Capitolo 4.

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Sospiri ,affanni ,Elizabeth stanca cadde ,come foglia d'autunno , tra la steppa . I primi raggi di sole si infiltravano trai rami dei grandi alberi ,l'aria era fredda ,la terra bagnata ,Elizabeth affranta ed impaurita.
'' Chi erano ? '' , ''Stavano ,forse, sacrificando un innocente ?'' , ''E se mi avessero presa?'' , mille ,o forse più , domande frullavano nella mente della giovane ragazza e ,nonostante ,fosse impaurita decise che sarebbe tornata in quel posto per scoprire di più , non le importava del rischio ,oramai ci era dentro e da buona ragazza scapestrata e testarda , l'avrebbe avuta vinta .

Arrivata davanti al terrazzo della sua camera ,Elizabeth cercò di fare il minimo rumore ,salì arrampicandosi e dopo qualche minuto riuscì ad entrare ; era tutto in perfetto 'disordine' ,proprio come era stato lasciato : la camicia da notte raggomitolata per terra ,il vetro sparso ,le coperte ammucchiate e la porta ancora chiusa ,segnale che nessuno vi fosse entrato durante la sua assenza .
Elizabeth , guardò l'ingombrante orologio sul comò ,erano già le sette del mattino ,data l'ora rimise la camicia da notte e scese in sala per fare colazione .
Erano tutti già accomodati ,il padre a capotavola ,la madre alla sua destra ,il posto di Elizabeth alla sinistra, tutto era rigorosamente apparecchiato ,eppure si trattava di una comune colazione .
-"Sei in ritardo ! Come mai ? In questa casa ci sono delle regole." - affermò furiosa ed infastidita la madre di Elizabeth .
-"Scusate madre ,non accadrà mai pi.."-  ,la ragazza venne interrotta dalla voce calda e gentile del padre -"Tesoro non preoccuparti ,non è nulla di grave e voi Ana non dovreste essere tanto iraconda con nostra figlia , è solo una bambina " -  -"Una bambina un po' cresciuta "- ribatté con tono aspro la donna .
Durante tutta la colazione nessuno osò proferir parola ,ad un tratto il signor Richardson si alzò ,divenne pallido e serio e disse -" Questo pomeriggio ,Elizabeth incontrerai Malcom ,tuo promesso sposo!"- , l'aria nella stanza divenne gelida ,un silenzio penetrante calò , Ana ,la madre , fece un piccolo sorriso compiaciuto , il padre si dileguò immediatamente ,Elizabeth sgranò gli occhi ,facendo cadere la tazzina di The sulla tovaglia di pizzo bianco ,si alzò spingendo la sedia e con passo veloce si diresse verso la scalinata -"Fermati!"- ,la voce della madre spezzò il silenzio , Elizabeth si girò ,il suo volto era rigato dalle lacrime , -" Perché ?!Perché!? Non posso sposare un uomo che non amo, non voglio finire come voi e mio padre!"- le parole della ragazza ,zittirono la madre ,protagonista di un matrimonio combinato ,di convenienza ,vuoto e senza alcun amore.


21 Maggio 1519
Sono rammaricata ,triste e senza speranza , da quando stamattina ho appreso la notizia del fidanzamento vedo solo un muro !
Mi sento come morta ,nella mia mente si ripetono le parole di mio padre ,è un incubo.
Non voglio sposare uno sconosciuto , io voglio un uomo con cui condividere le mie passioni ,che sappia cosa vi è nel mondo ,un uomo buono e non per forza ricco e proprietario di terre ... non sposerò un "Malcom" sconosciuto,so che mio padre capirà ,sa cosa si prova a stare con una persona sbagliata .
Lui e mia madre non si sono mai amati ,la loro è stata un'unione forzata ed io non voglio vivere una
vita di solitudine pur avendo
qualcuno accanto a me !

Nel frattempo ,poco lontano dalla residenza degli Richardson ,la tribù di indigeni ,in cui si era imbattuta Elizabeth ,cominciò le ricerche .
Impauriti da un possibile attacco da parte degli Europei ,decisero di controllare la zona limitrofa, lasciando nel campo donne ,bambini e alcuni validi uomini ,altri si divisero in gruppi.
Soltanto uno di loro decise di controllare la zona da solo ,egli era l'uomo più coraggioso e forte della tribù ,Shilah, che aveva all'incirca una ventina d'anni .
Shilah, era il prediletto del capo tribù forse perché i due erano legati da un forte rapporto di parentela .

Shilah si allontanò dal campo ,fiero ed impavido, portando con sé soltanto un maestoso arco intagliato ,fatto di un legno molto scuro ,proprio come i suoi lunghi capelli neri , e delle possenti frecce, camminava svelto e silenzioso tra la boscaglia in compagnia del suo fedele amico Wayra, ovvero vento nella lingua sioux , Wayra era un maestoso esemplare di Aquila Reale che purtroppo essendo stato ferito non riusciva più a vivere in libertà .
Shilah si guardava attorno ,attento scrutava tutto ciò che gli si presentava ,osservava ogni minimo dettaglio ; ad un tratto si fermò ,chinandosi lentamente si accorse di alcune impronte lasciate sulla terra bagnata : non erano comuni impronte ,sulla terra non vi era disegnato un piede umano bensì una sagoma ,simile a quelle lasciate dagli Europei con cui Shilah aveva avuto dei rapporti precedentemente .
-" La sagoma potrebbe essere di uno 'stivale' "- pensò il ragazzo e continuò il percorso seguendo la scia di orme.
FILO ROSSO ,filo rosso trai rami e Shilah se ne accorse ,decise di strapparlo delicatamente da essi , lo annusò : quella lana profumava di buono, una miscela di fiori freschi e dolci , profumava solo come la primavera profuma .
Continuò il proprio percorso e trovo altri stracci di lana rossa, poi calò il buio : il sole che scaldava la pelle come una flebile fiamma di fuoco venne coperto da enormi nuvole nere che a vederle sembrava lottassero tra loro ,Shilah decise di tornare al campo , ma sapeva che presto avrebbe scoperto qualcosa di importante e ciò non sembrava essere cattivo ,anzi per il ragazzo nacque un'innata voglia di scoprire chi o cosa si nascondesse dietro al mistero .

Elizabeth dormiva come un angelo sullo scrittoio , i capelli d'ebano le scendevano lungo la schiena accarezzandole prima il bianco viso e poi nascondendosi tra l'insenatura profonda del collo , la bocca rosea era socchiusa come durante l'atto del sospiro ,il beato sonno della ragazza venne interrotto da Clotilde, una serva -" Signorina Elizabeth ,posso entrare ? Il signor Malcom Doyle è arrivato qui per voi ,lui e gli altri vi aspettano nella sala da pranzo."- .
Elizabeth si svegliò sorpresa ,durante il sonno aveva piacevolmente dimenticato dell'impegno ,decise però di affrontare ciò e scese giù per incontrare Malcolm Doyle ,chissà chi si celava dietro a questo nome .

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