4.2

21 3 0
                                    

Anne


«Mamma, hai visto la mia maglietta?» urlai dalle scale.

«Quale?» rispose lei.

«Quella con le ciliegie disegnate.»

«Non è così, Anne. Prova a vedere se è insieme ai vestiti di Colin.»

Attraversai il corridoio silenziosamente ed entrai in camera di mio fratello. Erano le nove del mattino e pensavano che lui stesso ancora dormendo, quindi cercai di fare meno rumore possibile. Aprii la porta delicatamente e una luce abbagliante mi accecò. Credevo di trovare il buio, ma invece i raggi solari penetravano dalla finestra spalancata.

«Col, come mai sei sveglio?» gli chiesi stordita.

«Buongiorno anche a te. Com'è che nessuno più dà il buongiorno?» rispose con tono sprezzante.

«Dov'è la mia maglietta con le ciliegie?»

«E io che cazzo ne so? La mamma ha lasciato dei vestiti sulla scrivania, controlla lì.»

Mi avvicinai alla scrivania e controllai la pila di magliette e pantaloni di Colin. Ad un certo punto, tra l'ammasso di magliette nere, vidi una maglietta bianca con dei puntini rossi. L'afferrai e la tirai fuori dalla pila di vestiti.

«Eccola! Grazie, Col!» dissi felicissima.

«Per cosa?» rispose lui, confuso.

«Per la maglietta.» dissi con fare ovvio.

«Quale maglietta?»

«Quella che cercavo. Ma mi stavi ascoltando?»

«Sì, sì, ti ascoltavo...» disse sbrigativo.

«Ora vai per piacere.»

Questa mattina era strana. Intendo più strano del solito. Stava incollato alla finestra, con una sigaretta fra i denti ma senza accenderla, e aveva uno sguardo insolito, come se stesse scrutando qualcosa. Mi avvicinai silenziosamente a lui e da dietro le sue spalle e cercai di vedere cosa lo stava distraendo.

«Col, ma cosa stai facendo?»

«Anne, fatti i cazzi tuoi ho detto.»

«Prima dimmi cosa stai guardando.»

«Nulla.»

Ma non gli credetti. Con una forza che non mi apparteneva, lo spinsi di lato e mi affacciai alla finestra. Fuori era tutto tranquillo: gli uccellini cinguettavano, il vento di fine estate pungeva la faccia e le farfalle svolazzavano. Tutte cose che io amavo, ma che Colin detestava. Ma allora cos'è che tanto attirava la sua attenzione? Non feci in tempo a capirlo perché Colin mi prese di peso e mi caricò sulle sue spalle.

«Ma che stai facendo! Col lasciami subito.» Gli urlai

«Ti avevo detto di farti i cazzi tuoi e non lo hai fatto. Ora ne paghi le conseguenze.» disse ridendo.

«Ti prego, mi gira la testa.»

Cercai di liberarmi, ma fu inutile. Ogni guerra che richiedeva forza, contro Colin era persa.Scendemmo al piano di sotto e vidi, a testa in giù, i miei genitori bere qualcosa nelle loro tazze.

«Ragazzi, ma che state facendo?» chiesero confusi.

«Tranquilli, non la sto portando in un posto sperduto per poi abbandonarla lì.» disse mio fratello a gran voce.

«O forse sì.» mi sussurrò all'orecchio, in modo che potessi sentirlo solo io.

«Non oseresti.»

Cercai di minacciarlo, ma fu inutile, perché scoppiò a ridere subito dopo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 15 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Soulmate (Quando le luci si accendono)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora