Capitolo 24

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Il giorno in cui dimenticherò
sarà il giorno in cui non vedrò
né sentirò.
Perché la morte sarà
e io non più.
Però vorresti essere là
ad aspettarmi con occhi tristi e sorriso gioioso, laggiù?


Xander stava maledicendo la bocca sua e di tutti i suoi compagni di squadra.
Raccontarle dei Fyk’irenia. Assurdità!
Ovvio che Adele adesso si ritrovava a domandarsi e preoccuparsi di certe cose.
Xander non aveva resistito a vedere cosa la turbava.
A sua difesa, pensava che il problema fosse che Adele non voleva essere lì o seguire certe tradizioni di cui lui adesso sapeva che lei sapeva.
Aspetta... eh?
Chiamate un esorcista perché questo mi sta cominciando a pensare attraverso indovinelli.

Lui era pronto a fermarla e a rifiutare queste cose che se fatte senza un significato genuino non avevano importanza, quando ha scoperto che l’origine dei suoi pensieri era tutt’altro.

“Sete?” chiese sorridente Adele
Lui non voleva mandare tutto all’aria; non voleva rovinare questo percorso per Adele facendo le mosse sbagliate.
Voleva essere un buon Maestro. Uno degno di questo nome.
Non voleva che il passato…

Xander si inchinò sarcasticamente e prese il bicchiere che Adele le porgeva.
“Non è avvelenato, immagino.” Disse lui fingendo di annusarlo per bene, in cerca di strani odori.
“Ho sempre pensato che la tua scarsa immaginazione ti avrebbe portato alla rovina.” Ribattè Adele piegando la testa di lato.
Adele vide Azèpt e Vòna rifiutare cortesemente i drink loro offerti, facendo arrossire le loro due allieve. Guardandosi intorno notò che molti Maestri lo stavano facendo. Doveva essere una gran cosa perché Xander stava guardando l’intera scena con le labbra pressate in scontentezza.

Adele si ritrovò a sperare che Xander non rifiutasse la sua offerta- per qualche motivo, sembrava molto di più di un semplice “scusa ma non ho sete”.
Xander riportò il suo sguardo su di lei, addolcendo l’espressione.
Alzò il braccio e calò il liquido in un solo sorso.
“Direi che fa schifo.” Disse poi Xander asciugando bocca e poi l’angolo dell’occhio che cominciava a lacrimare.
Adele rise “Mi dispiace, non sapevo che drink ti piacesse e quindi ci siamo fatte consigliare da Sim”
Xander annuì “Beh questo Sim dovrebbe farsi gli affari suoi.”
Di nuovo, risero.
“Grazie, Sconosciuta.”
“Di nulla, Hippy.” Fu il turno di Adele di inchinarsi sarcasticamente

“Dove stanno andando quei quattro?” chiese poi Adele indicando Vòna, Diana, Azèpt e Hec.
“I miei compagni hanno sentito che l’offerta non era genuina, quindi invece di stare dietro ad inutili formalità, incatenando le loro allieve e loro stessi ad etichette sociali che non ci appartengono più, hanno preferito abbandonare la festa con le loro allieve e portarle a casa.” Xander alzò le spalle un po’ deluso

Casa.
Una bella parola che spesso viene detta senza pensare a tutto quello che significa.
Una così grande parola, con un così enorme significato.
Come molte cose, è una nozione piuttosto soggettiva, quindi permettetemi di esporvi cosa visualizzo io quando penso a casa.

Immagino sempre di stare fluttuando, di essere niente e di star vedendo la vita da spettatore; immagino che sia sera e che i bagliori notturni siano alle mie spalle, presenti ma invisibili; immagino di essere di fronte a una grande costruzione, di cui non posso vedere nessuna delle sue estremità; questa abitazione è piena di luci, ognuna di esse che segnala una famiglia di esseri viventi; mi concentro però solo su una di queste luci, che si trova esattamente al centro della costruzione infinita; vedo me stessa, sto mangiando la mia cena con le persone che amo e con cui mi trovo più a mio agio, mentre conversiamo, ridiamo, guardiamo le vite degli altri svolgersi e li giudichiamo.
E in quel momento provo un senso di appartenenza, una voglia di appartenenza, nostalgia, un senso di sicurezza e di protezione.
E in quel momento l’essere invisibili è irrilevante. Il volere essere invisibili è da stupidi.
E voglio vivere.
Non voglio essere fuori da quell'edificio, ma essere in quella luce a ridere, giudicare, mangiare, osservare e vivere da personaggio, non da spettatore.

THE UNDEAD [LIBRO I della saga 'XAVERIE']Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora