Era lì che attraversava un corridoio immenso, lei che fino a tre mesi fa era pronta a tornare in Italia ed a continuare la sua solita routine, invece no era lì al gala dove erano invitati i maggiori esponenti del governo statunitense.
Nessuno sapeva chi fosse, nessuno sapeva che volto avesse eppure era lì.
C'erano persone vestite di tutto punto, camminavano senza avere paura di commettere un errore è poi c'era lei che a mala pena sapeva parlare inglese.
Dopo due ore trascorse in un angolo di quella immensa sala finalmente arrivano i discorsi dei saluti e lei non poteva che essere felice al solo pensiero di rientrare a casa e togliersi dai piedi quei tacchi odiosi.
La vicepresidente iniziò il suo discorso di ringraziamento rivolto a tutti quelli che avevano presenziato all'evento e lei con fare indiscreto si avvicinava all'uscita stava per aprire la porta quando all'improvviso ci fu un blackout.
In mente sua pensò "buona la prima" dopo circa 10 minuti le luci si riaccesero tra le urla delle mogli di qualche parlamentare e le ingiurie delle guardie del corpo, le luci si riaccesero eppure dopo qualche secondo che la sua vista si riassestò lei avrebbe voluto rimanere al buio per tutta la vita.
Dinanzi a me c'era uno scenario da film uomini in nero con armi pesanti che circondavano il palco la vicepresidente in un angolo che tremava e tutti quelli che fino a prima si pavoneggiavano come grandi uomini di politica e di guerra erano come di un tratto paralizzati da un "PETRIFICUS TOTALUM"
Iniziò a parlare uno dei uomini in nero:
"Se stasera siamo qui e solo per far capire al presidente che se volessimo potremmo abbattere anche il suo sistema di sicurezza ed è per questo che l'unica persona che può dimostrare tutto ciò è lei Charlotte"
Mi giravo intorno per capire chi fosse ma nessuno si faceva avanti fino a quando ...
Dal nulla una voce inondò la sala e disse:
"Eccomi prendete me e lasciate andare gli altri"
Era lei il capo di gabinetto avevo letto di lei dottorato a Yale per poi arruolarsi nell'esercito era diventata direttore della CIA per poi essere scelta dal presidente come capo di gabinetto.
Nel giro di pochi secondi lei era distesa a terra le sue guardie del corpo presero le armi e le puntarono contro gli assalitori.
Mi guardai intorno per cercare una soluzione, un piano per scappare il punto non era quello però, dovevo cercare un modo per evitare che ci fosse una carneficina davanti ai miei occhi così agii d'impulso ero ad un metro dall' assalitore che aveva in ostaggio il capo di gabinetto presi una scheggia di vetro e come il maestro mi aveva insegnato la lanciai e urlai:
"Charlotte giù"
Senza sapere chi fossi lei si abbassò la scheggia colpí in pieno collo l'assalitore e nel giro di due minuti gli uomini in nero erano a terra, le guardie del corpo scortarono i politici, i capi del governo all'esterno, mentre io con molta calma presi gli ultimi stuzzichini e mi avviai all'uscita e poco dopo arrivai a casa.
La mattina dopo mi svegliai, andai a correre e rientrai a casa ma la mia mente invece era ferma su un ricordo che non sapeva se fosse un sogno o realtà, "la sera precedente".
Erano le 07:26 presi il cellulare e c'erano circa 20 chiamate perse da numeri sconosciuti 15 e-mail ma nessun mittente, così mi vestii scesi in garage e mi avviai alla macchina per andare a lavoro, venni bloccata da alcune agenti dell'FBI che mi costrinsero ad andare con loro.
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SHE
ActionUna ragazza in cerca del sogno americano viene coinvolta in una cospirazione messa in atto da personaggi potenti della politica e non. Da semplice giornalista di giorno a guerriera di notte. Il suo nome è Midge ed è qui per raccontarvi la sua assurd...