Cercare un bel regalo di compleanno per Dakota e Miky, che fosse ad ottimo prezzo e non fosse orrendo, era davvero complicato.In più, il budget che mi ero prefissata per il pensiero da parte mia e di Cameron doveva ora essere anche impiegato per quello da parte di nostra madre. Non che mi avesse anticipato del denaro – che probabilmente non avrei mai più ricevuto indietro – ma, per colmare la sua assenza. Avrei fatto credere ai miei fratelli che fossero da parte sua.
Era stato Cam a dirmelo, come l'anno scorso: ero dell'idea che quelle bestiole dovessero crescere con la consapevolezza di che genitori di merda li avessero concepiti. Ma, poi, pensandoci, non potevo lasciare che i miei ideali rovinassero il loro compleanno.
Perciò, ero finita a farmi l'intero giro per Camden per trovare qualcosa di carino. Miky era in fissa con i videogiochi di guerra, e desiderava a tutti i costi una pistola. Si sarebbe accontentato di una senza caricatore, che avevo scovato al mercato. Riguardo Dakota, avrebbe potuto divertirsi con i guantoni da boxe, in offerta nel negozio di articoli sportivi.
Si trattava di passioni alquanto inquietanti per bambini di tredici anni, ma, infondo, non ci si poteva aspettare molto dall'ambiente in cui vivevamo. L'importate era che non uccidessero nessuno.
Per il regalo della mamma, ero riuscita a prendere in prestito un videogioco appena uscito, di cui stavano parlando da settimane. Avevo approfittato della rapina in corso al negozio.
Proprio mentre ero immersa tra i vari scaffali, un tizio con il passamontagna era entrato puntando una pistola al cassiere. Sarebbe stata un'occasione sprecata: avevo proprio davanti a me il regalo perfetto, ed ero nella situazione perfetta.
Ero sgattaiolata dal retro, evitando anch'io di finire sotto il ferro del ladro.
<<Come sta andando?>> chiesi, appena Chelsea aveva risposto alla mia chiamata. Era a casa, e si stava dilettando nella preparazione di un dolce. Il compleanno dei gemelli sarebbe stato due giorni dopo, e lei teneva a fare una buona torta di compleanno.
<<Non so come fare: a Miky piace il cioccolato, a Dakota la vaniglia>> sbuffò esausta, <<non posso rovinare il compleanno a nessuno dei due!>>
<<Miky mangia di tutto>> intanto, camminavo diretta verso casa, <<andrà bene la vaniglia.>>
Per la strada, svettò un'auto della polizia: qualcuno stava per essere riportato a casa. Sullo sfondo, uno scasso di macchine in cui riconobbi anche carcasse bruciate di quella che era un'altra volante. Il quadro perfetto di Camden.
<<Hey, per caso Connor penserà che quella torta sia di benvenuto?>> ridacchiai.
<<Può anche scordarselo>> la sentì arrabbiata, <<e se proverà a toccarla, gliela schiafferò in piena faccia.>>
<<È appena passata una volante>> la avvisai, <<non so se sia per il tizio che ha appena rapinato un negozio di videogiochi, qualche strada più giù, o per tuo fratello.>>
<<Sarà proprio lui: qui, i poliziotti non spendono il loro tempo in piccoli furti.>>
Chelsea aveva ragione: proprio sul vialetto di casa sua – davanti cui ero passata un attimo prima – si era fermata l'auto. Con l'angolo dell'occhio, riuscì ad intravedere Connor scendere con le mani dietro la schiena e due poliziotti alle calcagna.
Nonostante fossero fratellastri, erano identici.
L'ultima volta che l'avevo visto avevo sedici anni, e lui diciotto. La me adolescente ricordava ancora il fascino che mi inebriava ogni volta, ma anche l'irritabilità che mi provocava.
<<Sta per bussare alla tua porta.>>
E così in sottofondo, sentì il rumore del campanello.
<<Potevi restare>> mi disse, quando si rese conto che la sua migliore amica era stata di fronte casa sua. L'avrei anche fatto, se solo non ci fosse stata la polizia. Puzzavo di erba – non era colpa mia, indossavo una felpa di Cameron – e il videogioco aveva ancora il taccheggio.
<<Jones, ricordati quel che ti è stato detto>> la voce di un poliziotto raggiunse il mio orecchio. <<Salve, signorina.>>
Poi, la porta sbattette e la voce di Connor, che non sentivo da anni, tornò a tuonare. <<Quella è per me?>>
<<'Fanculo!>>
Non potei evitare di trattenere una risata.
<<Buona fortuna, Chelsea>> le mandai un bacio.
<<Ci sentiamo più tardi>> la sua voce pareva essere già stanca, <<Connor togli le tue manacce sporche da quella maledetta torta!>>
note autore
ciao amici🧘♀️

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way out
RomanceA Kaia Holt sognare ad occhi aperti non era mai stato concesso. Gli eventi della sua vita l'avevano portata a lottare per i suoi fratelli, e sperava di poter regalare loro qualcosa in più della delinquenza di Camden, in New Jersey. A Connor Jones...