«The rebel rule breaker, Viserra Targaryen»
Venti burrascosi erano all'orizzonte, e a poppa della nave potevo vedere le acque grigie della Baia di Lorath stendersi in increspature scintillanti dovute al sole calante. C'era magia nella città che mi stavo lasciando alle spalle, costruita sulle rovine di una storia antica persa ormai nel tempo. C'era una cultura basata sul pacifismo e su una vita semplice dove si rinunciava ai beni materiali. Ma si sapeva ben poco di quel luogo. Avevo soltanto dieci anni, senza un drago o un affetto a cui aggrapparmi, quando fui mandata lontana dal continente occidentale per espiare un peccato non da me commesso. Anche una bambina come me aveva capito sin dal primo istante in cui ero stata messa su quella galea mercantile, che la mia nascita non era stata dettata dall'amore. Bensì da vecchi rimpianti e bramosie passate che si erano riaccese in una sola notte.
Fui costretta a costruire il mio carattere sulla base di un pesante tradimento, diventando ciò che una donna non vorrebbe mai essere. Spietata, ribelle e selvaggia. Ospitata in un piccolo maniero accessibile tramite un labirinto di sotterranei chiamato Lorassyon, crebbi tra i libri in lingua Lorathi, sorvegliata da un sacerdote chiamato Ryn, silenzioso e taciturno. Ryn si dilettava nell'alchimia, ma sapeva forgiare anche piccole armi con dell'acciaio proveniente dalle città libere circostanti. La prima volta che mi rivolse la parola fu per chiedermi di uscire a comprargli delle erbe. Sapeva poco della lingua comune, ma io imparai in fretta come comunicare con lui, riuscendo a dialogare in un grezzo Valyriano di modo che potesse capirmi. Poi, all'età di sedici anni conobbi il primo ragazzo che mi fece scoprire il piacere, un lusso che una donna spesso non può permettersi. Eppure, più che un lusso, per me divenne un modo per capire quanto potenziale avessi, e quanto persuasiva potessi diventare.
Una forte folata di vento mi riscosse, e prima ancora che potessi rendermene conto, era calata la notte. Il capitano Lyseniano incaricato di riportarmi a casa aveva un occhio grigio e l'altro cieco, mordicchiava una strana radice dolce e sembrava piuttosto felice di viaggiare. Il suo volto era increspato dagli innumerevoli sbarchi in mare compiuti nel corso della vita, e macchie solari bucherellavano la sua pelle. Mi affiancò con passi leggeri lungo la fiancata della nave, continuando a masticare. "Deve mancarvi casa, Principessa" ma in quelle parole vi scovai il falso. Perché avrebbe dovuto mancarmi un luogo che mi aveva scacciata via come un insetto?
Non serbavo rancore, ma amarezza.
Lorath mi aveva insegnato a sfogare la rabbia con il piacere carnale e con le balestre puntate contro bersagli di paglia.
Gli risposi dopo minuti di silenzio, schiudendo gli occhi alla magnifica vista delle stelle ora che, calata la notte, si era calmata la tempesta. "Non direi, capitano Kyros. Quanto meno sono libera di tornare tra la mia gente, e sperare di reclamare un drago." L'uomo rise leggermente, e alla fine notando le mie intenzioni di passare la notte fuori coperta, mi concesse la sua giacca prima di tornare ai comandi dell'imbarcazione.
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𝐂𝐀𝐍'𝐓 𝐂𝐀𝐓𝐂𝐇 𝐌𝐄 𝐍𝐎𝐖 - 𝐆𝐰𝐚𝐲𝐧𝐞 𝐇𝐢𝐠𝐡𝐭𝐨𝐰𝐞𝐫 [𝐇𝐎𝐓𝐃]
FanfictionViserra Targaryen è stata esiliata a Lorath da Re Viserys all'età di dieci anni, per espiare l'errore compiuto da Daemon e Rhaenyra quella notte del funerale di Laena. Quando ritorna, compiuti i ventitré anni, lo fa in grande stile, sfidando durante...