci mettiamo a ridere...ma subito dopo la musica si stoppa.

Vediamo dall'alto la tenda del camerino aprirsi.

Anna esce e passa dietro alle altre file di vestiti.

La vedo arrivare in punta di piedi e con il vestito tra le mani perché è troppo lungo essendo che non ha i tacchi che dovrà indossare in scena ma è con le calze bianche.

"Elia mi va " urla mentre arriva.

Sorrido, lei arriva e viene davanti a me.

"Bene Anna"

Gira lo sguardo verso Elia.

"Adesso Marco si prova il suo e dopo vi spiego."

Annuiamo entrambi.

Lei si gira di nuovo verso di me.

Ci fissiamo ed abbiamo entrambi gli occhi lucidi.

Lei si avvicina un po' di più.

"Che ne dici?" mi chiede facendo una giravolta su se stessa.

Cazzo quanto è bella...

Rimango incantato a guardarla...era...perfetta.

"Vieni qua" le dico sussurrando nell'orecchio.

"Elia andiamo a prendere l'acqua" dico.

"Torniamo subito" dice lei, complice.

Prima bugia detta.

La prendo per mano e usciamo. Si moriva di caldo.

Ci dirigiamo verso la mensa dove c'è il distributore di acqua, prendiamo due bicchieri e li riempiamo fino all'orlo. Come abbiamo detto di fare.

𝔻𝕚𝕖𝕥𝕣𝕠 𝕚𝕝 𝕤𝕖𝕥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora