Il tocco delle sue mani mi fa perdere la testa. La sua camicia lascia intravedere una serie di muscoli scolpiti.
Anche Adone impallidirebbe al confronto.
Il suo viso chiaro e delicato, le sue labbra rosee e carnose, i suoi occhi scuri a mandorla e i capelli lisci come seta, contrastano con la mia carnagione olivastra, le iridi verdi e i capelli ricci e scuri.
Due mondi lontani e diversi attratti imprescindibilmente.
Un intreccio di lingue, sapori ed emozioni.
Mi ritraggo di un passo.
«Ci vediamo a tavola, sono affamata».
Mi volto sul mio tacco dodici e mi dirigo verso il nostro tavolo.
Un'altra occhiataccia. È evidente che non sarei potuta uscire a fumare a mio piacimento, ma oramai mi sento libera. Mi licenzierò presto. Finiranno questi viaggi continui e non remunerati in Corea. Come se portarmi qui fosse già sufficiente. Come se offrirmi il soggiorno possa farmi sentire soddisfatta e appagata. È un dannato approfittatore, senza alcun rispetto per il lavoro altrui.
La cena continua tra gli sguardi spregevoli del boss e quelli ammiccanti di Joon. Devo ammettere che mi attrae molto, il desiderio di poter assaporare di nuovo quelle labbra carnose mi sta facendo impazzire. Mentre lo guardo nella mia mente parte la pellicola del kamasutra a vignette. E così la cena di lavoro si tramuta per me in qualcosa di totalmente diverso e inaspettato.
Dopo aver concluso brillantemente la pratica dell'ennesimo affare che porterà nelle tasche del signor De Angelis centinaia di migliaia di euro, torno nella mia stanza.
Tre colpi, cupi e secchi, sulla porta mi fanno trasalire.
«Non c'è bisogno che si scusi! Come le ho già detto, è a posto così!» dico mentre schiudo svogliatamente la porta.
Mi volto di spalle incrociando le braccia come una bambina arrabbiata.
«Anzi, forse servono le scuse!» sostengo voltandomi per affrontare il problema.
«Pensavi davvero che il Signor De Angelis fosse venuto qui a scusarsi con te?».
«Mah... in effetti sì! Avrebbe potuto farlo».
«Sinceramente? Non mi sembra il tipo».
«Come mi hai trovata? Non dovresti essere a conoscenza di informazioni private come il numero della mia stanza!».
«Non ti avrei lasciata andare...».
Le sue mani afferrano i miei fianchi con fermezza. Mi attira a sé baciandomi con passione. Dopo attimi interminabili la sua lingua calda e audace percorre il mio collo, fino a scendere sui seni. Morsi leggeri solleticano la mia pelle. Mi abbandono a lui. Le sue mani esplorano la mia schiena cercando di liberarmi dall'abito. Infilo le mani sotto la sua camicia, scandagliando torace e schiena. Lo spoglio affannandomi mentre mi strappa via gli slip.
Il desiderio di sentirlo dentro di me è talmente forte da provocarmi fitte di piacere intenso al basso ventre. Appena libero dai pantaloni lo spingo sul letto. Finalmente nudi e liberi. Mi posiziono a cavalcioni su di lui. Gli accarezzo i testicoli con delicatezza salendo poi al membro, che stringo con una presa decisa facendolo scivolare lentamente dentro di me. Mi muovo su di lui e osservo il suo viso attraversato dal piacere. Mi morde con delicatezza i capezzoli mentre segue i movimenti del mio corpo tenendo le mani sulle mie natiche sode e bronzee. Poi mi tiro su, lasciando la sua virilità ad attendermi. Non voglio che concluda così. Mi sposto di fianco al letto e piegando la mia schiena poggio le mani ai bordi della scrivania. Divarico le gambe. La sua mano arriva veloce schiaffeggiando con delicatezza il mio sedere. Mi volto a guardarlo sorridendo. La sua erezione mi sorprende riempiendomi. I nostri corpi uniti in un unico e solo essere. Un'esplosione di piacere ci sorprende nonostante io ne voglia ancora.
Poi la pace, la famosa quiete dopo la tempesta. Ci infiliamo sotto le coperte scambiandoci sguardi languidi e carezze profonde. Mi strige a sé e io mi sento al sicuro nelle braccia di uno sconosciuto, più al sicuro di quanto io mi sia mai sentita.
Non vivo più un amore da anni, o probabilmente non l'ho mai vissuto. Dicono che l'amore sia il risultato di tre elementi fondamentali: passione, intimità e ultimo, ma più difficile ingrediente l'impegno. Il terzo elemento è tutto. Ci si impegna ad amare e a mantenere la relazione viva nel tempo. Questo non mi viene mai bene, di conseguenza preferisco brevi relazioni, oppure incontri da una notte e via.
Mi diverte far credere all'uomo che io sia una sorta di santarellina, per poi sorprenderlo nel momento in cui si rende conto che non sono come ci si aspetterebbe. In fondo, mi comporto solo come uno dei tanti uomini che ha incrociato la mia strada.
E ora che sono finiti a letto insieme? cosa accadrà?💋

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Sober Souls
Teen Fiction«Come mi hai trovata? Non dovresti essere a conoscenza di informazioni private come il numero della mia stanza!». «Non ti avrei lasciata andare...». Le sue mani afferrano i miei fianchi con fermezza. Mi attira a sé baciandomi con passione. Dopo atti...