Dove eravamo rimasti...
Dopo varie peripezie Abel, grazie all'aiuto di Victor e Benny, finalmente riesce a sbarazzarsi di MacKay e della sua banda di manigoldi, ma la gioia di una tale eroica impresa sfuma di fronte ai suoi occhi quando scorge Georgie avviarsi verso Lowell, in attesa, accanto al sacerdote, di farla sua sposa.
Nel frattempo, a Sidney, Jessica rivela ad Arthur la verità, di come aveva cercato di uccidere la sorella con l'aiuto di Kenny e di come Abel prontamente l'aveva impedito.
Il ragazzo, sconvolto, fugge via, abbandonandola per sempre...
- Ah, maledetta donna! Mi ha davvero raggirato per bene. Si è presa gioco di me ed io gliel'ho permesso senza che me ne accorgessi. Non so se essere furioso con lei o con me stesso per essere stato così idiota".
Imprecando tra sé si era da poco lasciato alle spalle la città e ormai quest'ultima si scorgeva a malapena all'orizzonte. La strada per casa era lunga, ma a velocità sostenuta vi sarebbe giunto entro il tramonto. Non aveva alcuna intenzione di passare la notte all'addiaccio, a gelarsi le ossa in mezzo alla radura, costretto a guardarsi le spalle dai lupi o da qualsiasi altra specie animale, tutt'altro che innocua, di cui la terra d'Australia abbondava.
Così, preda di questi pensieri, e non solo, strattonò con vigore le redini fin che il messaggio giungesse chiaro e senza fraintendimento alcuno al cavallo.
La povera bestia nitrì per l'energica spronata e il carro quasi planò per via dell'accelerazione. Ma ad Arthur tutto questo poco importava.
Si sentiva furioso, rammaricato, tradito. Si era fidato di Jessica, aveva creduto che, nonostante il caratteraccio che la distingueva, ci fosse del buono in lei e che mai potesse essere capace di arrivare a tanto.
Ciò che lo aveva sconcertato di più, facendolo sprofondare nello sconforto, era stato realizzare quanto fosse diventata ormai vano e inutile continuare a riporre negli esseri umani un bene prezioso come la fiducia e Jessica gli aveva dato l'ultima, l'ennesima conferma di ciò che era ormai divenuta in cuor suo un'amara quanto irremovibile certezza.
Fortuna che Abel era intervenuto in tempo. Già, senza di lui le cose si sarebbero messe male, senza di lui ... Georgie...
Aah.. al diavolo!
Il solo pensiero lo rabbrividì fino al midollo.
Rallentò la corsa concedendo un po' di fiato al cavallo, facendo lo stesso con se stesso più che altro per elaborare a mente serena i pensieri che lo opprimevano. In quella maledettissima storia c'era qualcosa che non tornava.
Ma perché? Perché mai tanto astio?
Qualunque fosse la ragione non ne trovava una che giustificasse tale nefandezza, nessuna che potesse dar sostegno ad una simile follia.
Irrimediabilmente i pensieri finirono per volgere altrove, tormentandolo.
Georgie. Cosa diamine ci faceva quella notte a Sidney e perché mai si era allontanata da sola dalla residenza dei Gray, pur sapendo dei gravi pericoli che correva?
Aveva bisogno di risposte e queste premevano impazienti.
Aveva fin da subito intuito che ci fosse qualcosa di strano in tutta quella dannata storia. A partire dallo strano comportamento di Victor, in particolare degli inutili tentativi di sviare di continuo le domande su Abel e sul suo nascondiglio, come a voler impedirgli a tutti i costi di raggiungerlo, e se in un primo momento, nonostante i dubbi, aveva finito con l'assecondarlo, dentro di sé forte era rimasta l'esigenza di porre chiarezza sull'intera faccenda. Suo fratello pareva essere sparito nel nulla, certo, ma sospettava che di mezzo ci fosse qualcos'altro oltre che sfuggire a McKay. Stando a ciò che era accaduto, con molta probabilità Abel si era esposto al punto di mettere in gioco persino la propria vita pur di riportare Georgie al sicuro. E ne era così certo per un'unica, semplice ragione. Lui avrebbe fatto lo stesso.
Qualche ora più tardi, al tramonto, esausto era finalmente giunto alla fattoria. Si sentiva stremato, ma allo stesso tempo impaziente di aprire la porta di casa e poter riabbracciare il fratello.
Amara e cocente fu quindi la delusione nel constatare fin da subito che quella in cui si era invece imbattuto era una dimora vuota e desolata.
Si diresse verso la credenza e si piegò a terra per impugnare un po' della farina riversatasi fuori dal sacco. Cosa diamine era accaduto? Non ne aveva idea, ma a parte quel piccolo dettaglio, nulla in casa pareva essere fuori posto.
Rammaricato e con la testa in subbuglio decise che ne aveva avute abbastanza quella notte e che forse un po' di riposo sarebbe stata l'unica cosa sensata da fare. Al risveglio si sarebbe diretto nell'unico posto dove senza alcun dubbio avrebbe trovato le risposte alle sue domande.
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Odi et amo. Storia di tre anime tormentate
FanfictionSalve a tutti/e. La mia storia è un sequel che trae spunto dal manga/anime Lady Georgie. I personaggi verranno trattati in chiave OC, soprattutto perchè presentati in versione adulta, ma nella sostanza non si discosteranno troppo dal marchio d'origi...