Capitolo 9

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"Volevo urlare quello che sentivo,
ma sono rimasto zitto per
la paura di non essere capito"
- Charles Bukowski

Piper

Virginia è andata via, Armonia pure, entrambe ferite da un ragazzo, possibile che mi metto sempre in casini più grandi di me?

Noah si siede affianco a me

«Si sistemerà tutto, eppure se Armonia non te l'ha detto magari non gli piace più così tanto, o almeno credeva...» poggia il mento sul palmo della mano

«O forse si vergognava» dico a bassa voce

«Perché dovrebbe? Reece è un bel ragazzo infondo, a molte ragazze piace, e poi capita di avere una cotta di tanto in tanto» guardo un punto indefinito

«Ti è mai piaciuto qualcuno?» mi chiede girando la testa dalla mia parte

Scuoto la testa «Non uscivo spesso quando vivevo ad Houston, i miei erano molto severi su queste cose, niente ragazzi finché non avrai finito i tuoi studi, non fidarti delle tue amiche ti gireranno la schiena appena si stancheranno di te, studia e prendi voti alti in modo che avrai un lavoro buono, supera lui, supera lei...blah blah blah» ridiamo

La sua espressione si ammorbidisce «Deve essere stato abbastanza duro» annuisco leggermente

«Spesso andavo solo alle feste dei nostri parenti, era raro andassi a quelle dei miei compagni di classe, solo quelli con voti alti ed educati, ma eravamo bambini quindi era normale che la maggior parte fosse un po' "spericolato"» sposto lo sguardo su di lui

«E tu?» gli chiedo

Lui sorride «L'unico grande amore che provo per mia madre»

Mi si scalda il petto

«Sembra una brava donne se la stimi così tanto»

«Lo è, sin da quando i miei si sono lasciati lei si è fatta in quattro per essere presente per me e riuscire a lavorare»

«Tuo padre?» chiedo

«Spedisce soldi ogni mese ma non gli importa di vedermi, si è già trovato una compagna e lei è incinta»

«Ti manca?»

Abbassa lo sguardo «È pur sempre mio padre, mi ha cresciuto e mi ha sempre trattato bene, però mi ha tagliato dalla sua vita così facilmente...non ha nemmeno lottato per il mantenimento e se volesse potrebbe tranquillamente venire a prendermi per un paio di ore invece sembra una liberazione non avermi più intorno»

Riesco a sentire la tristezza nella sua voce, la consapevolezza di non essere più un tassello importante per la vita di suo padre, il rifiuto e il tradimento. Leggo la confusione nei suoi occhi e nel modo in cui si gratta il palmo sentendosi in colpa nonostante non avesse fatto niente di male

«Noah, non è colpa tua»

«Lo so» dice con nonchalance

«No, Noah, non è colpa tua» gli poso una mano sulla spalla

«Lo so Piper» gira il viso di lato per nascondere il labbro tremolante ma sentivo la voce tremare

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 10 ⏰

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