Capitolo 2.

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4 Marzo 1519

'' Che posto meraviglioso questo , tutto è immerso nella tranquillità più assoluta , non si odono le carrozze o le venditrici di  piazza ,si sta molto meglio qui che a York anche se mi manca parecchio la mia vita lì.
Adesso sono qui ,sulla mia terrazza e quello che vedo è strabiliante : su ,nel cielo ,vola una grande Aquila è maestosa e sta scrutando  tutta la zona ,credo si stia abituando anche alla mia nuova casa, che adesso domina gran parte del suo territorio!
Questa terra è popolata da moltissime specie, la notte credo di sentire un branco di lupi ululare ,quanto mi piacerebbe vederli per poter studiare da vicino le loro caratteristiche .
Una cosa non ho ancora visto, nonostante io sia nella terra degli indigeni non ne ho ancora incontrato uno ! Forse non esistono ? Si nascondono per paura ? Sono davvero delle bestie disumane come gli Europei raccontano?
Dovrei avere paura di loro, visto ciò che si dice, ma la realtà è che le cose proibite mi hanno sempre incuriosita e talvolta entusiasmata, chissà magari un giorno di questi riesco ad incontrare un indigeno e mi faccio raccontare la sua vita ,sempre se riesca a parlare una lingua civile.''

Elizabeth era rimasta incantata dal posto ed i pregiudizi che dapprima nutriva sembravano essere svaniti , era riuscita a dimenticare , forse , anche il motivo del loro trasferimento per concentrarsi totalmente sulle bellezze del luogo : guardava estasiata la flora locale, diversa da quella che conosceva , le piaceva molto passeggiare in sella al suo cavallo e conoscere nuovi luoghi e si era finalmente dimenticata dei doveri che occupavano le sue giornate a York .
Da qualche tempo infatti , i genitori di Elizabeth cercavano un buon partito per la figlia , la volevano felice ,sì, ma benestante prima di tutto, la loro piccola sarebbe dovuta diventare una signora rispettabile , di cui tutti avrebbero dovuto parlar bene .
Elizabeth però era totalmente diversa da tutte le altre fanciulle della sua medesima età , era una ribelle e ne sapeva una più del diavolo tanto da riuscire senza alcuno ostacolo ad intimidire i pretendenti ,facendoli scappare via ,ogni volta facendola franca . La ragazza ambiva soltanto alla felicità ,voleva trovare l'amore vero e non le interessava quanto avrebbe dovuto aspettare per trovarlo , era persino disposta a sacrificare la sua giovinezza.

I giorni passavano lieti ed Elizabeth si sentiva sempre più legata a quella terra , lì riusciva a sentirsi libera ; ogni giorno usciva col suo cavallo ,esplorava sentieri , conosceva nuove cose e poi riposava tranquilla accanto alle sponde di un ruscello , godendosi le meraviglie della natura , nella solitudine che ahimè l'accompagnava .
Era sola ,nessun altro erede oltre che lei , in casa aveva vicino le dame da compagnia e le domestiche , i genitori ,seppur molto amati , non le erano vicini in quei momenti : il padre era impegnato con i concittadini nella ricerca dell'oro , la madre beveva thé a tutte le ore in compagnia delle pettegole amiche e la povera Elizabeth Rose non poteva far altro se non guardarsi intorno ed incuriosirsi sempre più .

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