15. Oggi, Ottobre

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Oggi. Ottobre

«Minnie, tua madre mi ha detto tutto. Mi dispiace moltissimo, ti prego perdonami.»

Le parole di Fred mi lasciarono di sasso. Non sapevo davvero cosa pensare: lui si stava scusando con me?

Di motivi ne avrebbe avuti, altroché, dato che aveva chiesto a mio padre di farmi spiare dai suoi scagnozzi ma, se mi chiedeva perdono, immaginai che mia madre non gli avesse confessato tutta la verità, e che Fred non avesse visto la fotografia di me e Leo sul molo.

«Posso portarti fuori a cena? Ti spiegherò tutto» mi disse.

«Stasera ho appuntamento con Jo» risposi io. Con tutto quello che mi stava precipitando addosso in quei giorni, non avevo proprio voglia di aggiungere questa scomoda conversazione alla lista di incombenze. Sapevo che prima o poi avrei dovuto affrontarla, ma per il momento ero contenta di avere una scusa per evitarla.

Purtroppo non funzionò, perché Fred non demordette: «allora facciamo due passi e parliamo?»

Sapevo quanto poteva essere insistente il mio fidanzato così, un po' controvoglia, accettai. Fred fece segno all'autista di seguirci, nel caso in cui avessimo cambiato idea e ci fossimo stancati di andare a piedi, e ci incamminammo verso casa mia.

«Allora, cosa ti ha detto mia madre?» chiesi, incerta su come iniziare. Non avevo davvero idea di quanto fosse stato condiviso con Fred e non volevo rischiare di rovinare il certosino lavoro di Danielle Van Monneck spifferando dettagli superflui.

Fred sospirò. «Tutto, più o meno. Mi ha detto che eravate andate insieme a provare degli abiti da sposa e che, a un certo punto, ti sei accorta di non avere più l'anello di fidanzamento al dito. Siete uscite per strada cercandolo disperatamente e avete notato che qualcuno vi scattava delle fotografie. Tua madre ha subito pensato che i paparazzi volessero un'anteprima esclusiva dell'abito da sposa della figlia dei Van Monneck, così li ha affrontati. Ed è stato lì che avete scoperto che non si trattava di paparazzi, ma di investigatori mandati da Larry.»

Restai un attimo attonita. Mia madre era davvero un'ottima bugiarda; aveva pensato a tutto. Non che gliel'avessi chiesto, ma d'altronde non le avevo mai domandato nulla: semplicemente, lei non aveva la concezione dei confini personali, e si immischiava nella mia vita come se fosse stata la sua. In questo caso, non sapevo se arrabbiarmi con lei per essersi intromessa, o esserle grata per avermi tolto un peso dalle spalle.

In ogni caso, confermai la sua versione senza battere ciglio. «È vero, è andata così. E purtroppo non abbiamo mai trovato l'anello.»

«Danielle mi ha detto anche questo. Te ne prenderò uno ancora più bello, se non salterà fuori.»

Stavo per ringraziarlo e scusarmi per la mia distrazione, quando mi ricordai che la vittima in quella situazione ero io. «Cosa ti è saltato in mente di farmi pedinare?» chiesi fredda.

Fred chinò la testa con aria affranta. «Non so cosa stessi pensando, Minnie. Scusami. Ho visto come quel tizio ti guardava, la settimana scorsa al palazzetto, e non mi è piaciuto. Poi mi hai detto che vi conoscevate, e sono diventato ancora più geloso. Durante i giorni successivi ti ho vista sempre distratta, persino durante il sesso, e ho pensato...»

«Hai pensato male, Fred» lo interruppi io. «E niente, niente giustifica quello che hai fatto.»

«Lo so. Dimmi cosa posso fare per rimediare.»

«Niente.»

«Non ci stiamo lasciando, vero?» domandò Fred. Forse mi sbagliavo, ma mi sembrò di scorgere il tremolio del pianto nella sua voce. «Vuoi ancora sposarmi?»

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