Capitolo 22

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“Da quanto tempo, cucciolina.” Sorrise acido Lither
Se mai una classifica di tradimenti esistesse, questo deve essere al primo posto.
Oh, se solo suo padre fosse ancora vivo per assistere a questo tradimento.
Morirebbe di nuovo solo per il dispiacere.
L’umiliazione, la rabbia…
“Un giorno” sibilò Adele “un giorno, che sia per mano mia o di qualcun altro.”
“Certo, di qualsiasi cosa tu stia blaterando.” Roteò gli occhi in quel suo fare narcisista
“Pagherai.” Ansimò Adele “Non ci sarà assoluzione per te, solo dolore e solitudine.” Ringhiò
“Oh beh” sorrise il traditore “tutti prima o poi moriremo, no?”
“Ora, fai la gentile bambina che sei sempre stata e consegnami tutte le informazioni che hai raccolto. E ti ringrazierei se mi dicessi dov’è diretta la tua bella amichetta. Come si chiama? Naso? Nasi? Non vorrei che mi causasse problemi.”
“E…” si avvicinò afferrandola per la gola “tu non vorrai che lei mi causi dei problemi.”
Adele non avrebbe mai svelato la posizione di Nasira. E quelle informazioni dovevano per forza arrivare a tutti quegli innocenti sotto il comando di Lither.
Dovevano sapere che Lither li aveva venduti, che li sfruttava, che li uccideva e faceva sparire i loro corpi.
Che dava la colpa alla fazione nemica, per infervorare gli spiriti e controllarli meglio.
Dovevano sapere che non si potevano fidare. Dovevano sapere che Lither pianificava la distruzione di ogni cosa.
Era un pazzo.
E lei era ora nelle mani di quel pazzo, più di quanto lo fosse mai stata.
Il panico la assalì.
“Hai ragione ad avere paura.” Ridacchiò Lither
“I suoi capelli mi urtano. Tagliateli. E a che ci siete, accorciate anche le unghie.” Disse poi voltandosi per andarsene
E così le strapparono i capelli, le martoriarono la testa finchè il cranio non era che una palla deforme- le strapparono le unghie una per una. Il mignolo è dove ebbe più difficoltà a trattenere le urla.
Non contenti decisero di strapparle via anche la prima falange di ogni dito.
Poi si ricordarono che c’erano anche le unghie dei piedi.
E ricominciarono.
Perché? Cosa li fermava dal profanarla come hanno fatto con Kaya?
Che fosse un atto di gentilezza da parte di Lither? No… non lo credeva più.
“Va tutto bene” disse con voce gentile uno dei suoi torturatori
Adele si stupì della gentilezza della sua voce.
“Tranquilla, nessuno ti fa del male” questo la stupì ancora di più perché lo stesso che ha parlato le stava…beh...
“Svegliati” disse l’altro
“Svegliati”
“Svegliati”
E più questa parola era ripetuta, più Adele si concentrava, più Adele sentiva una voce diversa.
Era quella di… Xander?
Ma certo, Xander! E i Viandanti! Lok, Hec, Diana, Indra!
È uscita da questo buco fatiscente di pianeta.
Adesso lei è nel Farnweh. Con Xander. I Ninveadis. La sua squadra…
“Svegliati…”

Si svegliò boccheggiando per aria e con occhi sgranati.
Xander era seduto sul letto accanto a lei, con un braccio avvolto sulle spalle di lei.
Adesso le stava accarezzando la schiena su e giù, accompagnandola nei suoi respiri profondi di assestamento.
Adele stavolta non si sentiva disorientata, confusa e non sentiva nemmeno freddo.
Era solo un po’ spaventata.
“Brutto sogno?” chiese Xander piano
“Tu che dici?” ribattè sarcastica Adele
Xander ridacchiò e le spostò i capelli dalla fronte sudata in un gesto di affetto.
Adele era grata per la presenza di Xander, stranamente. Però non poteva fare a meno di adottare un tono duro, anche se non voleva.
“Eri dentro la mia testa?”
La mano di Xander sulla sua schiena si arrestò e lei lo sentì deglutire.
“No” rispose cauto Xander “semplicemente sentivo che stavi affrontando emozioni grandi e mi sono preoccupato. Abbiamo un legame noi due, Adele, anche se al momento instabile per qualche motivo. Non sono entrato dentro la tua testa perché non era una situazione in cui ho pensato fosse necessario entrare senza il tuo consenso.”
Adele inspirò bruscamente.
Forse era vero, anche lei riusciva a capire cosa lui provava a volte, anche se lo nascondeva e anche se lo conosceva da poco.

THE UNDEAD [LIBRO I della saga 'XAVERIE']Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora