"C'è l'hai fatta" esordì il ragazzo staccandosi dal telefono
Lo guardai confusa da questa sua affermazione ma decisi di rispondere
"Già"Ci fu un momento di silenzio alquanto imbarazzante ma non so per quale motivo decisi di parlare, facendo sì che i pensieri che prima vagavano soltanto nel mio cervello, adesso divennero frutto di una "discussione".
"Come mai prima non sei venuto da me a salutarmi, con i ragazzi" dissi con non so quale coraggio
Lamine mi guardò e sorrise, sorriso che per quanto possa essere bello, riesco a capire quando sia sincero o quando sia un sorriso malizioso."Che c'è Sissi, volevi che ti venissi a salutare?" disse Lamine sporgendosi più verso di me
"Non ti montare la testa, è soltanto una curiosità" dissi io
"Sisi curiosità, come se non volessi nascondere che non vedevi l'ora di vedermi lì insieme ai tuoi amichetti, mi sbaglio?" disse guardandomi
Roteai gli occhi, odio quando le persone fanno così.
"Si ti sbagli, era giusto una questione di rispetto nei miei confronti" dissi io
"Mh rispetto... Non ne vedevo il bisogno in quel momento per cui ho ritenuto opportuno allenarmi anziché stare attorno a te"
Mi fa fatica ammetterlo ma quelle parole mi hanno un po' ferita, ma è normale, purtroppo è il mio carattere che dà peso ad ogni cosa che qualcuno dice.
"Infondo sei sempre stato uno stronzo no?" dissi io con nonchalance
Lui mi guardò e rise"No Sissi, sei l'unica che dice che sono uno stronzo le altre non lo hanno mai detto, se non in un altro ambito"
Ho il volta stomaco."Oh ma guarda che onore essere l'unica che dice la verità... Wow che spettacolo" lo presi in giro scocciata da quella situazione
Decisi di alzarmi e di allontanarmi il più possibile da lui.
"Scappi perché ho ragione Sissi?"
"Potresti anche non rompermi sai?"
"Potresti anche non rispondermi sai?" disse Lamine alzandosi e avanzando verso di me
Mento se dico che il respiro non si faceva più corto ad ogni passo che Lamine faceva verso di me.
Il suo sguardo fisso sul mio come se fossi una preda che vuole a tutti i costi."Spostati" dissi con un filo di voce
"Allora? Perché mi rispondi se tanto mi odi?" disse con quel fottuto sorriso da mandare in tilt chiunque
"Perché continui ad assalirmi?"
"Sissi non ti hanno insegnato che non si risponde con un'altra domanda?" chiede lui avvicinandosi di più, come se volesse studiarmi per bene, nonostante lui sappia ogni cosa di me, purtroppo.
"L'unica cosa che mi hanno insegnato è stare lontano dagli stronzi come te" dissi riprendendo il controllo della situazione andando via da questa sala rivelatasi il mio incubo più grande
Raggiunsi mio padre che stava parlando con gli altri e poi ci dirigemmo verso casa.
A pranzo non avevo per niente fame, per cui mi misi direttamente il completo per andare in palestra, nella speranza di trovare la figlia del mio allenatore, così da farci amicizia.Preparai tutto il materiale per andare in palestra e dopo aver salutato mio padre mi diressi verso la mia bambolina direzione palestra.
Non appena entrai venni accolta dal mio allenatore affiancato da una ragazza che sembrava avere la mia stessa età."Oh eccoti Alyssa, speravo che oggi venissi. Lei è mia figlia Ines, spero farete ottimi progressi insieme e magari anche amicizia" disse contento il mio allenatore
Guardai la ragazza che subito mi rivolse un sorriso accogliente, facendomi sentire a casa.
"Certo Marc, sarò felice di conoscere una nuova persona e fidati diventeremo delle super palestrate" dissi ridendo seguita dai due
"Già mi piaci sappilo" disse Ines
Subito ci mettemmo all'opera nel fare determinati esercizi accompagnati dalle nostre conversazioni per conoscerci meglio.
"Allora anche tu sei fan del barca?" disse Ines contenta
"Beh si, però dietro c'è una lunga storia che magari un giorno ti racconterò, tu come mai sei una culers?" dissi sorridente
"Semplicemente perché sono la cugina di Lamine, la nuova stella del barca quindi vivo di calcio e da me si parla solo di calcio"
Appena sentii quel nome mi irrigidii e questa cosa non passò inosservata
"Ei tutto bene ho detto qualcosa che non va?" si preoccupò Ines
Sì ines si il problema è che Lamine mi perseguita
"No no tranquilla è solo che oggi non ho pranzato e quindi mi gira un po' la testa" trovai la prima scusa più accettabile
"Amica mia siamo in due facciamo una pausa ne ho bisogno" mi sorrise Ines
È una ragazza davvero solare e disponibile a differenza del caprone di suo cugino.Durante questa piccola pausa che ci siamo poste parlammo di tutto quello che ci passava per la mente e la sua positività e compagnia mi fecero già pensare a delle future uscite che magari potremmo organizzare.
"ma quindi se tuo cugino è Lamine, conoscerai anche alcuni della squadra no?" dissi sperando in un sì
"In realtà mi dispiace dirti di no, non sono mai disponibile per vedere partite o allenamenti dal vivo" disse triste
"Ci penserò io girl tranquilla, però adesso rimettiamoci a lavoro" dissi ridendo e così fu
Infatti lavorammo sodo e in modo molto concentrato rispetto all'inizioQuando finimmo tutta la scheda andammo nello spogliatoio e infine uscii dalla struttura.
Conoscere Ines è stato molto divertente e bello, spero sinceramente che diventeremo amicheSi era fatto ormai tardo pomeriggio e purtroppo sono rimasta a piedi perché mio padre si è venuto a prendere la mia macchina per andare agli allenamenti dei ragazzi, quindi sfortuna vuole che mi debba fare dalla palestra fino a casa mia a piedi.
Quindi presi coraggio e camminai ovviamente a passo lento verso casa mia.
D'improvviso mentre camminavo, una macchina si ferma vicino a me.
Presa dal panico iniziai ad aumentare di poco il passo, così da non dare all'occhio.La macchina suonò il clacson allora mi girai e vidi....
Spazio autrice
Ciaoo come state, spero bene.
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, se così, vi prego di mettere una stellina e di commentare, voglio sapere cosa ne pensate🌟💫.Allora chi ci sarà mai nella macchina? Per scoprirlo rimanete attive
Ci vediamo al prossimo capitolo byee❤️
(scusate per il capitolo corto ma il prossimo sarà molto toccante per cui mi farò perdonare o almeno spero 🤞🏼)
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𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐈𝐍 𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐄𝐘𝐄𝐒||𝐋𝐚𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐘𝐚𝐦𝐚𝐥
RomansaAlyssa Garcià, ragazza dal passato difficile ha avuto il bisogno di andare nel suo paese l'Italia, per 8 anni, lasciando nella sua città natale, Barcellona, i ricordi più brutti che una persona possa avere. Oltre ai ricordi li lasciò suo padre adott...