(Flashback)
Era il 26 settembre 2010 quando dopo un lungo e straziante allenamento con mio padre a calcio, tornai a casa con i buoni propositi di un bel riposino.
Avendo solo 4 anni avevo poche energie, però giocare a calcio mi caricava, mi trasmetteva grinta e adrenalina, soprattutto se fatto con mio padre, nonostante lui non fosse molto felice della mia presenza, in tutto e per tutto.D'un tratto sentii un urlo straziante proveniente dalla cucina, quell'urlo era di una voce troppo familiare: era l'urlo di mia madre.
Di corsa scesi giù preoccupata: non era la prima volta che si verificasse una situazione del genere, ma stavolta avevo il presentimento che qualcosa sarebbe cambiato, non un qualcosa qualunque, ma la mia vita.Mi pietrificai, vidi l'immagine di mia madre sanguinante e mio padre con la mano e la maglietta sporca di sangue.
"M-Mamma" dissi con un filo di voce precipitandomi su di essa
Mia madre era priva di sensi, non respirava, non dava nessun segno di vita.
All'improvviso mi ritrovai con il corpo per terra e con il volto girato di lato.
"Tu non sei degna di vivere. È colpa tua sé tua madre è in queste condizioni, guardala, non hai il diritto di vivere" disse mio padre con il volto posto a un millimetro dal mio e con lo sguardo indiavolato
"NON È VERO SEI TU CHE FAI DEL MALE ALLA MAMMA" dissi cercando di levare nella mia mente la frase detta da mio padre, ma in cambio ricevetti solo male, male che non augurerei neanche al mio peggior nemico.
Purtroppo questo fu l'inizio di un lungo capitolo oscuro della mia vita.
Per 3 anni non ricevetti amore, ricevetti male e morte.
Però, durante un periodo di piena oscurità ci deve per forza essere una luce.
A me quella luce comparì il 22 marzo 2013 quando finalmente trovai un vero padre, anche se non biologico.
Finalmente potevo dire per la prima volta "papà" senza essere giudicata e maltrattata.Quel 22 marzo non fu l'inizio di un nuovo capitolo, fu l'inizio di una nuova vita, della mia nuova vita.
(Fine Flashback)
Mi svegliai di colpo... Un' altro incubo non mi aveva fatto chiudere occhio.
Quella notte, quella benedettissima notte mi rimase impressa nel cervello, tanto che nonostante siano passati 14 anni, sento ancora i sensi di colpa mangiarmi.Rispetto a circa 3/4 anni fa sono migliorata parecchio, prima mi limitavo a tutto, adesso posso dire di essermi quasi liberata di questo mostro, ma quei ricordi, quella notte, rimarranno sempre dentro di me come un tatuaggio, che soltanto con la forza si riesce a eliminare, e io non mi reputo per niente forte.
Grazie al mio papà adottivo, alle mie amiche, sono riuscita a salvarmi, fossi stata da sola me lo sarei potuto anche sognare, ma non sarebbe mai successo.
Adesso, sto cercando di fare il più possibile per avere soltanto ricordi positivi su mia madre, la donna più forte che io abbia mai visto,nonostante l'abbia avuta per poco; ma a quanto pare con mia madre ci deve essere il ricordo della merda umana in persona.
Ora basta parlare di questo e viviamo il presente.Oggi è un gran bel giorno, perché finalmente ritorno in Spagna. Essendo di origine italo-spagnola ho parenti in Italia, con i quali ci ho trascorso 5 anni.
Adesso è arrivato il momento di ritornare lì, a Barcellona, città bella ma che racchiude un misto tra ricordi brutti e belli.Quest'oggi però mi faccio una promessa, in particolare a mia madre: Barcellona da oggi dovrà avere soltanto ricordi belli, perché tu cara mamma sei stato il ricordo e il capitolo più bello della mia vita, nonostante esso sia durato poco.
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Sbarcai finalmente a Barcellona, sono pronta a rivedere tutti i miei amici e mio padre, ma non sono pronta a una cosa: al calcio.
Come penso abbiate capito il calcio l'ho praticato con mio padre; io ero felice, entusiasta dall'idea di avere un padre che mi facesse da allenatore, ma per lui non era così.In tutta la mia vita c'è stata una sola persona, una che dopo il brutto periodo che ho trascorso, è riuscita a farmi vedere una partita di calcio completa e a rifare quegli amati palleggi.
"Papinooo" dissi felice chiamando mio padre
"Ei chica come stai?" disse mio padre( quando dirò il termine mio padre capire subito padre adottivo)
"Tutto apposto ma come reagiresti se ti dicessi che sono appena arrivata all' aeroporto di Barcellona" dissi accennando una risatina
"Ally stai dicendo che sei a Barcellona?" disse mio padre incredulo
"Già ti sbrighi a venire? Ti voglio abbracciare e voglio abbracciare anche i miei amichetti"
"Oddio tesoro non potevi farmi sorpresa migliore, tra 5 minuti sto là" disse mio padre attaccando la chiamata
Vederlo felice mi fa stare bene, è la cosa più bella che io possa fare per lui.
Mi misi seduta su delle panchine ad aspettare l'arrivo di mio padre e intanto mi immagino come sarà la mia vita da oggi in poi: troverò qualcuno che mi sappia amare come lo fa mio padre? troverò qualcuno che mi apprezzi per quella che sono? troverò qualcuno che mi accetti nonostante io continui ad avere degli attacchi di panico?
A fermarmi per fortuna dai miei pensieri fu la chiamata di mio padre, che mi avvisa del suo arrivo.
Subito mi precipito al di fuori dell'aeroporto per abbracciarlo finalmente dopo 5 lunghi anni.Lo trovo lì ad aspettarmi...
"Papaaaaa" dissi saltandogli addosso
"Tesoro mio" disse stringendomi a se
Si vede che si è instaurato un rapporto che nessuno potrà dividere, ormai per me lui è l'esempio di casa e famiglia."Come ti sei fatta bella, mi sei mancata da morire" disse mio padre prendendomi il viso tra le mani
"Anche tu non puoi capire quanto, allora che mi racconti?" dissi tutta sorridente
"Tutto apposto, ci sarà una sorpresina per te" disse lui
"Mhh che tipo di sorpresa" dissi sorridendo
Papà rise e mi disse:
" Sei migliorata tantissimo, continua così e vedi che piano piano tutto si risolve" disse emozionandosi un po'" papà è solo grazie a te, mi hai salvata nel momento più brutto della mia vita, per cui questa non è solo la mia vittoria ma è la nostra vittoria. Adesso non ne parliamo più, ho fatto una promessa a mamma che non avrei più dovuto pensare al passato se non a lei" dissi anche io emozionandomi un po'
"Sono fiero di te ricordatelo" disse per poi baciarmi la fronte
Io lo abbracciai e subito dopo ci dirigemmo in macchina, destinazione casa.
Essendo pomeriggio, mi sistemai tutta la valigia e infine mi misi sul divano con mio padre a parlare delle cose belle successe in questi 3 anni che siamo stati lontani...
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𝐋𝐎𝐎𝐊 𝐈𝐍 𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐄𝐘𝐄𝐒||𝐋𝐚𝐦𝐢𝐧𝐞 𝐘𝐚𝐦𝐚𝐥
RomansaAlyssa Garcià, ragazza dal passato difficile ha avuto il bisogno di andare nel suo paese l'Italia, per 8 anni, lasciando nella sua città natale, Barcellona, i ricordi più brutti che una persona possa avere. Oltre ai ricordi li lasciò suo padre adott...