Nuovo giorno, nuove avventure, in particolare oggi.
Non ci credo neanche io a quel che sta per accadere, ma posso dire una sola cosa: c'è la sto facendo.
Piano piano con le persone giuste sto abbattendo il muro che mi sono posta da sola e lo sto riducendo in piccoli pezzi.Adesso sono giù a far colazione con mio padre e al parlare di tutto quel che ci passa per la testa.
"Papi oggi mi devi aspettare" dissi io
I suoi occhi scattarono sui miei, aveva già capito tutto.
"Tesoro ne sei tanto sicura? Non ti voglio mettere pression-"
"Si papà, voglio venire, devo essere forte per me e per mia madre" dissi io auto convincendomi che sia così
"Vabbene, aspetterò tutto il tempo che serve per rivederti lì, ogni giorno mi rendi sempre più fiero." disse lui dandomi un bacio sulla fronte
"Ti voglio un mondo di bene, senza di te non so che fine avrei fatto" dissi io ripensando a quel meraviglioso giorno che l'ho conosciuto
"Tesoro ma lo sai che oggi lo rivedrai?" subito capisco a chi si riferisce
"Papà si, so tutto, e tranquillo che purtroppo ieri ci ho dovuto passare l'intera serata insieme, non sarà un campo da calcio a cambiare i nostri rapporti" dissi sicura
Mio padre mi guardò divertito mentre scuoteva la testa
"Eppure mi ricordo perfettamente quando vi am-" lo fermai subito dalla frase che stava per dire
"NO"
"Ci siamo sempre e solo odiati e continuerà ad essere così" dissi io imbarazzata dalla situazioneMio padre alzò le mani in segno di resa e mi incitò a prepararmi, essendo già in ritardo.
Mi andai a fare una doccia rinfrescante, lavai i denti, feci skin care.
Poi scelsi l'outfit e optai per un qualcosa di semplice ma allo stesso tempo elegante per l'ambito in cui dovrò andare.Decisi di non truccarmi molto, infatti misi un po' di mascara e gloss.
Spruzzai un quintale di profumo e sono finalmente pronta, nonostante i continui richiami di mio padre di darmi una mossa."Eccomi eccomi" dissi giustificandomi
"Eh eccomi eccomi, andiamo va che abbiamo fatto ritardo" mi canzonò mio padre
"Si vabbè ritardo mamma mia" sbuffai divertita
Il viaggio in macchina fu silenzioso, ma questo silenzio non era fastidioso anzi. Spesso mio padre mi lanciava delle occhiate per vedere come stessi ma la verità è una: sto morendo di ansia.
Non so che effetto mi farà rivedere una partita da calcio, toccare un pallone.Ma non sono pronta a una cosa: vedere Lamine giocare.
Ho sempre detto che Lamine non gioca tanto per giocare. Lamine è affascinato dal calcio. Lui è come se appena mette piede in campo diventasse un robot: non è lui che si comanda, ma agisce di impulso, quello che gli viene viene.
Con il suo modo di gioco è stato capace di farmi fare una partita con lui alla Masia, nonostante quello che avevo passato con mio padre biologico.Adesso dopo quello che è successo tra di noi non so come reagirò io, ma non so neanche come reagirà lui...
Siamo appena arrivati davanti al campo e leggere di nuovo quella scritta riporta in me ricordi belli: Fcbarcelona.
La mia squadra del cuore..."Allora pronta?" chiede mio padre più agitato di me
Senza troppi giri di parole annuii e ci dirigemmo verso il campo.Dopo tutti i controlli entrammo e posso dire che tutto ciò di cui ho bisogno è il calcio.
Non appena ho visto il campo una sensazione di spensieratezza si espande nel mio corpo e tutto sembra essere migliore.
Ci avvicinammo sempre di più fino a presentarmi all'intero staff.
Nessuno dei ragazzi era ancora arrivato anche se a breve dovranno per forza essere qui.
Come non detto sentii in lontananza delle voci, le voci dei ragazzi che nonostante fosse prima mattina, trovavano sempre il modo di strappare un sorriso a chiunque li vedesse o ci parlasse.Non appena misero piede in campo e mi videro tutti si paralizzarono; sapevano che sarei tornata, ma non avevo specificato quando.
"MA" dissero tutti per poi saltarmi addosso riempiendomi di abbracci
"Anche io vi voglio bene, ma sto rischiando di morire soffocata" dissi ridendo
"Ma quando avevi intenzione di dirci che saresti venuta oggi?" chiese Raph
"Mi era sfuggito come particolare" dissi sorridendo
Tutti i ragazzi iniziarono a farmi delle domande su questa mia improvvisa decisione e anche molto azzardata.."Dai ragazzi andate ad allenarvi dopo tutte le curiosità" disse mio padre
Lo guardai e sorrisiVedendo che piano piano tutti si allontanarono, vidi una persona che subito riconobbi, che già si stava allenando non curandosi della mia presenza.
Bastardo...L'allenamento iniziò e quasi mi facevano pena: io ferma tutta profumata a non fare niente, loro tutti sudati a lavorare.
L'allenamento continuò anche con una partita fin quando non si concluse.Tutti i ragazzi andarono nello spogliatoio per cambiarsi e io decisi di aspettarli.
Piano piano tutti uscirono, e mi iniziarono a tempestarmi di domande alle quali risposi con molta felicità vedendo il loro interesse nei miei confronti.
Mancava però una persona, che subito dopo uscì con la sua aria da egoista...
Camminava con le sue solite cuffiette, con la gomma da masticare e con il tipico marsupio che hanno i calciatori.Tutti se ne andarono lasciandomi da sola con questo essere.
Spazio autrice
Ciaoo come state? Spero bene❤️
Vi è piaciuto questo capitolo?
Se vi va mettete una stellina e commentate voglio sapere cosa ne pensate🌟💫Capitolo corto di passaggio, scusate... Però mi farò perdonare😃
Cosa succederà tra questi due?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo, byee ❤️
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𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐈𝐍 𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐄𝐘𝐄𝐒||𝐋𝐚𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐘𝐚𝐦𝐚𝐥
RomanceAlyssa Garcià, ragazza dal passato difficile ha avuto il bisogno di andare nel suo paese l'Italia, per 8 anni, lasciando nella sua città natale, Barcellona, i ricordi più brutti che una persona possa avere. Oltre ai ricordi li lasciò suo padre adott...