Passarono dodici giorni da quando Elizabeth e Malcolm si conobbero , ogni pomeriggio i due 'fidanzati' si ritrovavano a conversare davanti una tazza di the e delle paste parlando del più e del meno , dei rispettivi sogni ,delle ambizioni e dei propri ideali .
Elizabeth si sentiva apprezzata e aveva trovato in Malcolm qualcuno con cui confrontarsi ,qualcuno che la facesse sentire meno sola ; tutti i dubbi o i pensieri erano stati magicamente dimenticati ed ogni giorno la coppia si avvicinava sempre più.Era il mattino del due Giugno , il sole era alto sù nel cielo , la stagione fredda in quei territori era alle porte ma quella era una giornata davvero calda dunque dopo il pranzo ogni componente della famiglia si ritirò nella propria camera ,Elizabeth però preferí approfittare della bella giornata e si diresse verso le stalle ,che a causa del nuovo impegno col promesso sposo aveva trascurato .
Arrivata si avvicinò al suo cavallo e con le lacrime agli occhi lo accarezzò dolcemente ,sussurrandogli le proprie scuse per non avergli più badato con costanza.
Poi montó in sella , per passare del tempo a riflettere e per godersi il caldo sole che ben presto avrebbe salutato le sue terre.La velocità della corsa produceva un vento freddo sul corpo della ragazza
sentirsi un'unica cosa ,
i battiti accelerati del cavallo e quelli di Elizabeth si fondevano ,
la larga veste volava verso la stessa direzione in cui il vento soffiava , Elizabeth veniva sfiorata continuamente da rami e foglie che sporgevano dai sentieri ,
sul corpo sentiva come dei baci dati dal sole e i capelli che fluttuavano le si scontravano violentemente contro le spalle lasciate leggermente scoperte, ognuno di questi particolari generava una sensazione di libertà innata che Elizabeth amava con tutta se stessa !
Oltrepassando una serie di sentieri, Elizabeth e il suo cavallo giunsero in un luogo dalla bellezza inebriante: un ruscello di acqua dolce scendeva da una collinetta rocciosa, l'acqua era limpida e zampillava contro i sassi. Sul fondale era possibile intravedere pesci di varie tonalità che guizzavano felici da una parte e dall'altra, attorno al ruscello vi era un'erbetta fresca ed umida e riparata dall'ombra di grandi alberi colmi di foglie verde felce che ostacolavano dall'esterno la vista del luogo incredibilmente bello e suggestivo.
La parte del ruscello, più vicina alla grande roccia era profonda poco più di un metro e ad Elizabeth venne la magnifica idea di tuffarcisi dentro per godere della bellezza del luogo e della giornata."Fermiamoci qui. " disse ,tirando a sé il cavallo ,poi scese saltellando gioiosa sull'erba come una bambina davanti ad una nuova bambola.
Sfilò immediatamente la pesante veste porpora e tolse la corona di fiori freschi dai capelli poi fece scivolare i piedi dagli stivali rimanendo coperta soltanto da una sottoveste quasi di un bianco trasparente che toccava le caviglie e così legò il cavallo ad un albero e cominciò ad entrare nelle acque del torrente.
Entrare in quelle acque era come immergersi dentro ad un cubo di ghiaccio ma il sole cocente aiutava molto e la ragazza era così entusiasta da non pensare ai brividi sul corpo bensì a sfruttare quegli attimi di libertà assoluta.
Elizabeth urlava di gioia, nuotando, immergendosi completante sotto l'acqua, ammirando ciò che aveva attorno, in quel momento la sua mente era completante libera da ogni pensiero ,ogni millimetro di quel giovane corpo era in totale libertà e libero da ogni preoccupazione ; poi un rumore anzi una serie di rumori, rumore tra le foglie ,rumore di foglie e rumori di passi che calpestavano il terreno secco, Elizabeth sgranò gli occhi e si girò di scatto verso i grandi alberi :" C'è qualcuno qui ? ", pronunciò con tono deciso e osservando attentamente, accorgendosi di alcuni occhi tra le fronde degli alberi, pochi secondi dopo a rispondere furono dei rami che vennero spostati poi apparve un ragazzo dalla pelle molto scura, baciata dal sole, era Shilah !
- Ohh per il buon Dio, sciagurato chi siete ? - domandò la ragazza, ignorando forse il fatto di non essere completamente vestita. Davanti agli occhi di Shilah, infatti, apparve una creatura dall'aspetto angelico: Elizabeth padroneggiava le acque del torrente, la sua pelle candida era accarezzata dal gioco di riflessi dell'acqua, i capelli d'ebano le scendevano lungo il corpo esile fermandosi sotto al seno, questo stesso corpo era unicamente coperto dal misero strato di sottoveste che divenne completamente trasparente, lasciando intravedere ogni singolo particolare del corpo femminile, un corpo ben diverso da quelli conosciuti da Shilah, molto più candido e pudico.
Shilah boccheggiò e pochi secondi dopo scoppiò a ridere cercando con forza di trattenersi.
- Per quale motivo state ridendo ? - poi guardò verso di sé e notò amaramente di essere svestita : - Voltatevi immediatamente! È un ordine -
Shilah stranizzato continuava a ridere ma poi si girò senza dire una parola mentre ascoltava il soave rumore prodotto da Elizabeth che scappava imbarazzata via dall'acqua e si rivestiva .
- Comunque, il piacere di conoscervi è tutto mio - un'imperfetta pronuncia inglese spezzò il tombale silenzio.
Elizabeth stupita e a bocca aperta spostò i rami e fece cenno al ragazzo di sedersi con lei su di un masso.
- Voi parlate la mia stessa lingua ? - chiese.
- Sì e mi dispiace avervi sorpresa mentre nuotavate. - rispose Shilah guardando Elizabeth dritta negli occhi e ridendo ancora un po'.
- Non prendetemi in giro! Mi avete spaventata e poi perché ridete ? Dovrei essere io a ridere di voi!
- E perché ? Fino a prova contraria siete voi che facevate il bagno nuda in mezzo al bosco . Il mio nome è Shilah ,piacere di conoscervi.
- Siete uno sprovveduto e io sono invece Elizabeth Rose Richardson , onorata di conoscervi ,ah e siete perdonato!
Finalmente Elizabeth aveva incontrato uno dei tanto desiderati indigeni che a primo impatto risultava ,si essere rude ma nonostante ciò, parlava la stessa lingua e anche in maniera discreta.
- E ditemi: siete un pellerossa?
- Chi può dire cosa siamo ? Io sono un figlio di questa terra, di questo sole, di questa acqua, di questo bosco e fratello dei miei fratelli, fratello di tutte le creature e voi chi siete ?
- Io sono inglese, di York ma adesso sono anche una figlia di questa terra. - la ragazza disse ció sorridendo poi guardò bene Shilah e notò qualcosa di familiare.
- Posso ? - disse toccando il filo rosso con cui il ragazzo aveva legato i capelli.
Shilah scattò in piedi, turbato dal gesto e rispondendo con un secco ed irritato no, poi gettò un ultimo sguardo su Elizabeth e corse via tra gli alberi.
- Un folle! - esclamò la ragazza lasciandosi prendere dalla rassegnazione ma rimanendo profondamente colpita da quella conversazione durata pochi ma davvero pochi minuti.Ancora bagnata e gocciolante, decise di ritornare a casa e così montò in sella sul suo cavallo e proseguì sulla strada del ritorno questa volta con molta più calma ed a rilento. Durante tutto il tragitto non fece altro che pensare a Shilah, alle parole che egli disse, alla sua insolita bellezza e al filo, un filo che le sembrava tanto conoscente e familiare.
Qualche ora dopo Elizabeth si ritrovò nella sua camera davanti al polveroso diario, confidente di vita, prese la penna e scrisse.
2 Giugno 1519
E ancora non posso realizzare di aver conosciuto un indigeno : Shilah.
Ho il batticuore poiché avevo perduto ogni speranza che potesse accadere ma oggi è successo.
Bene, dopo l'accaduto di oggi al torrente ho subito pensato che gli indigeni fossero dei pazzi e che quell'uomo che ancora non avevo conosciuto avrebbe tentato di farmi del male e invece no, di tutto punto Shilah ha cominciato a ridere ed è stato educato e gentile ,nonostante i miei modi. Poi abbiamo parlato, molto poco per dire la verità ma ho subito capito che sono molto diversi da noi, loro hanno un grande cuore e lo mettono per prima cosa nella loro vita...
Lui è davvero bello e non nel senso futile della parola ma in quello più veritiero e profondo: ha dei grandissimi occhi , un po' a mandorla e sono marroni come i semi di cacao, ma in essi si legge una forza innata è un animo buono e nobile, poi ha dei lunghissimi capelli neri che tiene come in castigo, legati in una treccia, è molto alto e forte e va veloce come un topo in fuga!
È inoltre vero che gli indigeni camminano nudi, insomma Shilah era coperto da un lembo di stoffa sulle parti più intime ma qua e là aveva dei disegni colorati sul corpo, una collana e qualche piuma trai capelli e camminava scalzo, senza curarsi di fare attenzione a dove mettere i piedi, sembrava proprio che lui e la terra fossero un'unica cosa e che lui se ne fidasse ciecamente.
Ho tanta voglia di rincontrarlo e di potergli parlare, di chiedergli il mio perdono per averlo in qualche maniera offeso poiché sarebbe stata l'ultima delle mie intenzioni.Bussarono alla porta, il che fece sussultare Elizabeth che in un attimo nascose gelosamente il diario sotto al cuscino.
-Signorina, il Signor Doyle è qui per cenare con voi e la vostra famiglia; vi aspettano alle sette in punto.
- Scendo subito Margarita.. - il tono di Elizabeth apparve disilluso e fortemente rammaricato.Scese dopo pochi minuti e si ritrovò davanti Malcolm, il quale la aspettava con un enorme sorriso mentre sorseggiava da un calice col futuro suocero.

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Americhe
Historical FictionAnno 1519 , Elizabeth Rose Richardason è una giovane ragazza costretta dai genitori e dal loro piano a lasciare l'Inghilterra per spostarsi definitivamente nel nuovo mondo ,nella terra nascente ,la terra delle 'Americhe'. Avventure,nuove conoscenze...