Mi svegliai in un letto d’ospedale, circondato dall'odore pungente di disinfettante e da un silenzio opprimente. La luce del sole filtrava attraverso le tende, creando strisce luminose sul pavimento. La mia mente era annebbiata, non avevo idea di come fossi arrivato lì.
Un medico entrò nella stanza con un sorriso gentile -Ehi, benvenuto nel mondo dei vivi!- disse, cercando di rompere il ghiaccio -Vuoi che incominci con il discorsetto?-
-Non...ricordo niente di ieri sera- ammette
-Immagino! Sei stato trovato in stato di incoscienza davanti all’ospedale. Eri pieno d'alcol, quasi superava il sangue! Sei rimasto in coma per tre settimane-
La sua voce era rassicurante, ma le sue parole al contrario mi colpirono come un pugno allo stomaco. L’idea di aver toccato il fondo mi lasciò un retrogusto amaro -Dopo l'ultima volta, ero ragazzino, avevo deciso di smettere di esagerare con l’alcol, ma a quanto pare ci sono ricascato un bel po' di anni dopo. Non dico che non beva, ogni tanto un bicchierino, ma non avevo più esagerato così tanto...- risposi, cercando di capire come fossi finito in quella situazione.
Il medico annuì comprensivo -Nah, stai tranquillo! Capita, credimi, anche a me è successo una volta, una serata in cui ho perso completamente il controllo e non mi ricordo il minimo dettaglio, nemmeno chi mi abbia invitato e dove! Però lo dico per te: l’alcolismo è una cosa seria, quindi ti consiglio di provare a smettere di bere. Potrebbe sembrare una grande perdita, ma continuare può essere un problema insidioso-
In quel momento, mi resi conto che anche io, come nel racconto del medico, non riuscivo a ricordare chi mi avesse invitato o dove fossi stato. Era tutto avvolto nel mistero -Devi vedere anche la psicologa dell’ospedale appena ti senti meglio, oggi non ha nessun paziente, se te la senti più tardi posso fissare un appuntamento. Quando ti senti meglio me lo dici!- aggiunse il medico -È importante verificare se hai perso qualche frammento di memoria...
...intendo oltre quella sera!-
Sentivo il peso di quel mistero sulle spalle.
Il medico sorrise, ma il suo sguardo trasmetteva una certa preoccupazione. Io, però, avevo altre cose a cui pensare. -Devo tornare al lavoro- dissi, cercando di allontanare l’ansia che mi attanagliava.
-Certo, ma non affrettarti. Devi prima vedere la psicologa dell’ospedale e inoltre riposare un po', non ti sei appena svegliato da una dormita di un paio di ore, ma da un coma- mi rispose il medico, interrompendo i miei pensieri. -quindi è importante che tu veda prima di tutto la psicologa, per capire se ci sono altri frammenti di memoria che potresti aver perso-
Rimasi in silenzio, pesando le sue parole. L’idea di parlare con qualcuno sui miei problemi mi metteva ansia, ma non avevo scelta. La mia vita sembrava un puzzle irrisolvibile, e avevo bisogno di ogni pezzo per capire cosa fosse successo. Decisi però di dare una risposta affermativa -D'accordo, chiami pure la psicologa-Dopo un po' di minuti la psicologa entrò nella stanza. Era una donna di mezza età con un sorriso gentile e una targhetta con il nome "Laura".
-Ciao, Luca. Come ti senti oggi?- chiese, mentre si sedeva accanto a me.
-Un po’ confuso- ammisi -Non ricordo cosa sia successo l’ultima volta che ero sveglio-
La Dr.ssa annuì, prendendo appunti -È normale sentirsi così dopo un’esperienza alcolica. Vorrei farti alcune domande per capire meglio la tua situazione-
Mentre rispondevo alle sue domande, un senso di pesantezza si fece strada dentro di me. Parlammo della mia vita, delle mie abitudini, e di come avevo sempre cercato di mantenere il controllo sull’alcol. La psicologa ascoltava attentamente, facendo domande per guidarmi attraverso il mio ricordo annebbiato.
-C’è qualcosa che ricordi prima di perdere i sensi?- chiese, scrutandomi negli occhi.
-No- risposi -Non ricordo chi mi avesse invitato o cosa fosse successo-
-E questo ti fa sentire vulnerabile, giusto?- aggiunse, cogliendo un altro tassello del mio stato d’animo, facendomi annuire istintivamente -Ti incoraggio a scrivere ciò che ricordi. A volte, mettere per iscritto i pensieri aiuta a chiarirli-
La nostra conversazione durò a lungo, e alla fine, sentii una sorta di sollievo. La Dr.ssa mi disse che era importante continuare a lavorare sulla mia memoria e che avremmo potuto incontrarci di nuovo dopo le dimissioni, bastava chiamarla -Voglio assicurarmi che tu sia in grado di affrontare le sfide che ti aspettano. La tua vita non è solo il mistero di quella sera, ma anche una opportunità per ricominciare-
Dopo la sessione, il medico tornò nella stanza -Hai fatto progressi, Luca. Ricorda solo di rimanere sempre cauto. Le vecchie abitudini possono tornare facilmente-
-Devo tornare al lavoro- ripetei
-Non c'è fretta- affermò lui preoccupato per il mio stato
-Sto bene! Voglio essere dimesso e non perdere altro tempo!-
-Non possiamo tenerti qui contro la tua volontà, ma vorrei consigliarti di restare ancora qui, almeno una notte-
-La ringrazio dottore, ma io sono un detective, devo tornare al lavoro immediatamente!-
-Lo...lo so che lei è un detective, per questo le consiglio di...- la sua voce smebrava più cauta ed inoltre mi ero accorto del fatto che mi avesse inziato a dare del lei
-Sto bene!- affermai nuovamente, quasi in maniera brusca
-Se si sente pronto, deve firmare dei documenti per la dimissione, poi potrà andare liberamente-
-Grazie, scusi per il mio tono. Dove posso firmare i documenti?-
-Gliene porto una copia direttamente qui, non si preoccupi- mi disse, uscendo e poi tornando con il foglio e una penna.
Firmai e subito dopo il medico mi tolse l'ago della flebo dalla vena e ci mise un cerotto con un pezzetto di cotone.
Mi restò accanto mentre mi alzavo dal letto, ma mi sentivo bene e riuscivo a stare perfettamente in piedi
-Come si sente?-
-Sto bene!- risposi semplicemente
-Va bene, allora è libero di andare, non posso trattenerla! Però...si riguardi-Uscendo dall’ospedale, la luce del sole mi colpì in faccia, illuminando la mia mente. Avevo un obiettivo: tornare a lavoro.
Il mistero della sera di ubriachezza per me poteva restare un mistero.
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Gone Shadows
Mystère / ThrillerIl Detective è appena uscito da un coma etilico, ma nemmeno quello può fermarlo. Il nuovo caso lo attira come una calamita e ora dovrà indagare sulla misteriosa scomparsa di alcuni abitanti di un piccolo villaggio di abitanti riservati