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17/02/2019
Mosca.

"Davay, Davay yeshcho Vanya!(forza, forza più su Vanya!)"urlò a gran voce Helena Golubev,madre della biondina.
Sul volto della sedicenne era dipinta di sofferenza e stanchezza,era da stamattina alle sei che si allenava.
Non si era fermata nemmeno un secondo, solamente qualche minuto per andare in bagno e bere acqua.
"Davay! Davay! Podnimi nogu yeshche!(Forza,forza alza più la gamba!)"continuava ad ordinarle la donna.

La musica classica in sottofondo ormai era diventata fastidiosa,fin troppo.
I suoi timpani chiedevano pietà.
"I... prygni!(E...salta!)"
Terminò per la milionesima volta quella maledetta coreografia.
Fece una smorfia di dolore,le dita dei piedi erano completamente andate a quel paese.
Le sue scarpette da ballo erano completamente rovinate.
Il sudore imperlava il suo corpo intero,appena sarebbe uscita da quella maledetta sala, l'influenza l'avrebbe subito attaccata.

Il suo stomaco brontolava,aveva tanta fame.
Strinse le budella, cercando di non farle sentire quel rumore.
Purtroppo lo sentì,Helena si girò di scatto.
I suoi occhi erano glaciali,incutevano timore.
"Vy sluchayno ne golodny?(Hai per caso fame?)"domandò lei, mettendosi a braccia conserte.
Con il suo sguardo sembrava che la giudicasse.
"Net,mama(no, mamma)"scosse il capo lei.

Intanto la musica continuava a suonare,se le sarebbe arrivato un raptus di rabbia, probabilmente avrebbe spaccato la radio con una sedia.
"V tvoyem vozraste ya malo vesil, i posmotri, gde ya nakhozhus', ya mnogo let byl vedushchim tantsorom.(Alla tua età pesavo poco e guarda dove sono,sono stata per anni la prima ballerina)"con le braccia le fece segno di guardarsi attorno.
Helena aveva la propria scuola di danza classica,una delle più famose di Mosca.
Vanya, ovviamente,la frequentava ma solamente sua madre era la sua insegnante.
Le sue lezioni non erano come quelle delle altre ragazze.
Non aveva pause per mangiare o semplicemente riprendersi e non finivano nemmeno in un orario decente.

"Vanya slishkom mnogo vesit, poymi(Vanya pesi troppo, renditi conto)"osservò la bionda con espressione schifata.
Non era vero.
Non era assolutamente vero.
Pesava a malapena trenta chili,era un dannato scheletro.
Le si vedevano le ossa,i suoi capelli avevano perso le fibre(stando sempre con lo chignon)e non le veniva il ciclo da molto tempo, rischiando di compromettere future gravidanze e rapporti sessuali.
"mozhno mne poyti v vannuyu?(Posso andare in bagno?)"chiese la sedicenne,con voce sottile.
Helena sbuffò e con un gesto della mano le fece segno che poteva andare.

Uscì dalla saletta,tutte le altre ragazze della scuola stavano uscendo dalle aule per tornare a casa.
La ragazza starnutì,segno che si stava prendendo un bel raffreddore.
Imprecò mentalmente e camminò per il lungo corridoio, illuminato da lampadari eleganti stile '700.
Aveva fame, avrebbe mangiato qualsiasi cosa.
"Privet, Vanya, vse v poryadke?(Ciao Vanya,tutto bene?)"una ragazza della scuola,la salutò con tono gentile.
Tutti la conoscevano lì dentro.
La bionda alzò la mano,come cenno di saluto.
"Da-da vse khorosho, ya prosto nemnogo ustal(Si,si va tutto bene sono solo un po' stanca)"sorrise flebilmente.

Il suo stomaco le continuava a mandare segnali fin troppo udibili.
"YA vizhu, ty goloden, khochesh' eti krekery?(Vedo che hai fame,vuoi questi crackers?)"dal suo borsone prese un pacchetto di cracker al formaggio.
Lei annuì energicamente e la ragazza glieli passò.
"U menya tozhe yest' etot malen'kiy kusochek shokolada(Ho anche questo pezzetto di cioccolata)"e prese un po' di cioccolata Babaevsky.
"Da,pozhaluysta(Si,grazie)"prese il cibo e scappò lontano dalla ragazza.

Si rinchiuse in bagno, andò dentro un cubicolo e si sedette su una tazza.
Mangiò entrambe le cose insieme,con il pericolo di strozzarsi.
Poi,dopo nemmeno un minuto, iniziò a sentirsi in colpa.
Se sarebbe ingrassata,non avrebbe ballato da nessuna parte e sua madre sarebbe stata delusa e arrabbiata.
Si inginocchiò a terra,appena mise due dita nella gola vomitò tutto.
Non solo il cibo buttò fuori,ma anche i succhi gastrici.

Finì di vomitare e scaricò, dopodiché uscì dal cubicolo per sciacquarsi il volto.
Fece scorrere l'acqua,le sue mani stringevano il marmo del lavandino mentre si guardava allo specchio.
Per un secondo vide sfocato ed ebbe uno giramento di testa.
Strabuzzò gli occhi e si sciacquò il viso con l'acqua fredda,giusto per riprendersi un po'.
Un altro giramento di testa,un altro ancora.
Iniziò a sentirsi debole e poi a non vedere più niente.
"Kakogo cherta...(Ma che cazzo...)"
Vanya svenì,il suo corpo al contatto con il pavimento fece un rumore sordo.

Venne ritrovata da un'altra ragazza,che appena scoppiò in lacrime,decise di chiamare l'ambulanza.

18/10/2024
Vanya si svegliò di soprassalto,aveva sognato per l'ennesima volta quella maledetta sera.
Mentre era distesa su un lettino, aveva la flebo attaccata al braccio.
Ormai la ventunenne era guarita,era uscita dal quel dannato tunnel.
Ce l'aveva fatta.
Si trovava in quel posto solamente per un ulteriore controllo,per controllare se tutto fosse nella norma.
Precisamente il 16 novembre del 2022 venne fatta uscire da quella clinica,il mese dopo decise di trasferirsi in Italia.
L'italiano lo masticava bene,da quando era piccola prendeva lezioni di italiano di nascosto dalla madre.

"Ey, Vanya, tebe snachala pozvonili po telefonu(ehi vanya, prima ti hanno chiamato al telefono)"le informò una sua amica e vicina di letto.
"Oh spasibo Ludymilla(oh grazie Ludmilla)"sorrise flebilmente la bionda,per poi staccare il telefono dal caricatore.
Lo accese e appena vide il prefisso di Roma,subito spalancò gli occhi.
"O, chert voz'mi(Oh porca troia)"la sua amica la guardò,con un sopracciglio alzato.

Voleva dire solo una cosa:la produzione di Amici l'aveva richiamata.
Aveva fatto i casting quell'estate,venne subito presa.
Purtroppo non la chiamarono per partecipare alla prima puntata, però se l'avevano richiamata voleva dire che c'era una possibilità.
Richiamò il numero, aspettò qualche secondo e poi si sentì la voce di una donna.
"Pronto?"
"Pronto,salve,sono Vanya ho visto solo adesso la chiamata"disse,dal suo tono di voce si poteva captare un leggero accento russo.

"Non si preoccupi signorina,le volevo dire che può avere una nuova possibilità.
I professori hanno rivisto i casting e vorrebbero aggiungere un posto, è per caso libera il 31 ottobre che sarebbe la prossima registrazione?"
"Si,si sono libera...ci sarò!"esclamò Vanya, mettendosi a sedere.
"Perfetto,allora arrivederci ci vediamo giovedì"
"Arrivederci, grazie ancora"
Appena mise giù, esultò alzando le mani.

Le ragazze della stanza la guardavano confuse,non avevano capito niente.
"Si!Si!Si"esclamò,con un gran sorriso.
Finalmente Vanya aveva trovato la felicità,poteva vivere il suo sogno in tranquillità.



Benvenuti in Butterfly!
Questo è un capitolo introduttivo, tranquilli nel prossimo comparirà il nostro caro Gabriel.
Comunque volevo fare troppo testa idea di unire le due storie.
Mi dispiaceva lasciare solo Vybes,dopo la rottura con Sole.
Anche lui ha bisogno della sua metà.
Più avanti scoprirete molti più particolari della vita di Vanya e del perché si chiama proprio Butterfly,questa storia.

Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo!

Giulia🍓🖤

𝐵𝑈𝑇𝑇𝐸𝑅𝐹𝐿𝑌-𝗏𝗒𝖻𝖾𝗌Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora