Capitolo 4

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Tim

Odio non poter rimanere a letto quando sono a casa e posso farlo! 

Ho passato gli ultimi tre mesi a girovagare per il Texas per le riprese del film ed ora che vorrei starmene un pò rilassato nel mio letto, c'è qualcuno alla porta che insiste perché gli apra. 

Il suono insistente del campanello mi da fastidio e accompagna il mio tragitto fino al portone. Giuro che ucciderei chi si sta divertendo a suonare con insistenza. 

-Tim! Apri! - ecco lo sapevo, Willy, mio fratello. Non poteva che essere lui. Possibile che non capisca che non voglio vedere e sentire nessuno quando rientro a casa dopo mesi di riprese?! Come devo dirglielo? 

-Che vuoi? - urlo adirato tenendo la porta socchiusa e guardando verso il cancello del mio giardino. Lo so che sono uno stronzo, che ho un caratteraccio, ma sono così. Non voglio essere disturbato, non voglio avere impicci intorno. Anche quando sto con qualche donna, non appena finito, me ne sbarazzo senza problemi perché non voglio che mi ronzino intorno con chissà quale speranza. Non sono fatto per le storie serie, non sono facile da gestire, e poi, che noia tutte le donne che mi girano attorno, sono terribilmente scontate, prevedibili. Ed io non voglio gente noiosa intorno. Quindi me le porto a letto e poi basta. Via! 

-Apri.- dice facendomi segno di spalancare il cancello per permettergli di entrare con la sua auto sportiva. Mio fratello è uno di quei ragazzoni presi dal football e basta. In realtà gioca a football, è uno dei più forti del momento e facendo parte di una squadra molto importante, guadagna anche molto bene. Quindi macchine sportive, belle donne e feste, sono la sua unica occupazione dopo il gioco. Anzi no, gli piace anche stressare me. Starmi addosso, spronarmi a fare cose che non mi interessa fare e che lui ritiene fondamentali per un trentenne single e ambito come me, sfruttare il momento di gloria e darmi alla pazza gioia! Tutto questo contro ogni regola dettata dalla nostra famiglia, più che presente ed estremamente conservatrice e tradizionalista. 

Il rombo del motore della sua auto riempie il silenzio del mio curatissimo giardino e la sterzata che ama fare per farmi innervosire ogni volta che arriva a casa mia, solleva una nuvola di polvere. 

-Sei il solito stronzo! - lo accolgo così scuotendo la testa mentre rientro in casa. Ho bisogno di bere del caffè, tanto caffè. La mia cucina in stile rustico come tutto il resto della mia villa, mi accoglie con le sue finestre enormi che si affacciano sulla piscina e sulla parte posteriore del giardino. Alberi verdi e folti creano angoli di riparo dal sole e tavoli bassi circondati da poltrone in vimini rendono il tutto accogliente. 

-Buongiorno fratellone! Ecco, questo è per te.- dice sorridendo e lanciandomi un pacchetto blu. 

Lo afferro al volo evitando che cada a terra, non ne conosco il contenuto, quindi non so se può rompersi. È carino, confezionato con cura, certamente opera di una donna. 

Sopra il mio indirizzo e quello di una certa Christine e mi domando come possa avere avuto il mio, visto che non la conosco. Io non amo il fatto che venga violata la mia privacy, tengo la mia vita privata lontana dai riflettori, eppure questa tizia, questa perfetta sconosciuta, ha trovato il modo di inviarmi un pacchetto. 

Un pò turbato dalla cosa lo stringo tra le mani per capirne in contenuto, ma è solo quando lo scarto che resto interdetto nel vedermi davanti un libro. 

Da quando ho iniziato questo mestiere, ho ricevuto di tutto dalle mie fan, reggiseni, mutande, inviti di ogni genere, pupazzi, ma mai un libro. Quale strana donna può pensare di attirare l'attenzione di un uomo con un libro?! 

La copertina è bella, il torace di un uomo, quindi è chiaramente un romanzo per sole donne, e sul retro la biografia dell'autrice…e la foto dell'autrice…ah, è l'autrice ad inviarmi questo libro! Strana cosa! 

E se...fosse realtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora